rassegna stampa
Marone presidente: nel cda Borgomeo, Viganò, de la Feld e Cesare
(di Patrizia Capua da la Repubblica Napoli)
Bagnolifutura cambia la squadra. Esce Rocco Papa e al suo posto come presidente entra Riccardo Marone, amministrativista, ex assessore regionale nonché già sindaco e vicesindaco. Guadagnerà 59 mila euro lordi all´anno.
L´assemblea presieduta dal sindaco Iervolino, ha nominato inoltre vice presidente Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione per il Sud (già nel consiglio di Bagnolifutura), consiglieri il professore universitario Enrico Viganò che sabato scorso si è dimesso da vice presidente della Pop di Sviluppo, l´imprenditore Gianpiero de la Feld, vicino al past president di Confindustria, Antonio D´Amato, e il commercialista Massimiliano Cesare.
L´unico a restare è Mario Hubler, direttore generale con tutte le deleghe operative.
Rocco Papa spiega la sua rinuncia, dopo 10 anni, alla presidenza della Stu, «dovuta alla incompatibilità, per legge, con il ruolo di professore universitario ma anche alla opportunità di farsi da parte dopo tanti anni passati in prima linea».
Saluta il progetto «che finalmente sta diventando realtà», e sottolinea che ha deciso di rinunciare «perché sono convinto che tutti avrebbero visto la mia conferma a Bagnoli in un ruolo di secondo piano, come una prova del mio attaccamento alla poltrona».
Soddisfatti i costruttori. Rudy Girardi plaude «perché il sindaco ha confermato la mission della Stu, di valorizzazione e non immobiliare».
Samuele Ciambriello, coordinatore regionale dei Cristiano sociali, invece parla di riciclaggio: «Un passo indietro: più che Bagnolifutura è Bagnoli passata, con un riciclaggio di nomi consumati dalla scena politica».
Il sindaco, intanto, ha scritto ai ministri dell´Ambiente e del Tesoro chiedendo lo sblocco dei 26 milioni necessari alla bonifica. Resta una nutrita rosa di nomine per le municipalizzate. Alcune ancora in alto mare.
Per l´Anm, il socialista Simeone chiude il primo mandato e si prepara al secondo: «Sono tranquillo. Ho dato molto all´azienda in questi anni».
Dopo le Terme di Agnano, con la designazione di Vincenzo Spadafora, presidente di Unicef Italia, per l´Arin in forse la riconferma di Maurizio Barracco. Alla Mostra d´Oltremare, al posto di Raffaele Cercola, si fa largo il nome di Nando Morra, 72 anni, (Lega delle autonomie), amico di lunga data del presidente Giorgio Napolitano.
L´Asia ha in pole position Claudio Cicatiello. A Metronapoli si dà per certa la sostituzione di Emilio Maraini.
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di d.d.c. da il Mattino
sabato 8 maggio
Nuova giornata di tensione sul fronte dei disoccupati dell’exprogetto Isola: ieri mattina i corsisti sono stati ricevuti in Regione, ma prima ci sono stati due cortei che hanno bloccato il traffico.
Uno, quello del coordinamento di lotta per il lavoro, autorizzato dalla Questura, era partito da piazza del Gesù ed è arrivato in via Santa Lucia;
l’altro, quello dei disoccupati dei Banchi Nuovi, si è mosso improvvisamente e senza alcuna autorizzazione da piazza Dante e si è avviato nella stessa direzione.
Quando i due cortei sono arrivati è partito un lancio di oggetti verso le forze dell’ordine che, dopo la distruzione di cinque bus e l’incendio di 40 cassonetti avvenuto la scorsa settimana, erano schierate in massa davanti al palazzo.
Gli uomini in divisa hanno reagito avanzando e i manifestanti si sono dati alla fuga: uno di loro ha accusato un malore ed è stato soccorso dall’ambulanza.
Secondo i manifestanti, però, i feriti sarebbero più numerosi.
In pomeriggio il coordinamento ha diramato un comunicato nel quale è scritto: «Alcuni tra disoccupati e precari sono stati feriti e ricorsi alle cure del pronto soccorso, dove attualmente un nostro aderente è ricoverato all’ospedale Cardarelli per contusioni al cranio».
Due disoccupati sono poi stati portati negli uffici della Digos per essere identificati.
Intorno alle 13 una delegazione è stata ricevuta da funzionari della Regione: gli ex corsisti chiedevano impegni precisi per il proseguimento del progetto.
Nelle settimane scorse il ministero aveva infatti confermato di essere pronto a pagare il gettone mensile a patto che gli ex corsisti cominciassero a lavorare per gli enti locali.
Ieri i disoccupati hanno chiesto ancora una volta «che non venga interrotta per nessun motivo o ragione la continuità retributiva e si discuta al più presto di un piano occupazionale per la stabilizzazione dei precari Bros».
La Regione ha confermato di essere alla ricerca di una soluzione e ha spiegato di aver convocato anche un tavolo con i sindacati confederali.
Il coordinamento nel suo comunicato ha annunciato «una massiccia mobilitazione in occasione della prima seduta del Consiglio Regionale, mercoledì 12 maggio».
Grazie Mamma
perché mi hai dato
la tenerezza delle tue carezze,
il bacio della buona notte,
il tuo sorriso premuroso,
la dolce tua mano che mi dà sicurezza.
Hai asciugato in segreto le mie lacrime,
hai incoraggiato i miei passi,
hai corretto i miei errori,
hai protetto il mio cammino,
hai educato il mio spirito,
con saggezza e con amore
mi hai introdotto alla vita.
E mentre vegliavi con cura su di me
trovavi il tempo
per i mille lavori di casa.
Tu non hai mai pensato
di chiedere un grazie.
Grazie
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mercoledì, maggio 5, 2010
Bagnolifutura: Marone al posto di Papa, Cicatiello presidente Asìa. Torna Picardi
di Paolo Cuozzo da il Corriere del Mezzogiorno
E’ previsto per la prossima settimana l’incontro a tre tra la sindaca Rosa Russo Iervolino, il suo vice, Tino Santangelo, e l’assessore alle Partecipate, Michele Saggese, per decidere le nomine da fare nelle undici società partecipate che hanno i cda in scadenza. Si tratta di una vera e propria ondata di incarichi, con 42 consiglieri di amministrazione e 31 revisori dei conti da indicare, tra confermati a sostituiti. Ma tutti in quota Comune di Napoli; nomi che però, in sostanza, sono sempre gli stessi, riportati su un foglietto che in questi giorni circola a Palazzo San Giacomo. Anche se tutto è ancora in forse e siamo di fronte soprattutto a indiscrezioni.
Da rinnovare ci sono i cda dell’Anm (5 componenti), Metronapoli (4), Asìa (5), Mostra d’Oltremare (2, quelli di nomina comunale, compreso il presidente), Terme di Agnano (3), Sirena (4), Napoli Orientale (1), dell’Arin (che ha l’amministratore unico ma diverrà un cda a tre) Elpis (3), Napoli Servizi (5), Bagnolifutura (2, presidente e vicepresidente, entrambi di quota Comune).
Partiamo dall’Asia, dove pare che gran parte del cda sarà riconfermato ad eccezione del presidente, Pasquale Losa, nel frattempo diventato capo di gabinetto della lervolino, che sarà sostituito da Claudio Cicatiello, ex presidente del Ctp con un passato anche al commissariato bonifiche. La sua è una nomina targata Pd. Sempre targata Pd sarà la nomina della presidenza di Bagnolifutura. Iervolino non intende rinunciare a Rocco Papa, direttore del dipartimento di ingegneria urbanistica alla Federico II, ex vicesindaco, ma sopratutto colui che ha firmato il Prg di Napoli. Ma nel caso di una sua indisponibilità, nel Pd c’è chi ragiona su un possibile coinvolgimento nella Stu di un altro ex vicesindaco, Riccardo Marone, assessore uscente della giunta Bassolino, che prenderebbe il posto di Papa alla presidenza. Ma per Papa un ruolo nella Stu continuerà comunque a esserci. Non entrerà nel cda della Bagnolifutura, invece, Dino Di Palma, ex presidente della Provincia di Napoli: il suo era un nome che era circolato per rilevare eventualmente Casimiro Monti (come Di Palma, ex dei Verdi), che sarà sostituito. Ma Di Palma è stato candidato alle recenti regionali e il regolamento del Consiglio comunale impedisce ai candidati di ricoprire ruoli nelle partecipate per i successivi tre anni. Stessa sorte, quindi, tocca a Felice Jossa, di cui pure s’era detto che potesse avere un incarico in una delle partecipate. Rivoluzione in arrivo all’Arin: la conduzione societaria sarà trasformata. Dall’amministratore unico si passerà a un cda a tre: c’è Sinistra e Libertà, l’alleato più forte della sindaca al Comune, che spinge per entrare nella gestione dell’acqua.
Maurizio Barracco, però, attuale amministratore unico, continuerà a essere l’uomo forte nel ruolo di presidente. O, se previsto, di Ad. Tra i boatos da registrare anche un altro nome di grido, quello dell’ex capo dell’ufficio Gip, ora in pensione, Renato Vuosi. Per lui pare che la sindaca, su indicazione dell’assessore alla Legalità, Luigi Scotti, abbia pensato alla presidenza di Metronapoli. Ma siamo alle ipotesi. Sempre sul fronte dei trasporti, invece, conferma in vista per Antonio Simeone al vertice dell’Anm. Un ampia fetta della politica al Comune, Saggese in testa, gli riconosce infatti di aver bene operato, ma sopratutto di essersi schierato con la sindaca mentre parte della sua famiglia virava verso il Pdl. Non si esclude invece che nel cda dell’Anm possano esserci novità. Novità che, per quanto riguarda le due nomine di parte comunale ci saranno certamente alla Mostra d’Oltremare. Raffaele Cercola, presidente uscente, opterà per l’università. Al suo posto la lervolino vorrebbe indicare il professore Pietro Ciarlo. Ma qualcosa è cambiato negli ultimi giorni. E ora, quel posto, pare essere finito nel mirino pure dell’ex presidente della Camera di Commercio, Gaetano Cola, che con la sindaca ha un rapporto antico. Sempre per un ruolo all’interno della Mostra, ma stavolta in quota Comune, potrebbe esserci anche uno spazio per Gianfranco Nappi, ex assessore regionale nell’ultima giunta Bassolino. Il Pd intenderebbe piazzare anche Clementina Chieffo, ex commissario della Fondazione Idis, e la giovane Laura Fasolino.
Potrebe tornare in pista anche l’ex sindaco di Napoli, il socialdemocratico Franco Picardi, per il quale sono in molti a pronosticare la presidenza delle Terme di Agnano. Sul tavolo della sindaca c’è anche il curriculum di Maria Teresa Ferrari, in passato candidata della Margherita alle regionali del 2005 (non ce la fece). Alla Napoli Servizi sarà nominato invece un amministratore delegato. Ferdinando Balzamo, infatti, attuale Ad, è anche direttore generale. La Iervolino, però, vuole un amministratore delegato che faccia solo quello. Ecco perché Balzamo non farà più parte del Cda.
NAPOLI
Un uomo di 69 anni è deceduto in un centro di analisi della periferia di Napoli in seguito ad una Tac con contrasto. Il decesso è avvenuto presso l’istituto Sdn di via Emanuele Gianturco. La vittima, residente a Casavatore, centro alle porte del capoluogo campano, si stava sottoponendo ad una serie di analisi tra cui una tac. Secondo quanto si è appreso il paziente ha avvertito un malore ed è stato soccorso dagli operatori del 118 che hanno tentato, ma invano, di rianimarlo.
Le sue condizioni, infatti, sono apparse subito gravi e l’uomo è deceduto pochi minuti dopo le 9. Sul fatto indaga la polizia ed è stata aperta un’inchiesta da parte della procura di Napoli per verificare se vi siano eventuali responsabilità da parte dei sanitari. A quanto si apprende l’uomo aveva qualche problema alla prostata. Il magistrato ha disposto l’esame autoptico sulla salma per risalire alle cause del decesso.
In una nota, la direzione dell’istituto Sdn di Napoli ricorda che «il pronto intervento dell’anestesista e di tutti i presidi idonei non ha potuto evitare il tragico evento, la cui causa sarà accertata con l’autopsia». «È noto - conclude la nota - che i mezzi di contrasto danno luogo a una mortalità di un caso su 55mila. Dalle prime indagini interne il decesso sembra doversi attribuire a un arresto cardiocircolatorio».
Una Regione che non paga gli stipendi è una cosa gravissima, che non doveva succedere ma che purtroppo è accaduta».
Lo ha detto il governatore della Campania, Stefano Caldoro in relazione al mancato pagamento degli stipendi dell’Asl Napoli 1, a margine di un convegno della Cisl.
«Ci avevano detto che eravamo stati degli allarmisti, che la situazione era sotto controllo così come i conti - ha affermato - noi avevamo visto che la situazione non era così». Il governatore torna poi sul problema dello sforamento del patto di stabilità e dice: «Non lo sostengo io che lo sforamento è un reato contabile, lo dice piuttosto la Corte dei Conti».
«Non si può dire - ha aggiunto - che sforando il patto non si sia incorsi in comportamenti antigiuridici. I conti sono totalmente in disordine, ci sono deficit strutturali e uno sforamento del patto che è del 25 per cento».
Il presidente della Giunta ha poi precisato che «l’accostamento della Grecia alla Campania» è dovuto alle «motivazioni addotte per lo sforamento dei conti». «Hanno detto che è stato un problema di tenuta sociale - ha sottolineato - e sono le stesse motivazioni del governo greco. Se tutte le regioni avessero fatto lo stesso ragionamento avremmo avuto a livello nazionale un buco di 20 miliardi».
Derivati e debiti regioni - Il figlio di Bassolino
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di Mimmo Carratelli (da: La Repubblica del 26 aprile)
Ma perché vanno via così? Lui in Patagonia, lei al Polo Nord. Dopo gli anni passati insieme? Dài, Rosy! C’eravamo tanto amati per tant’anni e forse più, c’eravamo poi lasciati, non ricordo come fu, ma una sera c’incontrammo per fatal combinazion perché insieme incespicammo nella buca o in un burròn delle strade dissestate che tu lasci in distruzion.
Elegante nel tailleur con la sciarpa tricolore, con quel viso nonna nonna mentre Napoli s’affonna. E io pensavo ad un sogno lontano, a una città che somigliasse a Milano, e d’inverno il mio cuor si stringeva, via Marina bloccata, come pioveva. Come stai ti chiesi a un tratto. Per chi suona il Campanile? Sei felice, hai delle pene? Tutta Napoli mi vuol bene rispondesti in un sospiro. Tanto a casa devi andare io ti dissi su per giù, passa un anno e non di più. Ho l’ombrello, ti accompagno fino a Piazza Municipio? Il mio compito è finito tu dicesti a menadito.
Così pian piano ti presi la mano mentre la maggioranza si squagliava lontano. Il ricordo dei tuoi danni fu per te moto di affanni. Quei poteri assai speciali per gli ingorghi e i parcheggi? Non sto bene, tu mi reggi? mi dicesti. Come fu? Un palo venne giù per fatal combinazion, ci salvammo, in via Argine s’aprì una voragine. E io pensavo a un nubifragio lontano, le fogne che scoppiavano da Posillipo a Miano.
Lascia i sogni, lascia i poli, vuoi parlarmi di Bagnoli? Mi dicesti non ti sento. Sferisterio? Palargento? E dei Poveri l’Albergo? Mi parlasti del tuo orgoglio. E la strada di Coroglio è riaperta o è un abbaglio? Un sorriso mi abbozzasti nei begli occhi di passione. Caro amico, mi dicesti, è un paese di cartone. Così pian piano ti ripresi le mani. Vuoi parlarmi dei tuoi vigili che son pochi e poco urbani? Ci lasciammo al tuo portone, e mi sembra proprio ieri, sono mille i tuoi cantieri. Il mio cuore si stringeva. Come pioveva.
-The first Italian singer and author, Armando Gill (real name Michael Testa) is author of the famous song “As it rained ” proposed later by many great artists. More recently, we remember “As it rained” completely remixed by “the Beans”, which in the 70s with this song were a great success. The video shows images of the vintage’10′20′30 effective “rain” …
FONTE Il Velino Campania - Puntuale, alle 18,00, Stefano Caldoro ha messo piede a Palazzo Santa Lucia. Stanze che conosce bene come ha avuto modo di raccontare, ma per la prima volta è entrato da Presidente della Regione Campania. Dopo la proclamazione di sabato, l’iter burocratico si è concluso entrando nell’ufficio al terzo piano dove ad attenderlo c’era l’uscente Antonio Bassolino. Qualche firma (il passaggio di consegne vero e proprio) una stretta di mano. E via.
Uno diventa il neo governatore, l’altro l’ex governatore.
Caldoro entra in sala Giunta. Il lungo tavolo delle riunioni è vuoto, lo sarà ancora per alcune settimane. E’ su questo punto che si sofferma il presidente: questo Statuto lo dovremo cambiare nella parte in cui si impongono i tempi per la formazione della Giunta. “Sono troppo lunghi. Bisogna attendere prima la proclamazione degli eletti, poi la convocazione del nuovo Consiglio nei venti giorni successivi presentare la Giunta” spiega Caldoro che sui nomi mantiene il massimo riserbo. Si dice preoccupato il neo presidente: “ Per le grandi emergenze della nostra regione”. I conti in rosso “situazione serissima” e non dimentica “l’emergenza ambientale che abbiamo di fronte a pochi mesi dall’avvio della stagione balneare”.
E conferma che “già nei giorni precedenti mi sono impegnato a lavorare con lo staff amministrativo per prendere cognizione del bilancio. Si tratta ora di analizzare bene i dati oggettivi, non soggetti a interpretazione, e mettere in piedi al più presto la macchina organizzativa”. Si dice soddisfatto della sua prima uscita pubblica da Governatore, alle celebrazioni del ventennale del movimento antiracket a Napoli “un importante simbolo quando combattiamo l’illegalità, la malavita, le mafie”. Stefano Caldoro sta parlando con i giornalisti quando Antonio Bassolino prende l’ascensore per lasciare il Palazzo. Poco prima un saluto con la stampa: “Con il passaggio di consegne si chiude davvero la campagna elettorale e adesso Stefano Caldoro che ha vinto in modo chiaro ha tutto il diritto di governare e di guardare avanti rimboccandosi le mani” dice l’ex presidente della Campania. Il suo futuro? “Continuerò a fare politica da libero cittadino. Avrò più tempo per leggere, studiare e scrivere. Darò ancora il mio contributo” sottolinea. Mentre Caldoro entra nel suo nuovo ufficio, fino a poche settimane fa roccaforte del centrosinistra, Antonio Bassolino sale sul motorino del suo fedele collaboratore sin da quando arrivò a Palazzo San Giacomo.
Per Rosa Russo Iervolino e il Partito democratico partenopeo è il giorno del redde rationem stamane, a partire dalle ore 10, nei locali di Santa Maria la Nova il sindaco di Napoli incontrerà i consiglieri comunali del Pd e i vertici campani del partito di maggioranza relativa in Consiglio comunale. All’ordine del giorno c’è soltanto un punto: andare avanti o finire una volta per tutte l’esperienza di questa maggioranza a Palazzo San Giacomo.
Nei giorni scorsi il primo cittadino ha incontrato più volte il segretario regionale Dem, Enzo Amendola e il suo vice, Mimmo Tuccillo che non sono tuttavia riusciti a calmare le acque nel partito troppo lacerato da divisioni interne, troppo avvelenato da scontri fratricidi, troppo sbandato, perché senza leader di riferimento. Martedì c’è a via Verdi la prima delle tre sedute convocate per approvare il Bilancio previsionale 2010-2012 uno scoglio gigantesco da superare.
Al momento il sindaco non ha una maggioranza che le assicuri di portare a casa la delibera senza problema.
Nel caso in cui quest’atto non dovesse essere approvato si imboccherebbe la strada obbligata dello scioglimento e del successivo commissariamento del Comune. Tra le faccende che più avvelenano il clima in questo periodo in casa Pd c’è la questione capogruppo: i cosiddetti “giovani” consiglieri comunali perché uno di loro possa avere la guida del partito. In pole position c’è Francesco Nicodemo è fra i candidati ma l’ex capogruppo bassoliniano Tonino Borriello fa ostruzionismo. Nell’area Marino c’è Gennaro Centanni che non parteciperà – salvo ripensamenti – a quest’incontro di oggi. Anche la sua singola posizione potrebbe essere determinante. Rosetta è appesa difatti ad un sottile filo. E non è escluso che oggi questo filo si possa definitivamente spezzare.
Era Bassolino: sforato il Patto di stabilità per 1 mld di euro
Ieri l’incontro tra il nuovo presidente, Caldoro, e il ministro Tremonti per discutere del deificit regionale. Le spese hanno sforato di circa un miliardo di euro il patto di stabilità. Il centrosinistra si difende ma il Pdl lancia dure accuse.
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ieri l’incontro tra il neogovernatore campano Stefano Caldoro e il ministro delle finanze, Giulio Tremonti, per parlare del buco nel settore sanità della Regione Campania. Ma l’attenzione si è soffermata anche su un altro deficit, quello delle spese dell’era Bassolino che hanno sforato il Patto di Stabilità per un miliardo di euro. “Situazione preoccupante”, secondo Caldoro che comporterà: “stop alle assunzioni, blocco di turnover e consulenze, divieto di contrarre mutui e blocco del prestito di 1 miliardo concesso dalla Banca europea degli investimenti”.
Dopo la diffusione della notizia si moltiplicano le critiche alla vecchia gestione regionale da parte delle forze politiche del centrodestra. “L’ultimo regalo della gestione Bassolino” commentano dal Pdl. Dal canto suo il centro sinistra, si difende attraverso le parole dell’ormai ex assessore al bilancio Mariano D’Antonio che dice: “Siamo stati costretti a sforare per venire incontro alle fasce più deboli. Assistenza ai disabili, ai redditi bassi e sostegno alla cassa integrazione sono stati i capitoli più spinosi”.
I rappresentanti del Governo Nazionale si sono espressi con severità rispetto alla vecchia gestione regionale. “Nel 2001 Vincenzo Visco lasciò al Governo Berlusconi un deficit del 3,1 per cento - rincara la dose Fabrizio Cicchitto - Oggi Antonio Bassolino fa a Stefano Caldoro lo stesso regalo. Il buco nel ‘patto di stabilita’ internò ammonta a circa 1,1 miliardi di euro: qualcosa come 1,15 per cento del pil campano. Come si vede il lupo perde il pelo, ma non il vizio - ha detto ancora il capogruppo del Pdl alla Camera - Ma in Campania le conseguenze saranno ancora più gravi. Nessuna assunzione, in una regione disastrata dal punto di vista occupazionale; spesa fuori controllo nel campo della sanità e dei rifiuti, blocco del turn over, congelamento della spesa corrente, possibilità di revoca delle tranche di prestiti già concordati. Un disastro. Ed alla fine, una ciliegina sulla torta”.
E Gasparri aggiunge: “La catastrofica gestione della regione Campania della sinistra di Bassolino si conclude con un’ulteriore tragedia. Lo sforamento del patto di stabilità certifica un esito fallimentare che oggi scarica sulla Campania oneri e rischi gravissimi - ha dichiarato il capogruppo del Pdl al Senato - La sinistra ha scialacquato, dilapidato, alimentato il clientelismo - dice ancora Gasparri - facendo esplodere emergenze di ogni tipo, da quella rifiuti ai tanti problemi sociali che devastano la Campania. Ed erano quelli che accusavano il centrodestra di non avere a cuore il Mezzogiorno. Un Sud che hanno saccheggiato e stuprato”.
Al coro dei rappresentanti politici nazionali si sono aggiunti i neo eletti consiglieri della Campania. Paolo Romano ha dichiarato: ” logica del mal comune mezzo gaudio con la quale il governo regionale uscente affronta la grave questione della violazione del patto di stabilità è davvero da irresponsabili. L’infrazione in parola, dovrebbe infatti sapere chi sapeva e ha colpevolmente taciuto, comporta conseguenze pesantissime nella futura gestione dell’amministrazione regionale - continua Romano - Bene hanno fatto i vertici campani del Pdl ed il neo presidente Stefano Caldoro a rafforzare le sinergie istituzionali e politiche col governo Berlusconi per scongiurare il rischio che a pagare l’irresponsabilità del governo regionale di centrosinistra siano i cittadini. Bene farebbe Bassolino a spiegare invece il perché ha tenuto tutti all’oscuro di una violazione di cui certamente sapeva da tempo”.
“I conti della Regione Campania sono disastrosi. La situazione è drammatica nel settore della Sanità ed in tutti i comparti - ha dichiarato, infine, Luciano Schifone, neo consigliere regionale del Pdl -In questi anni c’é stata la totale incapacità della sinistra a gestire le politiche di bilancio. All’assessore Antonio Valiante chiedo conferma di una notizia che circola negli ambienti della Regione: pare che in data 31 marzo sia stata firmata la dichiarazione di violazione del Patto di Stabilità da parte della Regione. La cifra del disastro sarebbe di un miliardo e cento milioni di euro”.