CAMPANIA:Taciuti troppo a lungo i danni provocati dall’ambiente
rassegna stampa
di Maurizio Patriciello dall’Avvenire
E’ domenica, ma la campana della chiesa non canta, geme.
Teresa se ne è andata. Aveva 47 anni, e tanta voglia di portare a termine la sua missione di moglie, di mamma, di maestra. a lottato, ha sperato, si è aggrappata alle bugie pietose che le raccontavano i figlioli. Teresa è morta. Di cancro.
Come di cancro sono morti Salvatore, che di anni ne aveva 34, e Francesca, che è arrivata a 39. Nunzio, invece, ce l’ha fatta a superare la cinquantina, anche se solo di pochi mesi.
I parroci furono tra i primi ad accorgersi che qualcosa non andava.
Troppi i funerali celebrati, troppi i morti con diagnosi sempre uguali.
In Campania occorre darsi da fare per realizzare il progetto della vita perché non solo si vive male, ma si vive meno. Lo avevano capito i preti, specialisti in niente, ma armati di quel buon senso che li porta a diffidare di ogni ideologia ed a mettersi in ascolto della gente vera.
Avevano provveduto, com’è nel loro stile, con discrezione, a riferirlo a politici e medici locali.
Niente.
Ne avevano parlato dall’Altare. Avevano stampato volantini come questo: « Ci state uccidendo. Lentamente. Miseramente. Stupidamente. Morir di puzza. Che morte ignominiosa. Che morte miserabile. Che vergognosa morte…>).
Niente.
Qualche amministratore con il bronzo al posto della faccia informava i cittadini: «E vero, si sente il tanfo, ma è inevitabile abitando a ridosso di un cdr. Per , state tranquilli, è fastidioso, ma non è nocivo per la salute…», Il tempo dell’emergenza rìfiuti costrinse il governo ad aprire gli occhi sulla Campania.
Si prendeva atto che a livello locale il problema non sarebbe stato risolto mai. L’immondizia scomparve dalle strade e con essa fu messo a tacere anche l’allarme per la salute.
Chi continuava ad insistere, venne tacciato di impaurire inutilmente la gente per chissà quali reconditi motivi. Non andava fatto.
E tanti non lo fecero. C’erano, sì, voci di rifiuti tossici.
Ma erano e sono tuttora solo voci, Chi possiede le mappe dei siti dove questi veleni furono occultati? Stavolta si comincia ad alzare la voce: in Campania, salute a rischio.
In un conveno promosso dall’Ordine dei medici di Napoli e dai Medici per l’Ambiente lunedì scorso, scienziati italiani di chiara fama, sulla scottante materia rivelano i primi dati allarmanti:
«Diossina nel latte materno; aumento delle mastectomie per cancro della mammella;
aumento dei tumori nei bambini e aumento del 300% in otto anni della spesa farmaceutica presso l’istituto dei tumori di Napoli».
Il coordinatore campano dei medici per l’ambiente, Gaetano Rivezzi, ha dichiarato che è stato stimato che il 24% delle patologie ha una causa ambientale.
Alla fine del convegno, è stato chiesto un osservatorio presso l’Ordine dei medici con l’Associazione dei medici per l’ambiente per avviare le ricerche e tutelare la salute dei cittadini campani.
Dobbiamo recuperare il nostro ruolo di educatori e promotori della salute anche dicendo la verità sui guasti dell’ambiente nella nostra regione .
Verrebbe da dire: finalmente!
Ritornano in mente le parole del Papa: rubare e mentire sono atti non umani.
In Campania si è mentito ai cittadini tenendoli all’oscuro ed inquinando, oltre all’ambiente, anche le notizie. Si è mentito a volte per rubare: atti che di umano non hanno niente.
Si è fatto di tutto per distogliere l’attenzione della gente dai veri problemi che affliggevano e affliggono la regione.
Consola, e non poco, la presa di coscienza e la buona volontà della classe medica napoletana.
Ci piace sperare che a quella medica si unisca la classe politica, votata da cittadini che, nonostante tutto, continuano a credere che ancora esistono persone che sanno e vogliono governare bene. Senza rubare e senza mentire
Il 18 febbraio 1940 nasceva Fabrizio De André, cantautore italiano († 1999)
IL TESTAMENTO, Fabrizio de Andrè
Quando la morte mi chiamer
forse qualcuno protester
dopo aver letto nel testamento
quel che gli lascio in eredit
non maleditemi non serve a niente
tanto all’inferno ci sarò già
ai protettori delle battone
lascio un impiego da ragioniere
perché provetti nel loro mestiere
rendano edotta la popolazione
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana
voglio lasciare a Bianca Maria
che se ne frega della decenza
un attestato di benemerenza
che al matrimonio le spiani la via
con tanti auguri per chi c’è caduto
di conservarsi felice e cornuto
con tanti auguri per chi c’è caduto
di conservarsi felice e cornuto
sorella morte lasciami il tempo
di terminare il mio testamento
lasciami il tempo di salutare
di riverire di ringraziare
tutti gli artefici del girotondo
intorno al letto di un moribondo
signor becchino mi ascolti un poco
il suo lavoro a tutti non piace
non lo consideran tanto un bel gioco
coprir di terra chi riposa in pace
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d’oro
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d’oro
per quella candida vecchia contessa
che non si muove più dal mio letto
per estirparmi l’insana promessa
di riservarle i miei numeri al lotto
non vedo l’ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati
non vedo l’ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati
quando la morte mi chieder
di restituirle la libert
forse una lacrima forse una sola
sulla mia tomba si spender
forse un sorriso forse uno solo
dal mio ricordo germoglierà
se dalla carne mia già corrosa
dove il mio cuore ha battuto un tempo
dovesse nascere un giorno una rosa
la do alla donna che mi offrì il suo pianto
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d’amore
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d’amore
a te che fosti la più contesa
la cortigiana che non si dà a tutti
ed ora all’angolo di quella chiesa
offri le immagini ai belli ed ai brutti
lascio le note di questa canzone
canto il dolore della tua illusione
a te che sei costretta per tirare avanti
costretta a vendere Cristo e i santi
quando la morte mi chiamer
nessuno al mondo si accorger
che un uomo è morto senza parlare
senza sapere la verit
che un uomo è morto senza pregare
fuggendo il peso della pietà
cari fratelli dell’altra sponda
cantammo in coro già sulla terra
amammo tutti l’identica donna
partimmo in mille per la stessa guerra
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore si muore soli
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli.
Loro… di Napoli - eduardo de filippo - ‘o pernacchio
Ma dove vanno i democratici ?
di Mimmo Carratelli
rassegna stampa
da: La Repubblica
Lirica di Lucio Dalla. Ma dove vanno i democratici con le loro facce stanche sempre in cerca di una faccia da primarie, ma dove vanno i democratici sempre in cerca di un loro tipo da impallinar.
Ma cosa fanno i democratici quando arrivano le elezioni, vanno a prendersi un cynar dentro al bar, Bassolino è vivo, De Luca non è morto, c’è un partito da resuscitar. Ma come fanno i democratici a scegliersi un campione, sempre gli stessi, da Posillipo al Frullone, ieri Trombetti oggi Marone, ma come fanno i democratici a spararsi tra di loro, a rimanere vivi e imprescindibili però. Fanno alleanze senza amore, il solito pacco elettorale, senza che nessuno chieda a Sommese dove vai e a Cesario che fai, lo sguardo fisso su De Mita, su Casini senza cuore, chissà cosa succederà chissà.
Ma dove vanno i democratici, furbacchioni e imprudenti, porca vacca Migliavacca che combini, ora arretra Cozzolino con la rabbia in mezzo ai denti, in questa guerra puttana non si vedono vincenti, chi sospira e chi discetta, fatto fuori anche Cascetta. Come fanno i democratici con questo caos che li uccide, affaticati da una vita piena di cagnare e di Veltroni, di D’Alema e dalemoni, tutti pazzi, pochi i sani, si hanno notizie di Bersani?, irrisoluti in questo gioco da cortile sognano di rivolgersi alla società civile (che ci sia ciascun lo dice dove sia nessun lo sa).
Ma come fanno i democratici in questo loro gran daffare, un daffare che più passa il tempo e più non sa di niente su questa rotta includente, da vincitori a perdenti. Ma come fanno i democratici a fare a meno della gente, paladini di niente, chissà se ci pensano, chissà. Ma come fanno i democratici con gli alleati irrequieti, abominevoli uomini dei veti. Alla fine del gran ballo, boogie-woogie e tuca-tuca, spunta alfine il magnifico De Luca. Bassolino a capo chino. Amen.
banana republic
MALASANITA’:-Napoli, blitz della Guardia di Finanza in 4 ospedali: indagati 4 primari
- NAPOLI, PERQUISIZIONI IN OSPEDALI NAPOLI
Dopo mesi di indagini la Procura di Napoli ha emesso 30 avvisi di garanzia con l’accusa a vario titolo per associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e truffa
- La Guardia di Finanza ha eseguito ieri perquisizioni, con acquisizioni di atti, in alcuni ospedali di Napoli, nell’ambito di una inchiesta su presunti casi di corruzione in cui sarebbero coinvolti, tra gli altri, diversi primari.
I reati ipotizzati dal pm Graziella Arlomede, della sezione reati contro la pubblica amministrazione della procura di Napoli, vanno dall’associazione per delinquere, alla corruzione, truffa e abuso di ufficio.
Secondo l’ipotesi accusatoria il titolare di due ditte per ottenere forniture di apparecchiature sanitarie avrebbe elargito ai primari costosi regali (come computer, macchine fotografiche, telefonini, videocamere) e assunto alcune persone segnalate dai professionisti.
L’indagine riguarda gli ospedali napoletani Vecchio pellegrini, San Giovanni Bosco, Incurabili e Loreto Crispi.
Un po’ di relax
CAMPANIA: ATTO GRAVE PROROGA DIRIGENTI
NAPOLI, 1 FEB - “La proroga ai dirigenti con contratto a tempo determinato in servizio presso la Regione Campania è un atto grave della Giunta che, a poche settimane dalle elezioni, ha deciso di rinnovare i contratti in scadenza il 15 febbraio prossimo di altri cinque anni, con ripercussioni pesanti sulle aspirazioni di tanti lavoratori”.
E’ l’accusa del consigliere regionale, Gianfranco Valiante, dopo il provvedimento della Giunta regionale di prorogare di un altro quinquennio i contratti dei dirigenti in servizio con contratto a tempo determinato presso la Regione Campania. “E’ stata una forzatura - aggiunge Valiante - una decisione adottata senza mettere a concorso alcun posto, senza tener conto di alcuna graduatoria, senza trasparenza e con atti poco chiari.
Un provvedimento che, di fatto, limita la carriera professionale di tanti lavoratori regionali e estromette dipendenti in attesa di un miglioramento della propria carriera”.
Gianfranco Valiante sostiene la protesta di circa trecento dipendenti regionali che hanno minacciato un’azione legale contro la Giunta, per la diffida dell’organo e la richiesta di sospensiva dei contratti che si andranno a stipulare di qui a due settimane. “Una decisione assunta - conclude Valiante - per protestare contro un colpo di mano della Giunta che è ormai in scadenza di mandato”.
fonte
ANSA
Regionali: il 7 febbraio primarie Pd in Campania
(ANSA) - ROMA, - Il Pd scegliera’ il proprio candidato per le regionali in Campania con le primarie il 7 febbraio. Tra gli alleati non partecipera’ l’Idv. Lo ha riferito il segretario regionale del Pd, Enzo Amendola. Dopo la riunione della direzione nazionale del partito, svoltasi ieri. Anche in Calabria si attendono decisioni circa il ricorso alle primarie. Bersani: e’ una decisione che sara’ presa a livello locale
Dunque ,amici lettori,“vorrei ..parlare con voi tra dieci anni..
Se allora,come purtroppo devo temere per tutta una serie di motivi,sarà sopravvenuta da lungo tempo l’epoca della reazione;se di ciò che certamente molti di voi e anch’io,come dichiaro apertamente,abbiamo desiderato e sperato,si sarà realizzato poco,forse non proprio nulla,ma almeno apparentemente qualcosa – è assai probabile che ciò non mi lascerà affranto,ma saperlo costituisce certamente un peso interiore - allora mi piacerebbe davvero vedere che cosa ne è stato di quelli di voi che adesso si sentono autentici “politici…” e partecipano all’ubriacatura che questa rivoluzione rappresenta.
Vorrei davvero vedere che cosa è “ divenuto “ di costoro nel senso interiore della parola:sarebbe di certo bello se si potesse allora dire con i versetti del sonetto 102 di Shakespeare:
il nostro amore era giovane,appena nella sua primavera,
allor ch’io solevo salutarlo co’mieicanti,
simile a Filomena che in sul cominciare dell’estate canta
ma tace al sopraggiungere della stagione inoltrata.
Ma le cose non stanno così. Non abbiamo davanti a noi la fioritura dell’estate,ma in primo luogo una notte polare di gelida tenebra e di stenti,quale che sia il gruppo che ora risulterà esteriormente vittorioso….E infatti,dove vi è il nulla,non soltanto l’imperatore ma anche il proletario ha perduto i suoi diritti.
Quando questa notte sarà lentamente trascorsa chi sarà ancora vivo di coloro la cui primavera ha ora avuto una fioritura apparentemente cosi rigogliosa? E che cosa sarà allora divenuto interiormente di tutti loro? Amarezza o filisteismo …?….In ognuno di questi casi io trarrò questa conseguenza: costoro non sono stati all’altezza del proprio agire,non sono stati all’altezza nemmeno del mondo quale è realmente né della sua quotidianità:non hanno avuto,oggettivamente e di fatto,nel senso più intimo la vocazione per la politica che ritenevano invece di avere in se stessi .
( Max Weber La politica come professione )
NAPOLI ANNO ZERO -Conversazione metropolitana con Lucio Pirillo. Cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura. A cura di Corrado Castiglione. Edizione Intra Moenia, Napoli 2009, pagg. 212. € 12,00.
Antonio Di Pietro …Processo Bassolino:veleno al posto del concime
Così nel tempo si è confuso il recupero ambientale delle cave,
il ripristino morfologico delle aree interessate,
in altre parole la bonifica
con la messa a discarica
di materiale imbevuto di fanghi tossici.
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Hanno inondato i terreni della Campania con tonnellate di rifiuti spacciandoli per frazione organica stabilizzata. Il veleno al posto del concime. E tutto a spese dei contribuenti italiani.
Un’altra udienza illuminante del Processo Bassolino, che si celebra a Napoli nell’aula bunker del carcere “Poggioreale”, fa capire come l’intreccio tutt’altro che virtuoso tra imprese e apparati burocratici con poteri illimitati abbiano provocato danni irreversibili al territorio di una delle regioni più vaste d’Italia.
Un sistema messo a punto grazie all’ormai consolidato “metodo dell’emergenza” che rende i “commissari straordinari” figure fuori da ogni controllo, mentre le imprese più forti si dividono la torta dei finanziamenti in ballo.
Veleno al posto del concime.
Ascoltando le testimonianze delle due consulenti, che hanno risposto alle domande dei Pubblici Ministeri Paolo Sirleo e Giuseppe Noviello, viene fuori come uno dei passaggi fondamentali del ciclo dei rifiuti, così come previsto dal mega-contratto stipulato dopo il 2002 tra il gruppo Impregilo-Fibe-Fisia Italimpianti ed il commissario straordinario per l’emergenza ambientale, fosse completamente privato di ogni efficacia.
Secondo il piano straordinario le imprese avrebbero dovuto costruire 7 impianti di produzione Cdr e stabilizzazione dei residui organici e due inceneritori.
Il ciclo prevedeva che della massa dei rifiuti in circolazione il 35% si trasformasse, dopo un meticoloso trattamento, il combustibile da rifiuti da destinare all’incenerimento. Un altro 35% di materiale organico da stabilizzare e rendere, di fatto, materiale da concime. Un’altra percentuale, attorno al 5%, materiale ferroso così da conferire in discarica solo il 15 % del totale.
Ed è sul trattamento del 30% di FOS, frazione organica stabilizzata, che si è concentrata l’attenzione della quinta sezione penale del Tribunale di Napoli, presieduta da Maria Adele Scaramella, ascoltando la testimonianza di due consulenti FIBE e FISIA che hanno raccontato come nel confronto tra teoria e pratica, le stesse imprese lasciassero uno spazio abissale.
Lorella Rossi e Paola Muraro hanno spiegato la delicatezza del processo di stabilizzazione della componente organica del rifiuto, che consiste nel rendere inerte la parte “viva” dei rifiuti grazie all’azione svolta dalla componente microbica degli stessi che in condizioni termiche (temperatura attorno ai 55 °C) e di umidità ottimali si trasforma fino a divenire materiale innocuo per l’ambiente.
Ma negli impianti fu rilevata, oltre alla scarsa preparazione del personale, una non continua efficienza degli impianti che spesso si fermavano alterando il processo di stabilizzazione.
La volontà delle testimoni di non danneggiare oltremodo le imprese per le quali hanno svolto attività di consulenza, si è scontrata con le incalzanti domande dei pubblici ministeri che, in alcuni passaggi, le hanno fatte cadere in contraddizione.
Infatti loro stesse, con delle mail sequestrate nel corso delle perquisizioni, sollecitavano i responsabili delle imprese perché svolgessero con perizia un lavoro fatto, invece, con molta approssimazione.
Nelle due linee di trattamento dei rifiuti organici, a volte, si è fatto finire del tal quale che, ovviamente, non poteva essere stabilizzato.
Così nel tempo si è confuso il recupero ambientale delle cave, il ripristino morfologico delle aree interessate, in altre parole la bonifica con la messa a discarica di materiale imbevuto di fanghi tossici.