WELFARE: NAPOLI - ISTITUTI SENZA SOLDI, APPELLO A ISTITUZIONI

Novembre 4, 2009 by admin · Comment
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ANSA - NAPOLI

Un appello al presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, al presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, al sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, al presidente della Provincia di Napli, Luigi Cesaro e a tutte le forze politiche viene rivolto dal presidente dell’Unione degli enti di Assistenza,religiosi e laici di Napoli, Lucio Pirillo perché “intervengano sulla grave situazione economico-finanziaria in cui versano gli Istituti che operano nel campo dell’assistenza ai circa 3000 minori ed ai 700 anziani di Napoli”.

“E’ una questione, infatti, che riguarda tutta la città che va oltre gli schieramenti partitici - afferma il presidente Pirillo - E’ una questione di responsabilità dell’intera classe politica napoletana nei confronti di minori in difficoltà e di anziani con gravi disagi economici. Ci stiamo avviando verso una strada senza ritorno.

Che potrebbe portare alla sospensione di tutte le attività socio-assistenziali con grave danno per i ceti più deboli”.

A giudizio di Pirillo “il comportamento dell’Amministrazione Comunale rende assai difficile la conduzione delle varie attività per il mancato pagamento di quanto dovuto agli Istituti.

Le rette di mantenimento non vengono corrisposte dal lontano settembre 2007 mentre nel periodo successivo sono state elargite poche somme quasi a “titolo benefico”. Tutto ciò ha messo in crisi l’intero settore tanto che gli Istituti, religiosi e laici, non riescono a comprare “l’indispensabile” per il quotidiano.

Le banche, con le quali gli Istituti sono fortemente indebitate stanno chiedono il rientro dalle esposizioni. Il personale dipendente è, da mesi, senza stipendio mettendo in sofferenza anche le loro famiglie. L’Amministrazione Comunale viene meno anche ai verbali d’accordo che sottoscrive regolarmente d’intesa con l’Uneba.

Il danno non e fatto solo agli istituti. Il danno è fatto anche ai minori ed agli anziani”. “Anche perché ora c’é davvero il rischio che gli istituti, sospendino le attività per i debiti con le banche, delusi e sfiduciati verso il Comune.
E rinuncino, a malincuore, alla loro attività con i minori ed anziani:una attività ritenuta indispensabile per una politica che vuole definirsi capace di affrontare i drammatici problemi che affliggono la nostra città“, conclude Pirillo.
fonte
ANSA

WELFARE: UNEBA, COMUNE NAPOLI NON PAGA, ISTITUTI A RISCHIO (ANSA)

Ottobre 29, 2009 by admin · Comment
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WELFARE: UNEBA, COMUNE NAPOLI NON PAGA, ISTITUTI A RISCHIO
NAPOLI
(ANSA) - NAPOLI - “Il Comune di Napoli ritarda ancora una volta i pagamenti agli enti associati Uneba che si prendono cura di oltre tremila bambini. Costringendo gli enti che svolgono un’indispensabile impegno di solidarietà a ritrovarsi strozzati dai debiti, e non per colpa loro”.

E quanto denunciano in una nota i vertici dell’Uneba. In una lettera inviata al sindaco Rosa iervolino e agli assessori alle politiche sociali Giulio Riccio e alle risorse strategiche Riccardo Realfonso, Uneba Napoli - rappresentata dal segretario generale Antonio Cicia e dal presidente Lucio Pirillo, ricorda che il Comune, “contrariamente a quanto promesso, non parrebbe intenzionato a saldare a breve agli istituti le quote per il mantenimento dei minori dei mesi di luglio, settembre e ottobre 2008.

Bensì solo quelle di di luglio 2008. Sono 1,6 milioni di euro in meno, tolto ulteriore ossigeno a enti già strozzati”. “Fondi oltretutto che erano stati promessi per settembre 2009, e siamo a fine ottobre.

L’assessore Riccio si era impegnato pubblicamente a versare 2,7 milioni di euro entro la prima metà di luglio, altri 2 milioni di euro entro il 10 ottobre e di 1 milione e 700mila euro entro il 15 dicembre 2009″, si legge ancora in una nota.

“Se ciò dovesse rispondere al vero, trattasi di un provvedimento irresponsabile e superficiale che dimostra il totale disinteresse di codesta amministrazione nei riguardi di bambini e bambine appartenenti a quella Napoli povera, bisognosa e ad alto rischio di devianza”, evidenziano Lucio Pirillo, presidente Uneba Napoli, e Antonio Cicia, segretario generale.

“Quello del periodo da luglio a ottobre, oltretutto, è solo una parte dell’ arretrato che il Comune di Napoli non ha ancora versato agli istituti. Mancano, e sono un buco nei conti, le quote di maggio e giugno 2008, ma pure del quadrimestre settembre-dicembre 2007, due anni fa.
E ancora, è tristemente superfluo precisare che non è stato fatto alcun pagamento agli istituti per la loro attività di tutto il 2009.

Il danno non è fatto solo agli istituti. Il danno è fatto anzitutto ai minori. Anche perché ora c’é davvero il rischio che gli istituti, con l’acqua alla gola per i debiti con le banche ma pure delusi e sfiduciati verso il Comune, chiudano per sempre”, conclude la nota.
(ANSA).

1993, prima di diventare sindaco, Bassolino
spiega a Televomero cosa intende lui per cambiamento


Quei ragazzi persi per strada …..

Luglio 3, 2009 by admin · Comment
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Scritto da Giovanni Laino, 03-07-2009
la Repubblica Napoli

L’assassinio del giovane musicista di strada, Petru Birlandenau a Montesanto ci ha scosso. Lavorando all’Università in via Forno Vecchio appartengo a quella affollata comunità di pratiche che frequenta piazza Montesanto che ancor più è stata impressionata dalla gratuità della violenza, dall’inefficacia preventiva di un modello di ordine pubblico che di fatto consente di fare quasi tutto a pregiudicati e gruppi di persone ben note alle Forze dell’Ordine.

Credo sia comunque molto importante che la Giustizia faccia il suo corso e gli arresti sostenuti da prove sono un segno positivo dell’impegno della Polizia. Mi sento comunque molto amareggiato. Senza moralismi o sentimentalismi, non riesco a rimuovere facilmente il dato che conosco Marco, il 27enne incensurato, arrestato con l’accusa di essere uno degli esecutori del terribile raid. Erano i primi anni Novanta, quando riuscivo a fare anche un po’ di lavoro educativo frontale nell’Associazione e Marco era un ragazzo simpatico, molto sveglio, che pativa una lunga carcerazione del padre e spesso era terribile dando molto da fare agli educatori. Io stesso lo accompagnai al Teatro Politeama, in una bolgia per le prove per il casting del film diretto da Lina Wertmüller, “Io, speriamo che me la cavo”. Marco non fu scelto e, anche se è stato beneficiario di un inserimento lavorativo fatto con l’Associazione, anche più in generale, per ora, non se l’è cavata.
Credo sia colpevole confondere vittime e carnefici e da molti anni mi è chiara la responsabilità soggettiva delle persone che, pur dentro tante sollecitazioni ambientali, fanno scelte criminali.
Non nutro sentimenti di colpa: certo potevamo fare meglio e di più ma, con i nostri limiti, c’è l’abbiamo messa proprio tutta e per sradicare la forza aggregativa delle attività criminali il lavoro sociale per la coesione, i diritti, l’educazione, è solo un indispensabile tassello che senza politiche più sostanziali, spinge quasi nell’ambito dei miracoli l’emancipazione dei ragazzi immersi nei circuiti illeciti.
Rispetto a questi sentimenti, che credo debbano alimentare una sincera riflessione sul senso, sulle modalità e sulle prospettive del lavoro socio educativo, gli interventi di questi giorni, in materia di politiche sociali, mi sembrano inadeguati.
Le associazioni, anche quelle animate soprattutto da volontari, non possono non confrontarsi con una logica di impresa sociale, facendo i conti con le politiche. Nessuno è immune da questo contesto e nessuno può chiamarsi fuori. Al di là della lodevole opera del tutto occasionale, siamo tutti chiamati a realizzare le iniziative solidali con professionalità, rispetto dei diritti dei beneficiari come dei lavoratori. In una città come Napoli, pur intercettando donazioni o contributi di Fondazioni, il raffronto con le politiche è doveroso oltre che indispensabile. Un confronto leale che deve essere collaborativo, quanto franco e critico, con i responsabili del governo locale, sulle scelte, sulla valutazione degli esiti e sul rendiconto dell’uso delle risorse pubbliche. Sono le storie delle persone e dei gruppi che parlano, è meglio evitare dichiarazioni e il presunto richiamo a primati. Nel terzo settore, e gli istituti religiosi ne sono parte sostanziale, non mancano responsabilità. Certo vi sono molte attenuanti. Va ribadito che le responsabilità più gravi sono innanzitutto del Governo nazionale che da un lato ha aumentato i tagli e ridotto la disponibilità di cassa degli enti locali e d’altro lato propone una impostazione miserevole della spesa sociale intendendo le politiche contro la povertà come assistenza palliativa alla miseria. Ma i responsabili e i lavoratori delle associazioni, fondazioni e cooperative devono fare autocritica, riflettere e adeguare i loro interventi al contesto, alzare la schiena, gridare la loro presa di parte per i diritti, anche dei poveri “immeritevoli”, senza per questo dare adito ad alibi sulla cultura della legalità o verso la deriva che associa pochi soldi dati male alla dequalificazione del lavoro sociale. Per fare questo qui si è costretti a battersi per il rispetto dei patti, per esigere i rimborsi delle spese dopo oltre venti mesi. Con il rischio di trovarsi in competizione fra istituti, associazioni e altri, per l’incasso degli arretrati. Su questo è evidente che il Comune può e deve fare innanzitutto la propria parte dando prova di trasparenza, chiarezza, credibilità.

ANZIANI : NON DIMENTICHIAMOLI………

Giugno 30, 2009 by admin · Comment
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Uneba Napoli – Il Comune promette (ancora): pagheremo

Giugno 30, 2009 by admin · Comment
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Articolo è stato pubblicato il 29 Giugno 2009 e presente nella categoria: Uneba.

Almeno 500 persone hanno partecipato venerdì 26 giugno alla manifestazione di protesta sotto palazzo San Giacomo, sede dell’amministrazione comunale, indetta da Uneba Napoli.

Tra i 500 anche sacerdoti come don Aniello Manganiello, sacerdote dell’Opera Don Guanella di Miano e don Alfonso Ferrara, direttore dell’Istituto Sant’Antonio la Palma.

Uneba Napoli contesta al Comune i continui mancati pagamenti delle rette di mantenimento, che rendono sempre più difficile agli enti svolgere il loro preziosissimo compito di assistenza a minori ed anziani provenienti da situazioni difficili.

Due giorni prima della manifestazione, l’assessore al sociale del Comune di Napoli Giulio Riccio diede la colpa del ritardato pagamento è del governo, e promise di pagare agli enti Uneba 2 milioni di euro di arretrati entro luglio.

In occasione della manifestazione di venerdì 26 si è svolto un incontro di quattro ore tra Riccio e il vicesindaco Santangelo. e i vertici Uneba. Assenti, malgrado Uneba ne avesse richiesto la presenza, il sindaco Iervolino e l’assessore al bilancio Realfonzo.

Dal confronto si è usciti con la promessa di Riccio di uno stanziamento di 2 milioni e 700 mila euro entro la prima metà di luglio. Nel corso del vertice, spiega la notizia dell’Ansa, si è decisa l’istituzione di un tavolo con il compito di garantire il pagamento di altri 2 milioni di euro entro il 10 ottobre e di 1 milione e 700mila euro entro il 15 dicembre 2009. Cifre che copriranno i bimestri non pagati di novembre/dicembre e settembre/ottobre 2008.

Terremo naturalmente informati i lettori di www.uneba.org sull’effettivo realizzarsi di quanto promesso, dopo che in precedenza i governanti di Napoli erano venuti meno a un simile precedente pubblico impegno.

I 40 milioni della Regione

“Questi fondi - ha dichiarato il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo all’Ansa - ci consentiranno di coprire parte dei debiti contratti con le banche e di assicurare l’inizio regolare dell’anno scolastico”.

“Chiediamo - ha concluso il segretario di Uneba Campania Antonio Cicia - che il Comune di Napoli solleciti la Regione Campania a trasferire le risorse relative al complesso delle politiche sociali, che ammontano a circa 40 milioni di euro”.

Sull’Avvenire

Alla manifestazione e all’incontro di venerdì 26 è stato anche dedicato un articolo da Avvenire. I “2 milioni e 700 mila euro promessi da Riccio – ha detto Pirillo alla giornalista del quotidiano cattolico Valeria Chianese - sono soldi che le banche verso cui siamo debitori prenderanno subito, ma che ci consentiranno di chiedere altra liquidità e quindi avviare le colonie estive per i ragazzi”.

E gli anziani?

In ogni caso la situazione dei debiti verso il Comune certamente non è ancora risolta. Infatti il 27 luglio si terrà una prima riunione del tavolo di concertazione, per valutare la fattibilità, come proposto da Uneba, di una cessione del credito pro soluto. Cioè: una banca che compri il credito che Uneba vanta verso il Comune e poi si rivalga sul Comune.

Pirillo ha spiegato poi che il credito che Uneba vanta verso il Comune di Napoli è di 20 milioni di euro solo per quanto riguarda i minori. Un altro e rilevante debito nasce dal mancato pagamento dei contributi da parte del Comune per i 700 anziani che Uneba ospita in sue strutture.

E questo malgrado l’anziano accolto in casa di riposo versi un terzo della pensione al Comune: ma il Comune poi non paga l’istituto…

tutte le altre notizie su Uneba Napoli pubblicate su www.uneba.org.

IL COMUNE NON PAGA LE RETTE AI SEMICONVITTO, IN PIAZZA SUORE E MAMME

Giugno 26, 2009 by admin · Comment
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Contro il mancato pagamento delle rette comunali a sostegno delle scuole a semiconvitto: con questa motivazione questa mattina suore, mamme, ragazzini sono scesi in piazza davanti Palazzo San Giacomo per protestare contro il mancato pagamento o il mancato rinnovo delle sovvenzioni da parte del Comune. I semiconvitti coinvolti si trovano nei quartieri a rischio, Barra e Secondigliano solo per citarne alcuni, dove gli istituti religiosi svolgono un’importante opera di assistenza ai ragazzi a rischio.
CLICCA PER VEDERE IL VIDEO

Napoli, anche le suore in piazza

Giugno 26, 2009 by admin · Comment
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Salvate le scuole per i bimbi disagiati
COMUNI: NAPOLI; PDCI, SOLIDARIETA’ A OPERATORI SOCIALI

- “Manifestiamo la nostra più convinta solidarietà agli operatori laici e religiosi che hanno attuato la loro pacifica protesta sotto Palazzo San Giacomo per il mancato pagamento delle rette fin dal 2007″.
Lo dichiarano in una nota Gaetano Sannino e Antonio Fellico, consiglieri comunali del Pdci. “Nonostante gli inutili e ripetuti annunci dei competenti assessori che assicurano da anni la corresponsione dei pagamenti dovuti - spiegano i due consiglieri - gli operatori sono ancora in attesa degli arretrati di due anni.
Gli Istituti e le case famiglia che ospitano minori a rischio, orfani e altre categorie di bambini bisognosi di assistenza sono costretti a indebitarsi sempre più con le banche pur di garantire i servizi di accoglienza e assistenza primari e necessari per l’infanzia disagiata della nostra città. Questa amministrazione che ancora si definisce di sinistra - concludono - non ha finora ritenuto prioritario sanare questa situazione.
La nostra disapprovazione è totale”.

MINORI: NAPOLI, VENERDI’ 26 GIUGNO IN PIAZZA CONTRO RITARDI RETTE

Giugno 25, 2009 by admin · Comment
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“Pur non essendo nello stile dell’Uneba. fare manifestazioni pubbliche, il Comune di Napoli ci costringe a scendere in piazza. Intendiamo rivendicare i nostri diritti per poter continuare ad assistere minori e anziani che gli amministratori sembrano dimenticare”.

Così il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo ed il segretario Antonio Cicia confermano la manifestazione pubblica di protesta indetta da Uneba per tutti gli associati programmata per il prossimo venerdì.
Si tratta di circa sessanta enti senza scopo di lucro, laici e religiosi, che assistono minori ed anziani, spesso provenienti da situazioni di disagio, in tutta Napoli.

“Dal 1 settembre 2007, salvo minimi interventi, il Comune non paga più agli enti le rette di mantenimento per minori ed anziani assistiti.
Le istituzioni devono quindi continuare a indebitarsi per continuare a svolgere il loro prezioso ruolo a favore di minori ed anziani.
Ora però per loro non è più possibile andare avanti nella totale assenza di contributi del Comune, che per di più continua a tacere sulle difficoltà create alle istituzioni.

Oltretutto in occasione della manifestazione di protesta promossa per il 29 maggio scorso e poi rientrata, gli assessori Giulio Riccio e Riccardo Realfonzo si impegnarono al pagamento di una piccola parte degli arretrati entro la prima quindicina di giugno e di una piccola parte a luglio.
Ma del pagamento di giugno non c’é traccia, gli amministratori sono venuti meno alla parola data”, si legge ancora nella nota.
“A questo punto Uneba si vede davvero costretta a scendere in piazza per rivendicare i propri diritti, che sono quelli di riuscire a svolgere la propria opera di assistenza verso anziani e minori.
A partire dalle colonie estive che dovrebbero svolgersi in queste settimane e che sono a rischio per la scarsità di fondi originata dai mancati pagamenti da parte del Comune di Napoli.
Alla manifestazione di protesta parteciperanno i rappresentanti degli istituti insieme a educatori, insegnanti, personale religioso e laico e genitori dei minori assistiti. Con cartelli e fischietti - spiegano Pirillo e Cicia - rappresenteremo nel modo più civile possibile la drammatica situazione, nella speranza che ai piani superiori del municipio prevalgano la carità cristiana ed il buon senso”.
fonte
ANSA

 

Pirillo, presidente di Uneba Campania “Prendiamo atto con rammarico che gli assessori Riccio e Realfonzo non mantengono la parola data”

Giugno 17, 2009 by admin · Comment
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NAPOLI, IL COMUNE NON PAGA GLI ENTI UNEBA

A RISCHIO LE COLONIE ESTIVE PER TREMILA RAGAZZI

 

Debito di oltre 20 milioni del Comune verso enti di ispirazione religiosa che operano al servizio dei ragazzi di aree e situazioni disagiate

 

Non hanno nessuna responsabilità per la situazione, ma ne stanno pagando lo scotto maggiore. E rischiano di perdere un appuntamento atteso da un anno.

I tremila ragazzi di aree, famiglie e situazioni disagiate assistiti a Napoli dagli enti soci Uneba patiscono sulla loro pelle il persistente ritardo del Comune di Napoli nel pagare agli enti le quote di mantenimento per il servizio che svolgono.

Un ritardo che ha causato l’accumularsi di un debito enorme verso gli enti, che ora non sono più in grado di sostenere i bilanci.

Ed ora, come denuncia il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo, “a Napoli le colonie estive al mare organizzate da enti soci Uneba per tremila ragazzi rischiano di essere annullate perché il Comune è in ritardo con il pagamento delle rette.I più deboli rischiano di essere più danneggiati”.

 

Gli assessori Giulio Riccio e Riccardo Realfonzo si erano pubblicamente impegnati a versare entro la prima quindicina di giugno un milione di euro, da ripartire tra le istituzioni creditrici, entro la prima quindicina di giugno. Si tratta di solo di un 5% del debito pregresso del Comune verso gli enti Uneba, che ammonta in totale a circa 20 milioni di euro.

Eppure neanche questa promessa è stata mantenuta.

“Prendiamo atto –dice Pirillo- con rammarico che l’impegno e la parola presi da un amministratore rimangono lettera morta. Questo non può che aumentare la sfiducia verso il Comune”.

 

 

 

A questo punto gli enti Uneba si trovano in grandissima difficoltà, e le colonie, tanto attese dai ragazzi come momento di svago, rischiano di saltare

 

Di fronte a questa emergenza, il presidente Pirillo ha rivolto un appello anche ad un figlio illustre di Napoli, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Mi rivolgo a lui perché intervenga con la sua autorevolezza e la sua sensibilità per i problemi di Napoli, per fare in modo che tremila minori che vengono da famiglie disagiate non siano lasciati per strada, alla mercè di situazioni a rischio e possibili prede della delinquenza”.

 

Uneba, Unione Nazionale di Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale, è un associazione di categoria di ispirazione cattolica che ha circa 1200 enti soci in tutta Italia: in maggioranza strutture di accoglienza per anziani, minori, persone con disabilità.

Offre un servizio di informazione sul settore sociale e sulle proprie attivita’ attraverso il sito www.uneba.org e il suo servizio di newsletter.

 

Ufficio stampa Uneba, tommaso bisagno, tommaso.bisagno@tiscali.it, 347 3677957

NAPOLI :SCUOLE RELIGIOSE ASSISTONO 3MILA BAMBINI.

Maggio 21, 2009 by admin · Comment
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Che fanno le Istituzioni ?
Andrea Acampa - Rassegna Stampa -
-SONO FIGLI DI INDIGENTI. SALTA - ANCHE LA COLONIA DI GIUGNO-

Niente soldi, la “Santa Patrizia” rischia la chiusura-
Alunni che rischiano di trovarsi in strada e genitori disperati. È questa
la situazione che si prospetta, per centinaia di minori che frequentano
la scuola presso il complesso conventuale di San Gregorio Armeno. È
da luglio 2007, infatti, che l’istituto, retto dalle suore crocifisse devote
a Santa Patrizia, non riceve fondi dal Comune – come tanti altri
istituti - per pagare gli insegnanti, per il servizio di refezione, il
doposcuola e le tante attività che si svolgono nel semiconvitto. Sono
60 i centri gestiti da religiosi in città che fanno capo all’Uneba (Unione
nazionale istituti ed iniziative di assistenza) ed assistono più di 3mila
bambini. «Probabilmente – commenta Pasquale Puziello, genitore di
uno dei piccoli alunni - non riusciremo nemmeno a mandare i
ragazzini in vacanza. Le suore quando chiudeva la scuola a giugno
organizzavano una sorta di colonia estiva ed una serie di attività per
tutto il mese di luglio per venire incontro a chi ha difficoltà». Ieri
genitori, insegnanti e suore si sono riuniti per fare il punto della

situazione e, se i fondi non arrivano o non c’è risposta da Palazzo San
Giacomo, con ogni probabilità la prossima settimana scenderanno tutti
insieme in strada per protestare davanti al Comune. «I genitori – dice
Modestino Caso, consigliere della IV Municipalità – che portano i
propri figli in queste scuole sono indigenti, alcuni hanno alle spalle
problemi con la giustizia oppure sono vittime di droga e pertanto,
interrompere le lezioni sarebbe un crimine». La giunta ad ottobre
scorso ha ratificato il sovvenzionamento ed il consigliere Mario
D’Esposito, presidente della commissione mobilità, si è interessato
della vicenda che coinvolge anche il Corrado Ursi, il don Bosco ed il
Santa Rita. Ad oggi, però non è arrivato nemmeno un euro nelle casse
degli istituti che, per ora, stanno pagando con fondi propri
indebitandosi pur di non interrompere le lezioni. «È una vergogna –
commenta Antonio D’Andrea dell’associazione “Caraccioli del Sole” -
le istituzioni locali sono sorde alle nostre richieste».
Andrea Acampa
fonte IL ROMA-
Martedi 19 maggio 2009

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