Opera don Guanella rischia la chiusura:Manca 1 milione, le istituzioni assenti
Il caso Il centro non avvierà le colonie estive per bambini
la situazione non riguarda solo il centro don Guanella.
L’Uneba conta solo a Napoli circa 60 centri, che complessivamente assistono 3 mila bambini. L’indebitamento complessivo è di circa 20 milioni di euro.
L’allarme di Don Aniello Manganiello che assiste 280 minori a rischio con piatti caldi, giochi e doposcuola
NAPOLI — All’Opera don Guanella di Scampia, dove il presidente della Camera Gianfranco Fini si recò in visita il 28 novembre scorso per inaugurare un campetto di calcio, non arriva un euro dal settembre del 2007. Ora il centro diretto da don Aniello Manganiello, che assiste 280 minori a rischio fornendo loro un piatto caldo, un posto dove giocare, un doposcuola, laboratori di teatro, musica e informatica, ha accumulato un milione e 200 mila euro di debiti. Gli interessi maturati nei confronti delle banche sono enormi, e anche i padri superiori non hanno più un centesimo da prestare. Perché finora, è bene dirlo, i superiori hanno prestato i soldi di tasca propria sperando poi di riaverli.
«Non andremo molto in là — commenta rassegnato don Aniello — Il Comune non ci paga le rette, e non sappiamo più come garantire il servizio di refezione ai nostri ragazzi, pagare i quindici educatori che li seguono, i pulmini che li vanno a prendere a scuola e li portano qui. Continueremo a sostenere le spese fin quando gli ultimi prestiti ottenuti ci consentiranno di farlo, dopodiché non ci resterà che chiudere». Tempo di autonomia, «fino a giugno, quando chiuderà l’anno scolastico».
Dopodiché i minori, per forza di cose, verranno lasciati a se stessi. Ma la situazione non riguarda solo il centro don Guanella, come assicura il contabile della struttura di Scampia, don Francesco, che fa parte del consiglio direttivo dell’Uneba (sigla che raggruppa associazioni cristiane di assistenza sociale) con la quale il centro di don Aniello è consorziato: «L’Uneba conta solo a Napoli circa 60 centri, che complessivamente assistono 3 mila bambini. L’indebitamento complessivo è di circa 20 milioni di euro. Noi al don Guanella ci siamo esposti con le banche, abbiamo chiesto soldi ai padri superiori, ora non sappiamo più come regolarci. Quel che è certo è che in questa situazione non possiamo pensare di avviare le attività estive: i bambini non andranno al mare, non ci sarà alcuna colonia né soggiorni montani. Terminata la scuola, i primi di giugno questi minori resteranno per strada». La spesa mensile del don Guanella si aggira sui 100 mila euro, calcolando anche le utenze di acqua, luce e gas, oltre ai servizi di assistenza sociale.
L’anno scorso il centro è stato l’unico a garantire ai minori un’esperienza estiva residenziale. Dieci giorni in Puglia, al mare, lontano dalla strada, insieme con gli amici e con gli educatori. «Ciò che più ci sorprende — prosegue don Francesco — è questo silenzio assoluto da parte delle istituzioni di fronte a una situazione che è davvero gravissima». Tanto grave che, aggiunge don Aniello Manganiello, «alcune piccole congregazioni di suore, non potendo proseguire nelle attività di assitenza sono già state costrette a interromperle ».
Stefano Piedimonte
fonte
corriere del mezzogiorno
250 ragazzi di Scampia rischiano lo sfratto
da tg2.rai.it
“Ci lasciano soli in balia della camorra” e’ la denuncia di Don Manganiello, il religioso che gestisce il centro di Scampia che ospita oltre 250 ragazzi in difficolta’ e ora rischia di chiudere perche’ mancano i fondi, da mesi infatti il Comune non paga piu’ la retta prevista. Con un ammanco di 20milioni di euro.
Napoli, appello delle case-famiglia «Soldi entro 15 giorni o ragazzini in strada»
NAPOLI (15 marzo) - I soldi promessi dalla Regione Campania alle case famiglia e ai centri di assistenza per i minori devono arrivare materialmente entro 15 giorni altrimenti il sistema rischia il tracollo. A lanciare l’allarme è Lucio Pirillo, presidente campano dell’Uneba (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale) sottolineando che «le banche - dice all’Ansa - non hanno accettato più i fidi e le strutture assistenziali stanno già chiudendo». Visti i problemi del bilancio di Palazzo San Giacomo (che dovrà essere approvato a breve) i finanziamenti dall’Assessorato comunale si sono interrotti e uno stanziamento è ora atteso dalla Regione. A rischio l’assistenza ai minori tolti dal giudice alle famiglie e l’assistenza post-scuola a oltre 3.000 minori a rischio di diversi quartieri di Napoli. «I soldi arrivano alle strutture dal settembre 2008 - spiega Pirillo - lancio quindi un appello al sindaco Iervolino e al governatore Bassolino perchè venga accelerato l’iter dei finanziamenti promessi, tra due settimane rischiamo tracollo». Lo stanziamento si aggira sui 20 milioni di euro che tamponerebbero l’emergenza che mette a rischio anche circa 3.000 operatori che lavorano nelle strutture.
http://mmedia.kataweb.it/foto/2927726/4/il-comune-non-paga-le-suore-
Fonte: Il Mattino.it
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