La rivolta delle suore incatenate «De Magistris pagaci le rette,istituti per i minori al collasso»
Protesta degli Istituti religiosi e laici.Per un Welfare equo e solidale
L’azione di lotta è stata decisa dopo i ripetuti appelli e sollecitazioni inviati al sindaco De Magistris chiedendo lo sblocco dei crediti che gli istituti hanno maturato negli anni per il servizio prestato alle fasce sociali bisognose.
Politiche sociali
ISTITUTI RELIGIOSI: subito i soldi o chiudiamo
I tagli al welfare innescano la protesta delle vittime della stretta imposta dal governo con i vari decreti per mettere sotto controllo la spesa destinata alle politiche sociali.
Minori e famiglie assistite dagli istituti religiosi e laici dell’UNEBA(Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale) di Napoli; è in programma alle 14 di oggi in piazza Municipio, davanti alla sede di Palazzo San Giacomo.
La protesta è stata decisa, denunciano gli organizzatori per il rischio chiusura degli Istituti in tutta la città, che a Napoli sono più di 50 per mancati pagamenti pari a 40 milioni di euro.
“Non abbiamo più alternative spiega il presidente di uneba Napoli Lucio Pirillo, o si interviene oppure si sappia che tutti gli istituti di assistenza chiuderanno e Napoli si ritroverà sulla coscienza migliaia di minori a rischio e anziani poveri lasciati soli a se stessi e centinaia di bravi ed onesti professionisti senza più lavoro”
rassegna stampa-fonte il mattino
WELFARE: NAPOLI; DOMANI PROTESTA FAMIGLIE ISTITUTI UNEBA
- NAPOLI, 14 OTT
- Una manifestazione di protesta da parte di minori e famiglie assistiti negli istituti religiosi e laici dell’Uneba (Unione Nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale) di Napoli è in programma domani alle 14 in piazza Municipio.
La protesta è stata decisa, denunciano gli organizzatori, per il rischio chiusura degli istituti in tutta la città, che a Napoli sono più di 50, per mancati pagamenti pari a 40 milioni di euro.
. “Non abbiamo più alternative - spiega il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo - o si interviene oppure si sappia che tutti gli istituti di assistenza chiuderanno
e Napoli si ritroverà sulla coscienza migliaia di minori a rischio e anziani poveri lasciati ulteriormente soli a se stessi e centinaia di bravi ed onesti professionisti senza più lavoro”.
Manifestazione di Uneba Napoli lunedì 15 ottobre
Gli enti Uneba di Napoli tornano in piazza.
Una nuova manifestazione di protesta su svolgerà lunedì 15 ottobre alle 14 in piazza del Municipio a Napoli, sotto la sede del Comune di palazzo San Giacomo.
Obbiettivo di Uneba, che a Napoli conta su più di 50 strutture, è “rappresentare la gravità di una situazione che non trova eguali nel resto del Paese”, con gli enormi debiti che il Comune ha e non salda verso gli enti Uneba che si prendono cura di 2000 minori e 800 anziani, spesso in situazioni sociali a rischio.
“Non abbiamo più alternative – insiste il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo – : o si interviene oppure si sappia che tutti gli istituti di assistenza chiuderanno e Napoli si ritroverà sulla coscienza migliaia di minori a rischio e anziani poveri lasciati ulteriormente soli a se stessi e centinaia di bravi ed onesti professionisti senza più lavoro”
Il Ministro Riccardi convoca il Comune di Giugliano per sistemazione di 500 Rom sgomberati più volte
COMUNICATO STAMPA “COMITATO CAMPANO CON I ROM”
Il Ministro Riccardi convoca il Comune di Giugliano per
sistemazione di 500 Rom sgomberati più volte
In riferimento a nostro precedente Comunicato in data 4
ottobre 2012 riguardante l’ennesimo sgombero da parte delle forze
dell’ordine alle ore 5 del mattino di 500 Rom - con donne e 300
bambini infreddoliti e seminudi - da terreni provvisoriamente
occupati alle spalle del Parco commerciale Auchan dopo un precedente
sgombero estivo, senza prevedere alcuna alternativa di sistemazione
in altri luoghi dell’area. Da quella data questi gruppi hanno vagato
nella campagna, sgomberati per lo meno un decina di volte senza
resistenza da terreni occupati giornalmente, senza alcun intervento
da parte delle istituzioni, specialmente del Comune di Giugliano, e
della stessa popolazione giuglianese, In questo inaudito peregrinare
sono stati al fianco solo alcuni volontari del nostro Comitato
cercando di propria iniziativa altre sistemazioni possibili.
In occasione di un Consiglio comunale nella data di ieri
dedicata alla questione, siamo venuti a conoscenza di una
comunicazione del Ministro per la Cooperazione internazionale e
l’integrazione prof. Andrea Riccardi, che ha convocato in data lunedì
15 ottobre il Sindaco di Giugliano e l’assessore al welfare per
spiegazioni e la ricerca di soluzioni per sistemazioni civili di
questa minoranza etnica dimorante nel Comune da più di venti anni. In
adempimento della strategia nazionale di inclusione di Rom, Sinti e
Camminanti anche sul nostro territorio. Continueremo a vigilare ed
accompagnare questa popolazione per il riconoscimento di diritti
fondamentali, base di ogni strategia di inclusione.
A nome del Comitato Campano con i Rom
ALEX ZANOTELLI, DOMENICO PIZZUTI
Napoli – Il Comune continua a non pagare, e un altro istituto Uneba è costretto a chiudere
L’Istituto S. Antonio La Palma svolgeva la sua opera di comunità educativa a Napoli, nel Rione Sanità che fa parte di uno dei quartieri a più forte rischio di coinvolgimento in attività criminose per i bambini e ragazzi. É qui che la camorra recluta i suoi muschilli per inserirli nella microcriminalit
Fa rumore, giustamente, la chiusura di una fabbrica e il licenziamento di cento lavoratori, si muovono le tv – dichiara Lucio Pirillo, presidente di Uneba Napoli- , si mobilitano i politici. Ma non fa rumore, sembra non smuovere nessuno, la chiusura di tantissimi servizi sociali per i più deboli e il conseguente licenziamento di migliaia di lavoratori-padri di famiglia che, magari dopo lauree e specializzazioni, operano da anni nel sociale a favore dei più deboli”.
Sull’ennesimo sgombero di centinaia di Rom dai campi di Giugliano
COMUNICATO STAMPA “COMITATO CAMPANO CON I ROM”
Oggi 4 ottobre, festa liturgica del Poverello di Assisi, alle ore
5 del mattino, 500 poveri Rom sono stati sgomberati da terreni
privati occupati alle spalle del Parco commerciale Auchan - senza
prevedere alcuna alternativa all’abbandono dei terreni in cui si erano
provvisoriamente insediati - dalle forze dell’ordine al comando
dell’ispettore di Lorenzo. Le famiglie rom, con circa 300 minori
infreddoliti e seminudi, svegliate di buon mattino abbandonano
tranquillamente e senza alcuna resistenza le loro baracche e con
roulolotte, camper e auto usati, si dirigono prima verso terreni di
Villa Literno da cui sono subito allontanati da carabinieri e vigili
del fuoco. In un secondo momento si radunanano sulle coste del Lago
Patria, da cui alle ore 18 carabinieri e polizia li invitano a
lasciare anche questi terreni. Ed è notte…
Prima di ogni espressione di indignazione come umani, si tratta
dell’ennesimo episodio di sgombero dei Rom da terreni occupati
nell’area del Comune di Giugliano: il primo sgombero effettuato
dall’area ASI in data 12 aprile 2011 per ordine della Magistratura e
circa un’ altra decina dall’estate di quest’anno. Continua la
peregrinazione di questi esseri umani da un terreno all’altro,
autentici Homeless, senza tetto. E’ quasi incredibile che nel XXI
secolo si verifichino queste espulsioni fuori le porte di una città
meridionale e cattolica disattenta. E ‘ da interrogarsi non sulla
validità formale di questi provvedimenti della Magistratura sotto il
nome di “Sequestro preventivo” (di terreni già occupati?), ma sulla
configurazione di un DILEMMA ETICO: difesa della proprietà privata
secondo le leggi vigenti o rispetto di diritti fondamentali
riconosciuti anche in sedi internazionali alle minoranze etniche
dimoranti nel proprio territorio.
In secondo luogo, non può passare sotto silenzio l’indifferenza
delle popolazioni del giuglianesi di fronte a queste offese alla
dignità umana: forse un giorno dovranno risponderne al Giudice “Ero
rifugiato e senza casa e voi non mi avete procurato un rifugio e dato
un bicchier d’acqua”. E da notare che in questa torrida estate non è
venuto alcun soccorso dalla popolazione circostante, se non una
fornitura di bottiglie di acqua da parte della Protezione civile di
Napoli allertata dal nostro Comitato. Certo l’ammistrazione comunale
con una finanziamento della Provincia di Napoli si vanta di aver
realizzato con 21 moduli prefabbricati - per 5 persone ognuno - un
insediamento più vivibile. In seguito alla nostra interazione con
questa amministrazione, - a cui in questi giorni è stata inviata dalla
Prefettura una Commissione di acceso per verificare eventuali
infiltrazioni camorristiche nelle attività amministrative, - abbiamo
avuto l’impressione che si mettessero ostacoli per ogni ulteriore
sistemazione di Rom sul territorio in nome della difesa delle proprietà
private di terreni e per l’eliminazione dei rom residenti da più di
vent’anni sul territorio.
Last but not least, facciamo proprio il grido di Padre Zanotelli
in un documento in data 3 settembre 2012: <<Il mio è un grido, è un
urlo: non posso accettare che esseri umani siano trattati peggio delle
bestie! MI RIBELLO”.
In questa oscurità e/o barbarie del nostro localismo civile e
religioso, una speranza si intravede. Secondo Fratel Raffaele Lievore
del “Comitato campano con i rom” il Comitato sua sponte si è
prodigato per l’individuazione di un terreno sul quale creare una sorta
di villaggio- campeggio con servizi centralizzati. Nel giro di qualche
mese, dunque, i rom di Giugliano potrebbero trovare una nuova
sistemazione. Si tratta solo di acquistare il terreno anche grazie ad
un contributo economico cospicuo dello stesso Auchan, quando gli
imprenditori locali si sono solo lamentat. Si spera così di poter
dare all’intera comunità Rom un nuovo tetto prima di natale.
NAPOLI,le suore francescane hanno sospeso le attività. Il Comune non paga; le suore con debiti chiudono doposcuola
di ALESSIO GEMMA -rassegna stampa-fonte-La Repubblica
HANNO perso il doposcuola e i momenti di svago e gioco fuori da una realtà difficile che li circonda, quella della periferia Nord di Napoli, tormentata da molti problemi.
Tutto possibile grazie all’ opera delle suore di Secondigliano.
Tutto al momento fermo.
Gioco e studio.
Avveniva ogni giorno dalle 13 alle 17.30 per venticinque bambini provenienti da famiglie disagiate, con genitori che vivono grandi difficoltà, tra questi, anche ex carcerati.
Lo stop forzato ha una ragione precisa.
Il Comune di Napoli infatti non paga da circa quattro anni l’ istituto Sant’ Antonio in via Duca degli Abruzzi e le suore francescane hanno sospeso le attività.
«Abbiamo scritto al sindaco, ci siamo indebitate, abbiamo anche investito le nostre pensioni, ma ormai non ce la facciamo proprio più ad andare avanti in questo modo», spiegano.
Due insegnanti sono stati già licenziati e i bambini trasferiti al centro Don Guanella.
«Occorrono - attacca il consigliere Marco Mansueto (Pdl) - delle ordinanze e delle norme speciali che riguardino l’ area Nord della città. Bisogna assolutamente dare priorità ai pagamenti che ancora attendono le associazioni e le scuole della zona, per combattere così la nuova faida sul piano sociale.
Solo con l’ istruzione si toglie manodopera alla camorra».