La Chiesa italiana vicina ad Uneba
Ai partecipanti al XIV congresso nazionale Uneba di Loano il presidente di Uneba Maurizio Giordano ha letto il messaggio di mons. Giuseppe Merisi, presidente di Caritas Italiana ma pure di Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute e la Consulta Ecclesiale degli organismi socio-assistenziali.
“Ho avuto modo – scrive Merisi – di conoscere e di apprezzare (attraverso il presidente Giordano) la competenza e la concreta testimonianza dei valori del Magistero sociale che l’Uneba esprime all’interno della comunità cristiana e nel contesto civile di questo Paese”.
http://www.uneba.org/la-chiesa-italiana-vicina-ad-uneba/
Manifestazione di Uneba Napoli lunedì 15 ottobre
Gli enti Uneba di Napoli tornano in piazza.
Una nuova manifestazione di protesta su svolgerà lunedì 15 ottobre alle 14 in piazza del Municipio a Napoli, sotto la sede del Comune di palazzo San Giacomo.
Obbiettivo di Uneba, che a Napoli conta su più di 50 strutture, è “rappresentare la gravità di una situazione che non trova eguali nel resto del Paese”, con gli enormi debiti che il Comune ha e non salda verso gli enti Uneba che si prendono cura di 2000 minori e 800 anziani, spesso in situazioni sociali a rischio.
“Non abbiamo più alternative – insiste il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo – : o si interviene oppure si sappia che tutti gli istituti di assistenza chiuderanno e Napoli si ritroverà sulla coscienza migliaia di minori a rischio e anziani poveri lasciati ulteriormente soli a se stessi e centinaia di bravi ed onesti professionisti senza più lavoro”
Napoli – Il Comune continua a non pagare, e un altro istituto Uneba è costretto a chiudere
L’Istituto S. Antonio La Palma svolgeva la sua opera di comunità educativa a Napoli, nel Rione Sanità che fa parte di uno dei quartieri a più forte rischio di coinvolgimento in attività criminose per i bambini e ragazzi. É qui che la camorra recluta i suoi muschilli per inserirli nella microcriminalit
Fa rumore, giustamente, la chiusura di una fabbrica e il licenziamento di cento lavoratori, si muovono le tv – dichiara Lucio Pirillo, presidente di Uneba Napoli- , si mobilitano i politici. Ma non fa rumore, sembra non smuovere nessuno, la chiusura di tantissimi servizi sociali per i più deboli e il conseguente licenziamento di migliaia di lavoratori-padri di famiglia che, magari dopo lauree e specializzazioni, operano da anni nel sociale a favore dei più deboli”.
REPUBBLICA NAPOLI:PIRILLO-UNEBA,Da quattro anni non veniamo pagati
Lucio Pirillo Presidente dell’ Uneba
LA crisi che investe il Terzo settore è drammatica e, se possibile, per gli Istituti religiosi che fanno capo all’ Uneba, la situazione è peggiorata.
Sono diventate addirittura quattro le annualità non rimborsate dal Comune di Napoli per le attività di accoglienza dei minori a rischio e per quelle di accoglienza degli anziani più poveri e abbandonati.
Dopo il periodo di proteste siamo passati a un periodo di fitti dialoghi e incontri in cui, ormai da un anno, alle tante promesse, non ha fatto seguito alcun fatto concreto.
Così i crediti vantati sono oggi circa 40 milioni di euro per i quali abbiamo chiesto una rateizzazione del debito, consapevoli delle difficoltà economiche del Comune.
Quattro anni in cui gli Istituti anticipano tutte le spese per accogliere bambini e anziani, dar loro pasti e servizi, pagare utenze e tasse, erogare stipendi a centinaia di onesti lavoratori laici.
Eppure i centri socio educativi (i semiconvitti) per i minori a rischio e le Case albergo per gli anziani rappresentano, nell’ attuale contesto napoletano, una risposta fondamentale.
Sono i numeri degli iscritti e le risposte delle famiglie a dirlo:
sono circa 2000 i minori e
circa 800 gli anziani.
Oltre 1000 gli occupati tra educatori, animatori e operatori sociali.
Quest’ anno non hanno riaperto 8 semiconvitti, che si sommano ad altri cinque costretti a chiudere l’ anno passato lasciando in strada centinaia di minori a rischio e licenziando decine di lavoratori che mantenevano famiglia.
Strutture che erano presenti nelle zone più a rischio della città, come i Quartieri Spagnoli, Secondigliano,
Pallonetto di Santa Lucia,
Fuorigrotta,
Pianura,
Sanità.
Non può un progetto di rinascita di Napoli lasciare indietro questa larghissima parte della popolazione che non ha mezzi e risorse e che nei servizi come semiconvitti e case per anziani trova sostegno e speranza.
Lettera aperta al Sindaco di Napoli: istituti religiosi e laici in grave difficoltà In un anno 15 hanno chiuso, 300 operatori licenziati
“Un’insostenibile mancanza di fondi che rischia di far precipitare la situazione aprendo gli orizzonti alla cessazione delle attività di semi-convitto delle varie istituzioni associate”.
Così il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo descrive la drammatica situazione delle strutture che accolgono minori di quartieri e situazioni difficili: strutture a cui da 4 anni il Comune di Napoli non paga le rette dovute.
Ernesto Balducci - TEOLOGIA DELLA LIBERAZIONE
Roberto Ruffilli Colpire il Pensiero - parte 2
(A proposito di quartiere a luci rosse)PENSIERI IN LIBERTA’ A cura di Domenico Pizzuti s.j.
Nella domenica XXI del ciclo ordinario, nelle celebrazioni eucaristiche si legge un famoso testo di Paolo alla comunità di Efeso che modella le relazioni umane tra lo sposo e la sposa a quelle di Cristo nei confronti della Chiesa sposa: <
Non è in primo piano la celebrazione del sacramento del matrimonio e tutto è finito, ma il valore “sacramentale” delle relazioni tra i coniugi in un percorso di vita. Mentre queste parole sono illuminanti l’amore umano, un altro turbinio di parole in quel di Napoli riguarda la proposta (senza un vero progetto) lanciata del Sindaco di Napoli di un quartiere a luci rosse sul modello di Amsterdam (certo non è esaltante o liberante lo spettacolo di corpi in esposizione in questa città).
Napoli aveva proprio bisogno di questo!
Non discuto l’idea anche se non mi scandalizza purchè non si parli sopra le persone. Se non altro voglio far presente l’oscenità delle condizioni in cui avviene questa transazione ai bordi di strade, in angoli di degrado urbano che degradano l’approccio di una relazione mercificata. Viene da pensare che qualcosa bisogna pur fare per salvare qualche pezzo di dignità, se non si vuole contrastare efficacemente questo fenomeno che avviene “a notte aperta”.
Poiché siamo nella terra dell’ “ammore”, ci sovviene il titolo di un brillante spettacolo di una simpatica attrice napoletana Rosalia Porcaro “Sesso senza amore” o anche “Sesso senza cuore”, una carrellata di divagazioni sul tema.
Senza essere moralisti, conviene rammentare a tutti laici ed ecclesiastici la parola evangelica rivolta ai puritani del tempo: <
IN RICORDO DI GIULIO GIRARDI
Giulio Girardi è un “altro grande amico” che qualche
mese fa ha concluso la sua giornata terrena.
Sacerdote salesiano, già ordinario nella Pontificia
Università Salesiana di Roma e perito del Concilio Vaticano
II venne poi estromesso dalle università cattoliche e poi dalla
Congregazione Salesiana tra la fi ne degli anni Sessanta e gli
inizi degli anni Settanta; Giulio GirardiI non si è mai arreso
e malgrado le sofferenze infertegli da questi provvedimenti
e ultimamente da quelle fi siche di questi ultimi anni, ha
continuato ad agire ed a pensare con coerenza e trasparente
chiarezza per i suoi ideali.
Giulio Girardi, infatti fu autore del dialogo con il
marxismo e del rapporto tra cattolici e comunisti in Italia;
successivamente incentrò le sue ricerche sulle emarginazioni
e sulle condizioni degli ultimi e degli oppressi diventando
studioso profondo della teologia della Liberazione e, mettendo
insieme studio e impegni concreti, volle essere un testimone ed
un promotore di queste idee come dimostrano le numerose e
lunghe permanenze nell’America Latina a fi anco di coloro che
combattevano e combattono per le affermazioni delle libert
fondamentali dei loro paesi.
Il Tetto, che ha avuto la possibilità di pubblicare alcuni suoi
contributi e di recensire diverse sue opere, si associa a quanti
ricordano la sua persona, mettendo in luce il valore della sua
testimonianza civile e cristiana, il suo impegno culturale, la
fedeltà al dialogo e al confronto che nessuna censura curiale
ed ecclesiastica ha potuto scalfi re o ridurre, il che costituisce
oggi più che mai un esempio per tutti.
A Giulio Girardi perciò diciamo con commozione e
partecipazione “arrivederci e non addio” sia perché non lo
dimenticheremo, ma anche perché crediamo, come lui, di
essere tutti “resurrecturi” in forza della Incarnazione, Passione,
Morte e Resurrezione di Cristo.
Pasquale Colella