IRAN: SU YOUTUBE VIDEO RAGAZZA UCCISA DA MILIZIE
E’ stato pubblicato su Youtube un filmato con la morte in diretta di una ragazza colpita dalle milizie Basaji. Un video atroce: la giovane, poco piu’ che ventenne, e’ stesa a terra in una pozza di sangue e alcune persone provano a praticarle invano un massaggio cardiaco. Secondo i blogger, la ragazza e’ una delle due vittime di questa ennesima giornata di proteste per le vie di Teheran.
NAPOLI ANNO ZERO : Martedi 23 giugno ore 18,00-Cappella Palatina -Maschio Angioino
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NAPOLI ANNO ZERO : Martedi 23 giugno ore 18,00-Cappella Palatina -Maschio Angioino–
Per il primo cinquantenario dell’Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI),
L’ucsi Campania,in collaborazione con il Comune di Napoli
promuove il Forum
L’impegno dei cattolici
nella capitale del Mezzogiorno
stampa,società,politica
la questione cattolica e il “caso” Napoli:alcuni testimoni si confrontano in occasione
della pubblicazione dei libri
il cattolicesimo politico napoletano dall’età giolittania all’Italia repubblicana Vol I
1898-1920: dal clerico-moderatismo al Partito popolare,di Giuseppe Palmisciano
(Edizione La città sel sole)
e di Napoli Anno Zero,conversazione metropolitana con Lucio Pirillo
a cura di Corrado Castiglione ( Edizione INTRAMOENIA)
Con gli autori dialogheranno:
Don Tonino Palmese,consulente ecclesiastico Ucsi Campania
Giuseppe Cacciatore,ordinario di Storia della Filosofia,Università “Federico II”
Franco Miano.presidente nazionale Azione Cattolica
Giuliana Martirana,Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Napoli “Federico II”
Introduce Donatella Trotta, presidente Ucsi Campania
Coordina Massimo Milone,capo dei servizi giornalistici della Rai Campania
Conclude Pino Nardi,vice-presidente nazionale Ucsi
E’ prevista la partecipazione di S.E.cardinale Crescenzio Sepe,Arcivescovo di Napoli
NAPOLI : ERO ROM E MI AVETE ACCOLTO.
Si presenta,grazie a P Domenico Pizzuti S.J., un documento preparato da una comunità di cristiani presso la parrocchia S. Maria Maddalena di Scampia - raccolta intorno all’ascolto della Parola di Dio settimanalmente - di presa di coscienza e sensibilizzazione alla situazione delle famiglie Rom provenienti dalla disgregazione della ex-Jugoslavia e paesi vicini, che vivono nell’invisibilità e nell’indifferenza generale da più di un ventennio in due campi (uno attrezzato ed un’altro spontaneo), con una popolazione che supera il migliaio con numerose donne bambini. Anche se è stato effettuato nel 2008 il censimento dal Commissario di governo e si attendono provvedimenti di sistemazione abitativa più vivibile e sopratutto di regolarizzazione di famiglie nella quasi totalità sans papier.
Il documento è significativo perchè è da anni se non decenni che non si manifestava una presa di posizione pubblica da parte di comunità cristiane del quartiere, anche se non è mancato l’impegno culturale e sociale spontaneo da parte di gruppi ed associazioni di ispirazione religiosa e laica, e di religiosi operanti sul territorio, soprattutto per una crescita scolastica ed educativa dei numerosi bambini.
SOTTOSCRIZIONE PER SOLIDARIETA’ E ACCOGLIENZA ALLE
FAMIGLIE ROM NEL QUARTIERE SCAMPIA
Una comunità di cristiani presso la parrocchia di “S.Maria Maddalena” raccolti intorno all’ascolto della Parola di Dio e delle necessità degli ultimi e più poveri sul nostro territorio, riconosce lo scandalo della invivibilità ed emarginazione delle famiglie Rom dei c.d. “campi nomadi” in cui sono stati abbandonati da decenni per indifferenza ed inerzia di istituzioni e cittadini e per la sua parte dalle stesse comunità cristiane e riconosce questo peccato sociale da cui emendarsi. Ricorda la parola evangelica applicata a questa situazione “I ROM SONO IN MEZZO A VOI”, tenendo conto delle donne che incontriamo sulle nostre strade alla ricerca della sopravvivenza, dei bambini e ragazzi che con i nostri figli frequentano le nostre scuole e condividono la nostra madre lingua e rappresentano una seconda e terza generazione sul nostro territorio, di uomini alla ricerca di una occupazione onesta.
In occasione della Marcia per “Napoli città per tutti” promossa dalla Comunità di S. Egidio un rappresentante del campo rom di Scampia affermava:
<<Siamo gli ultimi degli ultimi. Sopravviviamo raccogliendo quello che voi buttate: elettrodomestici, metalli, vestiti. Siamo emarginati, nessuno vuole vicini i rom. Basterebbe un pò di lavoro per rendere meno drammatiche le nostre condizioni. Dove manca una politica sociale verso gli ultimi le tentazioni criminali aumentano,soprattutto in chi è anche vittima dei miti dell’arricchimento facile che vengono diffusi dal consumismo”.
Vogliamo raccogliere questo grido, e contribuire ad un clima di accoglienza, riconoscimento ed integrazione, o meglio amicizia con loro, nel nostro quartiere ed a soluzioni da parte delle istituzioni che li riconoscano come soggetti di diritti e doveri e cittadini come noi, e creino sistemazioni di insediamento più dignitose per la vita delle famiglie, ed opportunità di accesso al lavoro per giovani ed adulti.
Invitiamo a firmare questo appello, per diffondere sensibilità ed atteggiamenti di accoglienza e solidarietà, perchè saremo giudicati secondo la parola di Cristo: “ERO ROM E MI AVETE ACCOLTO”.
Morto Dahrendorf, filosofo e liberale
Tra gli anni Sessanta e settanta è stato parlamentare tedesco e commissario Ue
Tedesco, dopo aver ottenuto la cittadinanza britannica era stato nominato Lord dalla regina Elisabetta
- È morto Ralf Dahrendorf, uno dei maggiori filosofi contemporanei. Era nato ad Amburgo il primo maggio del 1929. LO ha confermato la Laterza, casa editrice dei suoi libri in Italia. Dal 1988 era cittadino britannico e nel 1993 fu nominato lord a vita dalla regina Elisabetta II. Aveva 80 anni.
L’ESPERIENZA POLITICA - Dahrendorf aveva studiato filosofia, filologia classica e sociologia ad Amburgo e Londra tra il 1947 e il 1952. È stato professore di sociologia ad Amburgo, Tubinga e Costanza dal 1958. Dal 1969 al 1970 è stato membro del parlamento tedesco per il Freie Demokratische Partei, i liberali tedeschi, e Segretario di stato nel ministero degli esteri tedesco. Nel 1970 è entrato a far parte della Commissione europea a Bruxelles.
LA NOMINA A LORD - Dal 1974 al 1984 è stato direttore della London School of Economics e dal 1987 al 1997 Warden, amministratore delegato, del St. Antony College all’Università di Oxford. Era cittadino britannico dal 1988 e nel 1993 fu nominato Lord a vita dalla regina Elisabetta II con il titolo di Baron Dahrendorf of Clare Market in the City of Westminster. Attualmente insegnava Teoria politica e sociale presso il Wissenschaftzentrum fur Sozialforschung di Berlino. I filoni della sua analisi sono stati essenzialmente due: le teorie della società e i fattori del conflitto.
fonte corriere della sera
un commento di enzo Bettiza :www.mondocattoliconapoli.it
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Pirillo, presidente di Uneba Campania “Prendiamo atto con rammarico che gli assessori Riccio e Realfonzo non mantengono la parola data”
NAPOLI, IL COMUNE NON PAGA GLI ENTI UNEBA
A RISCHIO LE COLONIE ESTIVE PER TREMILA RAGAZZI
Debito di oltre 20 milioni del Comune verso enti di ispirazione religiosa che operano al servizio dei ragazzi di aree e situazioni disagiate
Non hanno nessuna responsabilità per la situazione, ma ne stanno pagando lo scotto maggiore. E rischiano di perdere un appuntamento atteso da un anno.
I tremila ragazzi di aree, famiglie e situazioni disagiate assistiti a Napoli dagli enti soci Uneba patiscono sulla loro pelle il persistente ritardo del Comune di Napoli nel pagare agli enti le quote di mantenimento per il servizio che svolgono.
Un ritardo che ha causato l’accumularsi di un debito enorme verso gli enti, che ora non sono più in grado di sostenere i bilanci.
Ed ora, come denuncia il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo, “a Napoli le colonie estive al mare organizzate da enti soci Uneba per tremila ragazzi rischiano di essere annullate perché il Comune è in ritardo con il pagamento delle rette.I più deboli rischiano di essere più danneggiati”.
Gli assessori Giulio Riccio e Riccardo Realfonzo si erano pubblicamente impegnati a versare entro la prima quindicina di giugno un milione di euro, da ripartire tra le istituzioni creditrici, entro la prima quindicina di giugno. Si tratta di solo di un 5% del debito pregresso del Comune verso gli enti Uneba, che ammonta in totale a circa 20 milioni di euro.
Eppure neanche questa promessa è stata mantenuta.
“Prendiamo atto –dice Pirillo- con rammarico che l’impegno e la parola presi da un amministratore rimangono lettera morta. Questo non può che aumentare la sfiducia verso il Comune”.
A questo punto gli enti Uneba si trovano in grandissima difficoltà, e le colonie, tanto attese dai ragazzi come momento di svago, rischiano di saltare
Di fronte a questa emergenza, il presidente Pirillo ha rivolto un appello anche ad un figlio illustre di Napoli, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Mi rivolgo a lui perché intervenga con la sua autorevolezza e la sua sensibilità per i problemi di Napoli, per fare in modo che tremila minori che vengono da famiglie disagiate non siano lasciati per strada, alla mercè di situazioni a rischio e possibili prede della delinquenza”.
Uneba, Unione Nazionale di Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale, è un associazione di categoria di ispirazione cattolica che ha circa 1200 enti soci in tutta Italia: in maggioranza strutture di accoglienza per anziani, minori, persone con disabilità.
Offre un servizio di informazione sul settore sociale e sulle proprie attivita’ attraverso il sito www.uneba.org e il suo servizio di newsletter.
Ufficio stampa Uneba, tommaso bisagno, tommaso.bisagno@tiscali.it, 347 3677957
SANITA’ IN CAMPANIA
Giuseppe Del Bello -Rassegna Stampa -L´analisi della Bocconi Spesa eccessiva e fuga dei malati
-fonte-
la Repubblica Napoli
La sanità regionale è in bilico tra interventi strutturali decisi in autonomia e un commissariamento governativo che potrebbe rivelarsi ancor più drammatico.
Il professor Francesco Longo, direttore del Cergas della Bocconi di Milano, ha analizzato la situazione campana dopo avere studiato quella del Belpaese.
Rivela che dalla classifica mondiale dei sistemi sanitari elaborata dall´Oms nel 2000, «in base al criterio costo-efficacia, quello italiano risultò il secondo migliore al mondo, dopo quello francese, mentre quello Usa si piazzò al 37 esimo posto».
Secondo al mondo, ma la Campania è al lumicino…
«Perché nella Campania, come nel Lazio e nella Sicilia, si concentra tutto il disavanzo. E quest´ultimo, si badi bene, è solo del quattro per cento rispetto ad un budget annuale di circa 100 miliardi.
Se anche queste tre regioni fossero in equilibrio di bilancio, il disavanzo sarebbe solo dell´un per cento».
Che diagnosi fa?
«La situazione della vostra regione costituisce uno dei casi più critici.
Le performance sanitarie sono le peggiori nonostante si spenda di più. Questo dimostra che il problema non è la disponibilità di risorse.
E non dipende neanche dalla struttura normativa e istituzionale che è uguale in tutto il paese».
E allora?
«La Campania registra tassi di mortalità superiori alla media nazionale per molte patologie e una speranza di vita inferiore con un gap in crescita, mentre la soddisfazione degli utenti è critica.
Tant´è che la vostra è la regione dove più cittadini si fanno curare altrove. Ma ci sono anche altri problemi».
Quali?
«Per esempio, si registra il più elevato consumo di farmaci per abitante nel paese.
Poi, c´è una rete ospedaliera i cui posti letto, pur non essendo eccessivi, sono mal distribuiti: troppi a Napoli. Come gli stessi ospedali: troppi e troppo piccoli, tutti uguali tra loro, determinano inutili ridondanze».
E la carenza più grave?
«Una rete di servizi territoriali intermedi (soprattutto per anziani).
Il risultato è un costoso e inappropriato eccesso di ricoveri di anziani nei reparti di medicina».
Anche di primari ce ne sono in abbondanza…
«Infatti. Il personale è in sovrannumero complessivamente, ma in particolare si registra un eccesso di primariati.
Poi c´è il settore privato accreditato che rappresenta una quota rilevante della sanità campana e che per alcune eccellenze rappresenta un punto di forza.
Ma purtroppo è frammentato in un numero eccessivo di piccoli erogatori locali, privi delle necessarie economie di scala e di specializzazione. La sanità in Campania rappresenta quasi il dieci per cento del Pil: il suo rilancio può essere un volano di sviluppo del sistema socio-economico, mentre la sua crisi è una zavorra per l´intera economia».
E ora gli errori.
«Partiamo da cosa non andrebbe fatto: procedere con un´ennesima azione di ingegneria istituzionale»
Si riferisce all´accorpamento delle Asl?
«Infatti. Non serve ridurne il numero o cambiare il loro ruolo.
Operazioni di questo tipo, che richiedono anni prima di essere messe a regime (pensiamo cosa significa fondere due aziende pubbliche con migliaia di dipendenti ognuna) non modificano la rete infrastrutturale e gli assetti organizzativi».
Intravede una terapia?
«C´è bisogno di un´azione combinata a tre livelli: regionale, aziendale e privato accreditato. Partiamo dal primo.
La Regione dovrebbe rapidamente definire atti di programmazione: sviluppo della rete dei servizi intermedi; sviluppo della specialistica ambulatoriale territoriale; rimodulazione della rete ospedaliera (accorpamento dei piccoli presidi e loro gerarchizzazione); distribuzione delle tecnologie. Inoltre, per ogni Asl e ospedale-azienda si dovrebbero definire gli obiettivi, realistici di attività e costi.
Per il secondo livello, le aziende dovrebbero essere responsabilizzate anche loro su obiettivi realistici e poi rese autonome. La forza delle Asl dipende sia dalle qualità manageriali dei suoi dirigenti sia dalla loro “departicizzazione”.
Ogni azienda necessita di un buon top management (tre persone) e di venti dirigenti intermedi di livello (direttori di distretto, di dipartimento). Insomma servirebbero 300-400 persone competenti.
Oggi non ci sono e non si comprano al supermercato.
Occorre attivare un processo di formazione di una classe dirigente regionale: corsi manageriali, mobilità inter-aziendale dei migliori, mercato del lavoro dei dirigenti pubblici che incentivi merito e mobilità.
E infine, rispetto al settore privato accreditato la Regione dovrebbe sviluppare un´azione di politica industriale dove le strutture eccellenti progressivamente acquisiscano le più deboli, magari creando partnership con grandi soggetti imprenditoriali».
Quanto tempo ci vorrebbe?
«L´orizzonte temporale per risultati definitivi è di medio periodo: questo non significa aspettare 5-7 anni, ma iniziare a lavorare subito, in maniera decisa e strutturata per 5-7 anni».
ALLA FINE DELLA VITA SAREMO GIUDICATI SULL’AMORE
INNO ALLA CARITA’
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi la carità,
sarei un bronzo risonante o un cembalo squillante.
Se avessi il dono della profezia
e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza
e avessi tutta la fede in modo da spostare le montagne,
ma non avessi la carità,
non sarei nulla.
Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri,
se dessi il mio corpo per essere arso,
e non avessi la carità,
non mi gioverebbe a nulla.
La carità è paziente,
è benigna la carità;
la carità non invidia, non si vanta,
non si gonfia, non manca di rispetto,
non cerca il proprio interesse, non si adira,
non tiene conto del male ricevuto,
ma si compiace della verità;
tutto tollera, tutto crede,
tutto spera, tutto sopporta.
La carità non verrà mai meno.
Le profezie scompariranno;
il dono delle lingue cesserà, la scienza svanirà;
conosciamo infatti imperfettamente,
e imperfettamente profetizziamo;
ma quando verrà la perfezione, sparirà ciò che è imperfetto.
Quando ero bambino, parlavo da bambino,
pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Da quando sono diventato uomo,
ho smesso le cose da bambino.
Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro;
ma allora vedremo faccia a faccia.
Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente,
come perfettamente sono conosciuto.
Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità;
ma la più grande di esse è la carità.
S. Paolo - dalla I° lettera ai Corinzi 13,1
IL DEGRADO DELLA POLITICA A NAPOLI: IL RUOLO DEI CATTOLICI E DELLA SINISTRA PER IL RINNOVAMENTO DELLA CITTA’.
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Venerdì 19/ 06/2009 ore 17.30 Sala Multimediale Consiglio Comunale, Via Verdi 35, IV piano.
MONDOPERAIO Rivista politico-culturale fondata da Pietro Nenni
ASCI Associazione Socialisti Cattolici Italiani
PORTALE MONDOCATTOLICONAPOLI.IT
Presentano il volume: NAPOLI ANNO ZERO
I CATTOLICI NAPOLETANI IN POLITICA DAL ’68 AGLI ANNI DELLA SPAZZATURA.
CONVERSAZIONE METROPOLITANA CON LUCIO PIRILLO A CURA DI CORRADO CASTIGLIONE.
Edizioni INTRAMOENIA
Introduce:
Avv. Enrico Ricciuto
Direzione Nazionale ASCI
Intervengono:
Salvatore Arnese
Consigliere Nazionale Partito Socialista
Sen. Luigi Covatta
Direttore MONDOPERAIO
Saranno presenti gli autori Lucio Pirillo e Corrado Castiglione.
Venerdì 19/ 06/2009 ore 17.30 Sala Multimediale Consiglio Comunale, Via Verdi 35, IV piano.
www.mondoperaio.it www.mondocattoliconapoli.it
Santa Di Salvo -Rassegna Stampa - Cattolici e politica l’anno zero della metropoli
clicca qui
-Dal ’68 all’emergenza rifiuti-
-Un dialogo con Lucio Pirillo per ridefinire la questione-
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-fonte-
Il Mattino-
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In parte intervista, in parte riflessione speculare, in parte autobiografia che, come ricordano i due conversatori citando i gesuiti, è una forma secolarizzata di confessione. Il libro di Corrado Castiglione Napoli anno zero (Intramoenia, pagg. 212, euro 12) ha come sottotitolo «Cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura», tanto per chiarire che la materia è vasta e le questioni sollevate da maneggiare con cura.
Castiglione, attento cronista politico e cattolico impegnato nel processo di rinnovamento civile e sociale, ha preferito la forma della conversazione metropolitana (in senso letterale, visto che il testo si snoda in un viaggio di tredici stazioni fino al terminale di Scampia) con Lucio Pirillo, anche lui giornalista, presidente provinciale delle Acli, ex assessore comunale.
Una presenza forte nella città e dunque l’interlocutore ideale di un confronto in cui sollecitare la memoria per ridefinire la questione cattolica a Napoli, visto che proprio le esperienze comuni sono il lievito di un ricordo ricco e molto dettagliato.
Napoli è una città senza sole, ripete Castiglione in premessa. Immemore come una vecchia signora che ricorda la gioventù lontana ma non quello che ha mangiato ieri, la città continua nel suo stanco copione di ex capitale europea, autocitandosi e dimenticando che appena sedici anni fa, nel ’93, la giunta comunale fu sciolta per incapacità amministrativa (prefetto Improta, ministro degli interni Mancino), mentre l’acqua marrone usciva dai rubinetti e la città era in emergenza sanitaria. Non solo «monnezza», dunque.
L’emergenza rifiuti è solo il terminale simbolico di una classe dirigente giunta al collasso. E la città si allontana sempre più dall’Europa. Che ruolo hanno avuto i cattolici in questo sistema altamente imperfetto?
Attraverso gli anni il racconto torna al magistero del cardinale Ursi e della sua pastorale della tenda e della strada, poi si dirige verso l’evangelizzazione della famiglia voluta dal cardinale Giordano, infine alla ri-organizzazione della speranza su cui punta il cardinale Sepe, grande organizzatore e alto prelato della Curia romana.
Napoli senza sole non è una metafora disfattista. È anzi un forte richiamo a una possibile palingenesi che faccia esplodere la bolla di immobilismo del sistema politico, segnato dal malaffare e dall’assenza di ricambio della classe dirigente.
Sfilano, nelle memorie di Lucio Pirillo stimolato da Castiglione, i protagonisti degli anni di piombo e i politici della vecchia Dc, i giovani del mondo cattolico risvegliatosi con il vento innovatore del Concilio e la successiva fase di delusione, con il totale ripiegamento nella Chiesa del silenzio.
E tanta solitudine, rispetto a una realtà ecclesiale lontana dalla vita e dalle responsabilità pubbliche.
Un quadro desolante, quello di un nuovo sistema di potere «molto più chiuso di quello della Prima Repubblica».
Castiglione e Pirillo fanno sempre nomi e cognomi, l’analisi è impietosa e perciò particolarmente efficace.
Nel diluvio di testi su Napoli, questo libro colpisce al cuore perchè riesce ad essere tagliente e persino feroce nell’apparente mitezza di tono.
«Penso che il ceto politico campano debba confessarsi nel senso agostiniano - dice Pirillo - Cioè riconoscere le responsabilità della sua storia di governo, alle quali risale gran parte del mancato sviluppo culturale e civile della città.
C’è un filo che lega destra e sinistra, il notabilato tradizionale e progressista di Gava e Valenzi e il compromesso di sistema costruito da Bassolino e Iervolino».
Piacerebbe ache a noi, come conclude l’intervistato, che in questa specie di notte artificiale si intravedesse un’aurora dalla quale ripartire.
Leoluca Orlando: Analisi nazionale post elezioni europee(clicca qui)
Abbiamo bisogno, in una parola,
di affermare il principio di liberta’
per evitare cha
la libertà diventi arbitrio
o libertà del più forte.
Leoluca Orlando
Leoluca Orlando Analisi nazionale post elezioni europee
Da: Orlandochannel ………
ELEZIONI EUROPEE:NAPOLI ANNO ZERO.Le ragioni di una sconfitta
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NAPOLI :i risultati……
Pdl 41%
Pd 27,4%
Italia dei valori 10%
Rifondazione+Pdci 5,1%
Udc 5,1%
Sinistra e libertà 4,4%
L’Autonomia 3,5%
Radicali 2,2%
Fiamma tricolore 0,6%
Lega Nord 0,4%
Liberaldemocratici 0,2%
Forza Nuova 0,2%
LA TRAIETTORIA DI UN VIAGGIO METROPOLITANO
Di Domenico Pizzuti
La conversazione metropolitana con L. Pirillo in Napoli anno zero. Cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura è certo ricco di metafore - dal viaggio sotterraneo alla città senza sole - evocative di un viaggio nella memoria, scandito in vari frammenti di periodi storici lungo le stazioni della nuova metropolitana di Napoli per uscire finalmente alla luce del sole sul viadotto che da Colli Aminei porta a Piscinola-Secondigliano. Ma la conversazione su cattolici e politica a Napoli soprattutto negli ultimi quindici anni è anche oggettivazione di un percorso non puramente autobiografico per i riferimenti alla vicende politico-sociali ed ecclesiali napoletane che affondano le loro radici ben prima della rottura dell’unità politica dei cattolici evocata all’inizio dell’intervista.
Volendo offrire qualche elemento interpretativo della vicenda non puramente autobiografica evocata lungo il cammino che si snoda nella conversazione, soccorre in primo luogo il riferimento alla “traiettoria” come intesa dal sociologo francese Pierre Bourdieu. L’analisi critica dei processi sociali scarsamente analizzati che agiscono nella costruzione di quell’artificio retorico che è la “storia di vita”, porta a evidenziare il concetto di traiettoria come serie di posizioni occupate successivamente da un stesso agente in uno spazio che è in divenire e soggetto a trasformazioni incessanti. Appare perciò appropriato, sotto il profilo denotativo del genere della conversazione metropolitana nel volume analizzato, quanto scrive il Bourdieu: <
Nello stesso tempo l’esperienza evocata di cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura, a Napoli naturalmente, richiama una “generazione politica” modellata dagli eventi politico-culturali del ’68 ed ecclesiali del Concilio Vaticano II, una pelle che non si può scrollare di dosso. Ma non altrettanto per le generazioni dei decenni successivi fino ai nostri giorni di indifferenza diffusa nei confronti della politica da parte di giovani generazioni. Si può anche individuare una “subcultura politica”, per intendersi quella del cattolicesimo sociale e democratico, quasi un’eredità di persone e gruppi non spenta ma neanche egemone per profondi cambiamenti economici, sociali e culturali, ma anche religiosi nelle società occidentali che richiede nuovi paradigmi di analisi per capire il presente. Insieme ad altre analisi sociologiche il riferimento può essere al sociologo francese Alain Touraine, La globalizzazione e la fine del sociale. Per comprendere il mondo contemporaneo, Il Saggiatore, Milano 2008, che ipotizza un nuovo paradigma, fondato sul soggetto e sui <
Infine il “rapporto fede-politica”, come incarnazione del dono della fede nelle vicende della convivenza umana a livello locale, nazionale, planetario o globale nell’assunzione dei problemi delle folle e generazioni umane che costituiscono la nostra umanità.
Dopo quindici anni dalla fine della rottura dell’unità politica dei cattolici, che sotto il profilo partitico hanno approdato a diverse formazioni politiche, che apre la conversazione di C. Castiglione con L. Pirillo, a mio avviso sulla base anche della presenza silenziosa e subordinata al capo di cattolici in aggregazioni partitiche o elettorali si avverte l’esigenza di una ricomposizione o di convenire su alcune modalità politiche di risposta ai problemi, da quelli della vita a quelli della sicurezza, dell’accoglienza ed integrazione degli immigrati per animare le “politiche” delle diverse formazioni. E conseguentemente di promuovere sedi di elaborazione politico-culturali specialmente nel Mezzogiorno, che rompa una buona volta il silenzio e l’invisibilità del laicato cattolico che voglia essere fedele ad una fede che fecondi la convivenza umana.