STEMMA TOTO’: PS LO RITROVA,DESTINATO AD ARREDARE VILLA

Giugno 3, 2009 by admin · Comment
Filed under: Senza categoria 

Avevamo scritto, poche ore fa, la nostra amarezza,seppure in maniera scherzosa, per il raid sulla tomba di TOTO’.Ora apprendiamo che è stato rimesso al suo posto lo stemma nobiliare rubato dalla sua tomba.
Tutti Felici,tutti contenti

E TOTO’ che direbbe ancora….?????

Vediamo un po’..e buona giornata a tutti !

FURTO SU COMMISSIONE PER ACQUIRENTI DEL NORD.NIPOTE,GRANDE GIOIA

(di Patrizia Sessa) (ANSA) - NAPOLI, 3 GIU - Hanno scritto da Hong Kong, da Parigi, dalla Francia per esprimere lo sdegno.
Ed oggi non solo Napoli ha sorriso quando si è saputo che lo stemma nobiliare rubato dalla tomba di Totò era stato ritrovato.
“E’ stato fatto il miracolo”, ha esordito la nipote Diana de Curtis.
E per la verità ci è mancato davvero poco per dire addio ad un pezzo della storia di Napoli e non solo: lo stemma, rubato su commissione, stava per lasciare la Campania ed essere trasferito al Nord.

La destinazione? Una lussuosa villa privata. Oggi lo stemma è ritornato al suo posto, tra gli applausi.

“Napoli non ha tradito Totò″, ha ribadito il sindaco, Rosa Iervolino Russo.

Il questore di Napoli, Santi Giuffré, in conferenza stampa, lo ha detto senza mezzi termini: “Siamo arrivati in tempo”. Ed infatti lo stemma, è stato ritrovato in un nascondiglio ‘di passaggio’, in una zona della periferia di Napoli, a Marianella.

Era stato lì momentaneamente collocato - forse anche per il clamore suscitato dal furto - in una zona di campagna, in un terreno privato (per gli inquirenti non ci sono gli estremi per emettere provvedimenti a carico del proprietario), in un rifugio dove erano presenti anche altri fregi, quasi sicuramente appartenenti alla tomba di Enrico Caruso, oggetto di un raid nello stesso cimitero di Santa Maria del Pianto.
Il furto era su commissione ed era, dunque, pienamente inserito nel mercato illegale delle opere d’arti. Un mercato che parte dal Sud, con ladri napoletani, e che arriva al Nord, con commercianti, antiquari, compratori privati. Gli agenti della squadra mobile di Napoli che hanno ritrovato lo stemma ci sono arrivati grazie alle innumerevoli indagini fatte in questo settore.

Lo stemma non ha riportato danni, solo una scalfitura in un angolo. “Abbiamo dato la priorità affinché si ritrovasse questo importante pezzo della storia di Napoli. E’ un bel risultato, un riconciliarsi con la città“, ha detto il questore, Santi Giuffré.
Nessun rammarico, solo gioia anche dalla parte della nipote di Totò, Diana De Curtis. ‘Il mondo intero ci ha fatto sentire la sua vicinanza - ha detto Diana - Tantissime lettere ci sono arrivate, soprattutto grazie a Facebook da ogni angolo del mondo.
”Devo dire grazie alle istituzioni perché hanno riportato a casa un pezzo di famiglia, una cosa per la quale abbiamo molto sofferto e per la quale anche nonno avrà sofferto. Un gigantesco ringraziamento anche alla questura di Napoli”. A chi le chiede dell’incuria che secondo alcuni ci sarebbe nel cimitero, la De Curtis risponde: “Ogni volta che sono andata, non ho mai trovato una carta a terra”. La cappella sarà aperta ad orario, sempre alla presenza di qualcuno. In tanti, in questi anni, su quella tomba hanno lasciato di tutto: attraverso lettere a Totò hanno chiesto un posto di lavoro, un amore. Ora, forse, lasceranno anche un grazie: per aver restituito al principe della risata un pezzo della sua vita.
fonte
ANSA
Siamo seri…….
Ste pagliacciate le fanno solo i vivi noi apparteniamo alla morte…..


Rifiuti, raffica di arresti in Campania

Giugno 3, 2009 by admin · Comment
Filed under: Politica 

In manette uomini politici di primo piano, tra cui anche il presidente della Provincia di Benevento, professori universitari, funzionari della Regione. Avrebbero attestato il falso certificando l’idoneità di impianti che invece non erano a norma

- La Guardia di Finanza e la Dia di Napoli stanno eseguendo numerose ordinanze di custodia cautelare a carico di esponenti politici, professori universitari e funzionari della Regione Campania, nell’ambito dell’indagine condotta dai pm Noviello, Sirleo e Milita sulla gestione dei rifiuti a Napoli durante la gestione Commissariale.
- I quindici destinatari delle ordiananze di custodia agli arresti domiciliari sono:
Vincenzo Naso, Giuseppe Sica, Aniello Cimitile, Oreste Greco, Vincenzo Sibilio, Alfredo Nappo, Luigi Travaglione, Vittorio Colavita, Vitale Cardone, Rita Mastrullo, Mario Gily, Giuseppe Vacca, Claudio De Biasio, Francesco Scaringia, Filippo De Rossi.

L’inchiesta riguarda i lavori delle commissioni di collaudo degli impianti di produzione di cdr (combustibile da rifiuti) realizzati dalla Fibe spa e dalla Fibe Campania spa in seguito ad appalti del Commissariato di governo per l’emergenza rifiuti. Il reato ipotizzato è di falsità ideologica in atto pubblico.
fonte
ANSA

Meditazione del giorno: Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi

Giugno 1, 2009 by admin · Comment
Filed under: preghiere 

Papa Benedetto XVI


La misura dell’umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente. Questo vale per il singolo come per la società. Una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la com-passione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente è una società crudele e disumana… La parola latina con-solatio, consolazione, lo esprime in maniera molto bella suggerendo un essere-con nella solitudine, che allora non è più solitudine. Ma anche la capacità di accettare la sofferenza per amore del bene, della verità e della giustizia è costitutiva per la misura dell’umanità, perché se, in definitiva, il mio benessere, la mia incolumità è più importante della verità e della giustizia, allora vige il dominio del più forte; allora regnano la violenza e la menzogna…

Soffrire con l’altro, per gli altri; soffrire per amore della verità e della giustizia; soffrire a causa dell’amore e per diventare una persona che ama veramente questi sono elementi fondamentali di umanità, l’abbandono dei quali distruggerebbe l’uomo stesso. Ma ancora una volta sorge la domanda: ne siamo capaci?…
Alla fede cristiana, nella storia dell’umanità, spetta proprio questo merito di aver suscitato nell’uomo in maniera nuova e a una profondità nuova la capacità di tali modi di soffrire che sono decisivi per la sua umanità. La fede cristiana ci ha mostrato che verità, giustizia, amore non sono semplicemente ideali, ma realtà di grandissima densità. Ci ha mostrato, infatti, che Dio la Verità e l’Amore in persona ha voluto soffrire per noi e con noi.

Processo Spartacus, corsa contro il tempo

Giugno 1, 2009 by admin · Comment
Filed under: Senza categoria 

Rassegna Stampa
fonte
D. D. P. da la Repubblica Napoli, 01-06-2009

La sentenza di secondo grado è stata depositata in cancelleria venerdì pomeriggio. Ed è già iniziata una nuova corsa contro il tempo per scongiurare il rischio di una scadenza dei termini di custodia cautelare nel primo troncone del processo “Spartacus” al clan dei Casalesi.
Il giudizio si era concluso quasi un anno fa, il 19 giugno 2008, con sedici condanne all´ergastolo e pene comprese fra i due e i trent´anni di reclusione per altri quattordici imputati. Adesso dovrà essere inviato ai difensori l´avviso di deposito delle motivazioni del verdetto (redatte dal giudice Rosa Caturano, della Corte d´Appello presieduta da Raimondo Romeres) per consentire agli avvocati di presentare ricorso in Cassazione. Il termine previsto dalla legge è di 45 giorni dalla notifica. Poi la Suprema Corte dovrà fissare l´inizio della discussione.
Ma intanto i termini di custodia continuano a decorrere e per molti imputati siamo già agli sgoccioli, se è vero che il limite massimo previsto dalle norme sulla carcerazione preventiva è di nove anni. Il timbro della Cassazione, secondo i calcoli che vengono effettuati in queste ore, dovrebbe arrivare non oltre il mese di aprile 2010. In caso contrario, molti imputati potrebbero essere scarcerati, qualcuno forse solo “virtualmente” perché detenuto per altro. Ma sarebbe ugualmente una beffa per il processo raccontato nelle pagine di “Gomorra” e costato la condanna in secondo grado all´ergastolo a tutto il vertice della confederazione del clan dei Casalesi: Francesco Schiavone, soprannominato “Sandokan” e Francesco Bidognetti, soprannominato “Cicciotto ‘e mezzanotte”, ritenuti responsabili rispettivamente di dieci e sei omicidi, entrambi detenuti. E accanto a loro anche i due superlatitanti Antonio Iovine e Michele Zagaria, ricercati dal 1995, e Raffaele Diana, arrestato tre settimane fa dalla polizia di Caserta grazie alle indagini coordinate dal pool della Procura guidato dal procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho. Dopo la cattura di Diana, nell´elenco dei trenta latitanti più pericolosi è entrato a far parte un altro imputato del processo “Spartacus”, Mario Caterino, irreperibile dal 2005 e inseguito da una condanna all´ergastolo.
L´indagine che sarebbe sfociata nel dibattimento prese il via nel 1995, a seguito delle rivelazioni del pentito Carmine Schiavone. Il giudizio di primo grado è iniziato nel 1998. All´ultimo atto del processo d´appello partecipò anche Roberto Saviano. Adesso si attende la pronuncia definitiva, quella della Cassazione.

« Pagina precedente