STEMMA TOTO’: PS LO RITROVA,DESTINATO AD ARREDARE VILLA
Avevamo scritto, poche ore fa, la nostra amarezza,seppure in maniera scherzosa, per il raid sulla tomba di TOTO’.Ora apprendiamo che è stato rimesso al suo posto lo stemma nobiliare rubato dalla sua tomba.
Tutti Felici,tutti contenti
E TOTO’ che direbbe ancora….?????
Vediamo un po’..e buona giornata a tutti !
FURTO SU COMMISSIONE PER ACQUIRENTI DEL NORD.NIPOTE,GRANDE GIOIA
(di Patrizia Sessa) (ANSA) - NAPOLI, 3 GIU - Hanno scritto da Hong Kong, da Parigi, dalla Francia per esprimere lo sdegno.
Ed oggi non solo Napoli ha sorriso quando si è saputo che lo stemma nobiliare rubato dalla tomba di Totò era stato ritrovato.
“E’ stato fatto il miracolo”, ha esordito la nipote Diana de Curtis.
E per la verità ci è mancato davvero poco per dire addio ad un pezzo della storia di Napoli e non solo: lo stemma, rubato su commissione, stava per lasciare la Campania ed essere trasferito al Nord.
La destinazione? Una lussuosa villa privata. Oggi lo stemma è ritornato al suo posto, tra gli applausi.
“Napoli non ha tradito Totò″, ha ribadito il sindaco, Rosa Iervolino Russo.
Il questore di Napoli, Santi Giuffré, in conferenza stampa, lo ha detto senza mezzi termini: “Siamo arrivati in tempo”. Ed infatti lo stemma, è stato ritrovato in un nascondiglio ‘di passaggio’, in una zona della periferia di Napoli, a Marianella.
Era stato lì momentaneamente collocato - forse anche per il clamore suscitato dal furto - in una zona di campagna, in un terreno privato (per gli inquirenti non ci sono gli estremi per emettere provvedimenti a carico del proprietario), in un rifugio dove erano presenti anche altri fregi, quasi sicuramente appartenenti alla tomba di Enrico Caruso, oggetto di un raid nello stesso cimitero di Santa Maria del Pianto.
Il furto era su commissione ed era, dunque, pienamente inserito nel mercato illegale delle opere d’arti. Un mercato che parte dal Sud, con ladri napoletani, e che arriva al Nord, con commercianti, antiquari, compratori privati. Gli agenti della squadra mobile di Napoli che hanno ritrovato lo stemma ci sono arrivati grazie alle innumerevoli indagini fatte in questo settore.
Lo stemma non ha riportato danni, solo una scalfitura in un angolo. “Abbiamo dato la priorità affinché si ritrovasse questo importante pezzo della storia di Napoli. E’ un bel risultato, un riconciliarsi con la città“, ha detto il questore, Santi Giuffré.
Nessun rammarico, solo gioia anche dalla parte della nipote di Totò, Diana De Curtis. ‘Il mondo intero ci ha fatto sentire la sua vicinanza - ha detto Diana - Tantissime lettere ci sono arrivate, soprattutto grazie a Facebook da ogni angolo del mondo.
”Devo dire grazie alle istituzioni perché hanno riportato a casa un pezzo di famiglia, una cosa per la quale abbiamo molto sofferto e per la quale anche nonno avrà sofferto. Un gigantesco ringraziamento anche alla questura di Napoli”. A chi le chiede dell’incuria che secondo alcuni ci sarebbe nel cimitero, la De Curtis risponde: “Ogni volta che sono andata, non ho mai trovato una carta a terra”. La cappella sarà aperta ad orario, sempre alla presenza di qualcuno. In tanti, in questi anni, su quella tomba hanno lasciato di tutto: attraverso lettere a Totò hanno chiesto un posto di lavoro, un amore. Ora, forse, lasceranno anche un grazie: per aver restituito al principe della risata un pezzo della sua vita.
fonte
ANSA
Siamo seri…….
Ste pagliacciate le fanno solo i vivi noi apparteniamo alla morte…..
Rifiuti, raffica di arresti in Campania
In manette uomini politici di primo piano, tra cui anche il presidente della Provincia di Benevento, professori universitari, funzionari della Regione. Avrebbero attestato il falso certificando l’idoneità di impianti che invece non erano a norma
- La Guardia di Finanza e la Dia di Napoli stanno eseguendo numerose ordinanze di custodia cautelare a carico di esponenti politici, professori universitari e funzionari della Regione Campania, nell’ambito dell’indagine condotta dai pm Noviello, Sirleo e Milita sulla gestione dei rifiuti a Napoli durante la gestione Commissariale.
- I quindici destinatari delle ordiananze di custodia agli arresti domiciliari sono:
Vincenzo Naso, Giuseppe Sica, Aniello Cimitile, Oreste Greco, Vincenzo Sibilio, Alfredo Nappo, Luigi Travaglione, Vittorio Colavita, Vitale Cardone, Rita Mastrullo, Mario Gily, Giuseppe Vacca, Claudio De Biasio, Francesco Scaringia, Filippo De Rossi.
L’inchiesta riguarda i lavori delle commissioni di collaudo degli impianti di produzione di cdr (combustibile da rifiuti) realizzati dalla Fibe spa e dalla Fibe Campania spa in seguito ad appalti del Commissariato di governo per l’emergenza rifiuti. Il reato ipotizzato è di falsità ideologica in atto pubblico.
fonte
ANSA