Pdl, Regione mai così vicina

Settembre 8, 2009 by admin · Comment
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Rassegna Stampa - martedì, settembre 8, 2009
(di Corvo Rosso da il Roma)
A Telese Ciriaco De Mita conferma l’alleanza con il Pdl alle prossime regionali. Pur restando sulle sue il leader irpino non smentisce l’accordo che fonti autorevoli del Pdl danno per già siglato ed anche se frena sulla crociata antibassolino proposta da Nicola Cosentino, non risponde agli inviti, francamente tardivi e strumentali, del governatore e del pollaio pdiino.
Naturalmente si riserva uno spazio di manovra (”prima il programma poi gli uomini”) ma trattasi di mera prudenza negoziale. Tutto questo è emerso alla Festa dell’Udeur promossa dal sempreverde Clemente Mastella che con il successo personale alle Europee si è confermato un protagonista. Ad avanzare l’unica proposta che poteva riaprire i giochi è stato sempre Clemente Mastella chiedendo a De Mita la sua disponibilità a candidarsi alla presidenza della Regione sulla falsariga degli inviti rivolti dal Pd a Nicola Mancino. Inviti in entrambe i casi respinti o, meglio, non presi in considerazione.
Naturalmente se c’è l’Udc la partita regionale si orienta nettamente a favore del centrodestra e se non saranno commessi errori dal Pdl, il cambio della guardia a Santa Lucia sembra scontato. Anche perché le cose nel Pd restano complesse, legate a fattori incerti come il congresso e le inevitabili primarie per la scelta del candidato. Passaggi impervi destinati ad acuire, almeno a livello locale, scontri e divisioni interni con inevitabili dispersioni elettorali. Se passa De Luca, difficile che Bassolino si impegni più di tanto come già avvenuto per Nicolais, e più o meno la stessa cosa a ruoli invertiti accadrebbe con Cascetta candidato del governatore.
Il quale, in vista di tempi difficili, blinda la sua corrente con assessori e nomine di ultra fedelissimi. A meno che anche nel centrodestra si accentuino le incrinature, a partire dalla scelta del candidato alla presidenza. Ed in effetti la mancanza di regole ed una certa improduttiva anarchia che regna nel Pdl lascia in vita questa ipotesi. Ci penserà come sempre Berlusconi, ma questa volta potrebbe incontrare qualche ostacolo in più. Vedremo. Certo, il centro destra parte favorito. Ma non sempre questo è sufficiente a vincere.
Piedigrotta? Ha avuto ragione Marco Di Lello a rianimarla perché dopo una prima edizione di rodaggio la festa, quest’anno, ha ripreso quota. Piedigrotta con fuochi d’artificio doveva essere e Piedigrotta con fuochi d’artificio è stata. Lo sforzo di Scalabrini & co. di portare Napoli a livelli internazionali è da apprezzare. Il richiamo al futurismo colto ha lasciato il segno e resta il pilastro portante di una kermesse dal sapore folcloristico ma che, con un programma ben incentrato sugli eventi e sul popolo, mescola ritmi tradizionali alle nuove tendenze musicali.
Insomma Napoli divisa in due. Da un lato le note d’un tempo con Mario Da Vinci, Gloriana e altri autorevoli esponenti del pentagramma degli anni d’oro e dall’altro Sir Elton John. L’artista, riconosciuto in tutto il mondo, porterà il suo estro, per la verità ben pagato, nella piazza delle feste. Il plebiscito, nella speranza che plebiscito sia. Il “baronetto” servirà ad accendere le luci su una tradizione riscoperta dall’intuito dell’ex assessore Marco Di Lello e proseguita negli anni grazie al lavoro di Dario Scalabrini.
Il direttore dell’Ept ha infatti dato sostanza al progetto arricchendolo di luci e colori oltre che di un tema. Il futurismo scelto per la Piedigrotta 2009 vuole coinvolgere in qualche modo l’intellighenzia napoletana per una commistione di borghesia e popolo nella kermesse che spazia dalla tradizionale sfilata dei carri, alla riflessione sul futuro della città che, diciamocela tutta, senza cultura, anche popolare, non va da nessuna parte.