Napoli anno zero. Cattolici e politica dal ‘68 ai giorni della spazzatura. Conversazione metropolitana con Lucio Pirillo
A cura di: Corrado Castiglione
Casa editrice: edizioni Intra Moenia
Anno pubblicazione: 2009
Prezzo: 12,00 euro
Proposte di lettura:(Biblioteca Provinciale di Salerno)
“ Scrivere di fede e politica a Napoli, nei giorni della spazzatura. Che idea balzana! Sembrerebbe di stare a gingillarsi in un negozio di bottoni, mentre nella banca a fianco c’è una rapina in corso ”.
Comincia così l’incontro tra Corrado Castiglione, giornalista professionista de Il Mattino, e Lucio Pirillo, già assessore de La Rete al Comune di Napoli, protagonista e testimone oculare dei fatti che hanno visto il mondo cattolico napoletano impegnato nella vita ecclesiastica, associativa e poi in politica.
Il libro Napoli Anno zero, che nasce proprio da questo incontro, non è certamente una pura operazione di recupero storico, né un “amarcord” di vicende politiche, sociali ed ecclesiastiche;
è invece una riflessione su un arco temporale che va dal 1968 ai giorni nostri, come recita il sottotitolo del volume.
E’ un libro-intervista che fa “scoprire” quella “questione cattolica” che ha rivestito sempre un ruolo centrale nell’Italia post unitaria ed in quella del dopoguerra: i cattolici italiani si riconoscevano, nella loro totalità, nel partito che li rappresentava, la DC ; ma il travaglio di molti di essi, che si vedono stretti in un collateralismo acritico, cioè in una dimensione marginale accettata più o meno passivamente, va in crisi a Napoli nel 1993.
I popolari cessano di essere punto di riferimento esclusivo per alcuni cattolici impegnati nelle Comunità di Base, nelle Associazioni di Volontariato, nel Laicato.
Per Lucio Pirillo, che segue le orme di Leoluca Orlando (autore della prefazione al libro) a Palermo, l’essere cattolico non significa rimanere inquadrato in un partito che egli riteneva in parte insufficiente a portare avanti con coerenza un discorso di impegno sociale, impegno ancora più urgente in una realtà locale come quella napoletana, degradata dall’uso della politica come mezzo strumentale di potere. Molti cattolici impegnati portano la loro fede e i loro convincimenti religiosi in partiti che precedentemente erano “osteggiati”.
Una scelta determinata dal mutamento dei tempi, ma anche dal rifiuto di condividere sistemi cristallizzati di gestione del potere che spesso stridevano con gli insegnamenti della Chiesa, o rappresentavano insufficientemente i valori del Vangelo.
Nelle duecentodue pagine del volume “scorre” la storia sociale, politica e religiosa di una generazione e di un militante cattolico quale è appunto Lucio Pirillo, partito dall’Associazionismo cattolico napoletano (Presidente provinciale delle Acli di Napoli nel 1987 e poi della Campania), che incontra i Pastori della Chiesa napoletana - i cardinali Corrado Ursi, Michele Giordano, Crescenzio Sepe -, ma anche i tanti seminaristi e sacerdoti che dai percorsi dell’Azione cattolica escono per intraprendere altre esperienze di vita cristiana.
Una scelta difficile all’epoca, ma che non spaventò il protagonista di Napoli anno zero , il quale, presentatosi come capolista de La Rete al Comune di Napoli, venne eletto e di lì a poco nominato assessore.
Ma il libro è anche la rievocazione della militanza nella CISL a favore della “classe operaia” metalmeccanica: un mondo ricco di esperienze, ma non privo di contraddizioni; ed ancora viene rievocato l’impegno per il diritto allo studio con la conquista sindacale delle 150 ore, che oggi ai giovani probabilmente non dice nulla, ma che allora fu davvero qualcosa di rivoluzionario.
Nelle conversazioni di Lucio Pirillo ritroviamo personaggi politici ed ecclesiastici del passato, ma anche di oggi, a partire dal cardinale Sepe, dal sindaco di Napoli Iervolino all’attuale presidente della Regione Campania Bassolino. Ci piace terminare questa segnalazione del libro di Lucio Pirillo con la riflessione del cardinale Crescenzio Sepe che, parlando dei giovani, così si esprimeva:
“ La fuga soprattutto dei giovani della nostra città sta determinando nuove e, purtroppo, frequenti forme di emarginazione, con il conseguente depauperamento non solo demografico, ma anche culturale del Meridione. Se i giovani migliori se ne vanno non ci rimane che una mediocrità contraria ad ogni possibile sviluppo ”.
Per Pirillo urge la necessità di una nuova chiamata all’impegno dei laici: per il laicato cattolico, infatti, si riaprono spazi che sembravano chiusi, o ristretti, dopo la fine del partito cattolico ed una certa supplenza compiuta in questi ultimi anni dalle stesse gerarchie ecclesiastiche.
Roberto Ruocco
fonte-
http://www.bibliotecaprovincialedisalerno.com/napoli_anno0.htm