WELFARE: PIRILLO, DIBATTITO INFANZIA MA ISTITUTI SENZA RETTA

Novembre 16, 2009 by admin · Comment
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WELFARE: PIRILLO, DIBATTITO INFANZIA MA ISTITUTI SENZA RETTA

NAPOLI, 16 NOV
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ANSA

“Che senso ha discutere a Napoli del futuro dei bambini all’interno della Conferenza Nazionale sull’infanzia, quando poi ai bambini di Napoli neppure si garantisce un presente, dato che il Comune non paga da 20 mesi i centri che dei bambini si prendono cura?”

E’ questo il senso dell’appello del presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo.

Lo rivolge alle istituzioni che organizzano a Napoli da mercoledì a venerdì prossimi la Conferenza Nazionale sull’Infanzia, “cioé il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, con il ministro Maurizio Sacconi e la sottosegretaria Eugenia Roccella, e la Presidenza del Consiglio dei Ministri di Silvio Berlusconi, in collaborazione con la Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza presieduta dalla napoletana Alessandra Mussolini”.

Uneba, associazione di categoria di radici cattoliche, raccoglie a Napoli 60 istituti, religiosi e laici, che svolgono attività socio educative a beneficio di 3000 minori. Tutti questi, denuncia Pirillo, “non ricevono da circa 20 mesi i dovuti pagamenti da parte del Comune di Napoli delle quote spettanti”.

“L’Uneba - dichiara Pirillo - intende rendere consapevoli Ministro, Presidenza e Commissione della gravissima crisi economica finanziaria in cui versano i nostri istituti.

Si occupano di circa tremila ragazzi e ragazze appartenenti a famiglie povere dell’area del rischio di devianza: prevalentemente figli di detenuti, tossicodipendenti o altre situazioni difficili, provenienti dai rioni napoletani come Scampia, Secondigliano, Sanità, Piscinola, San Giovanni a Teduccio, Barra Ponticelli, Quartieri Spagnoli, Forcella, Pianura, Rione Traiano”.

“Le istituzioni associate Uneba svolgono in modo encomiabile l’attività scolastica, socio-educativa, e di assistenza fornendo pranzo e merenda, attività sportive o di laboratorio, ogni giorno dalle 8 alle 17.30. Sono convenzionate con il Comune di Napoli che però da 20 mesi, più di un anno e mezzo, non paga quanto dovuto.

Per poter portare avanti l’attività a beneficio dei minori le istituzioni si sono indebitate con le banche che ora chiedono la restituzione di quanto anticipato”. “Il Comune non paga le rette e gli enti restano senza soldi: risultato, i dipendenti degli enti associati, insegnanti educatori ed assistenti, non possono essere pagati.
Questa situazione porta alla inevitabile chiusura degli enti o cessazione delle attività. Con il rischio concreto che tremila ragazzi e duemila dipendenti restino sulla strada”.
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ANSA