Don Manganiello: Comune non paga e ci prende in giro

Novembre 18, 2009 by admin · Comment
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Il caso La protesta all’inaugurazione della Giornata nazionale per l’infanzia
Assistenza, preti e suore oggi in piazza
A rischio almeno tremila bambini

RASSEGNA STAMPA
fonte-corriere del mezzogiorno-

NAPOLI - Lancia un ultimo e ac­corato grido disperato l’Uneba (Unione nazionale istituzioni e ini­ziative di assistenza sociale), a no­me dei propri associati, e lo rivol­ge questa volta ai politici che prenderanno parte alla Conferen­za nazionale sull’infanzia e sul­l’adolescenza che comincia oggi a Napoli alla Stazione Marittima. E proprio stamattina gli esponenti dell’Unione, guidati da padre Aniello Manganiello, parroco che lavora con i ragazzi al rione Don Guanella, saranno lì per denuncia­re ancora una volta la gravissima crisi economica in cui versano i sessanta istituti riuniti dall’Une­ba, che assistono, in forma semi­residenziale, circa tremila ragazzi a rischio e 600 anziani, a causa del mancato pagamento delle rette di mantenimento da parte del Comu­ne di Napoli.

PADRE ANIELLO: BASTA PAROLE - «Saremo lì con un cartellone con la scritta: ‘Basta pa­role’ per dire che siamo stanchi di aspettare. A cosa servono que­ste conferenze - dice padre Aniel­lo - solo a sprecare denaro pubbli­co mentre poi non si risolvono i veri problemi della gente, non si danno risposte. Proprio ieri - con­tinua don Aniello - l’assessore Ric­cio ha fatto sapere all’Uneba che avrebbe cominciato a saldare il de­bito che ormai ammonta a venti milioni di euro. È dal primo set­tembre che ci stanno prendendo per i fondelli, se non hanno i sol­di o non sono in grado di gestire la cosa pubblica, vadano a casa, non abbiamo bisogno di ammini­­stratori incapaci, non è un disono­re ammettere di non essere capa­ci, anzi».

I BAMBINI POVERI DI NAPOLI SENZA RETTA DA UN ANNO - I ragazzi assistiti dal­l’Uneba appartenengono a fami­glie povere, prevalentemente figli di detenuti, tossicodipendenti, provenienti da Scampia, Secondi­gliano, Sanità, San Giovanni a Te­duccio, Barra, Ponticelli, Quartie­ri Spagnoli.

Gli istituti svolgono attività scolastica con relativo pranzo e merenda, laboratori sportivi dalle 8 alle 17.30. Le rette non vengono corri­sposte dal Comune dal settembre 2008. Tutto ciò ha messo in crisi l’intero settore tanto che non si rie­sce a compra­re l’indispen­sabile per il quotidiano. Non solo. Le banche, con le quali gli isti­tuti sono forte­mente indebita­ti, chiedono il rientro dalle espo­sizioni. Il personale dipendente è da mesi senza stipendio, metten­do in sofferenza anche le lo­ro famiglie.

L’APPELLO A BERLUSCONI - L’Uneba lo scorso settembre denunciò il rischio che venisse bloccata l’assistenza con una manifestazione di piazza che coinvolse oltre duemila persone e vide la partecipazione anche di A lato manifestazione di religiosi contro il Comune; oggi il bis davanti ad esponenti del governo.
Nei giorni scorsi il presidente dell’Uneba, Lucio Piril­lo si era rivolto a Berlusconi e alle istituzioni locali perché: «E una questione che riguarda tutta la cit­tà, che va oltre gli schieramenti partitici, un problema che attiene alla responsabilità dell’intera clas­se politica napoletana nei con­fronti di minori in difficoltà e di anziani con gravi disagi economi­ci» .

Elena Scarici
18 novembre 2009