AUGURI NAPOLI, CAPOdanno zero!
L’ultimo giro di valzer
rassegna stampa
di Mimmo Carratelli - fonte La Repubblica Napoli -
In Piazza Plebiscito, l’ultimo giro di ballo del Governatore.
Ultimo capodanno dell’uomo sodo al comando da 16 anni. L’Uomo Regno. Musiche e musicanti. Sonetto commemorativo del Carducci: “L’Arbore cui tendevi la pargoletta mano, il pugliese che canta napoletano, e tu, governatore, che fai il baciamano”. Cascetta: “E’ uno di quei giorni che ti prende la malinconia”.
Rosetta: “Vita da vita mia te sto perdenno”.
L’opposizione bieca: “Chi si’? Tu si’ ‘a canaglia ca pure quanno more si sente vincitore”.
Canta Antonio: “Santa Lucia s’alluntana, quanta malinconia, partono ‘e primarie pe’ tramente, cantano a buordo ed è la nuova classe dirigente”.
Coro: “Antò e mo che faje, te giri ‘o munno sano, vai a cerca’ fortuna, ma quanno sponta ‘a luna te miette a chiagnere ca vo’ turnà”.
Sul blog del Governatore, peste e corna per coloro che l’hanno abbandonato. Spero, promitto e Giuda. Addio, mio bello, addio, l’Armato se ne va. Massimo Paolucci: e se non partissi anch’io sarebbe una viltà. Cuori ingrati.
Non c’è più niente da fare, è stato bello sognare, la Coppa America a Bagnoli, il Rinascimento, i vari e pindarici voli. Un uomo, un mito nella piaga (di Napoli). In piazza, l’addio musicale.
E dopo mezzanotte si spengono i fanali dell’arte concettuale, e solo se ne va un uomo in flop.
Ha un Veltroni per capello, e D’Alema per ombrello, tutto il gelo di Fassino contenuto in un secchiello, Franceschini ciento mosse (pur’’e pulice ténono ‘a tosse), Marone sempre quello, fedelissimo morello, la Regione nell’occhiello, Geremicca per ripicca, Nicolais che si ficca, Isaia Sales che si picca di giocare a Pietro Micca, e Barbieri tra i ribelli, l’Incostante una di quelle che son scese da cavallo, con un rosso Cabernet vi saluta il vicerè. E’ la fine di un’epoca.
Cameriere, champagne.