CAMPANIA SENZA MARE-Una gestione così fallimentare da finire nel mirino della procura e della guardia di finanza (Ma chi sono stati i responsabili nei vari commissariati per le bonifiche in tutti questi anni passati?)

Agosto 31, 2010 by admin · Comment
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Depuratori che non funzionano, spiagge sporche, colibatteri che imperversano invisibili. Colpa delle industrie, dei comuni che sversarno nei fiumi e degli scarichi abusivi. E la regione o all’ultimo posto in Italia per la depurazione.
Invece che una risorsa, il mare è diventato una croce
Rassegna stampa
Di Adriana Pollice
Fonte- IL MANIFESTO

La spiagetta di Mergellina è affollata come sempre, dietro le macchine sfrecciano su uno dei rari rettilinei di una città tutta vicoli. I bagnanti arrivano con l’ombrellone sotto il braccio, si sistemano sul loro fazzoletto di sabbia e poi si buttano in acqua.
Di fronte a loro le isole del golfo, ma sono un sogno per chi ha i soldi, il mare però è di tutti e, in fondo, anche i colibatteri sono gli stessi, a Ischia come a Napoli.

L’emergenza l’anno scorso erano i vermi annidati nelle spiagge, quest’anno è la mucillagine, ma anche strane scie di schiuma marrone comparse lungo le coste della penisola sorrentina e flegrea.
Insomma, se nel salernitano aumentano le bandiere blu, il mare tra Napoli e Caserta anche quest’anno è più una croce che una benedizione.
Secondo il rapporto Mare monstrum 2010 di Legambiente, il principale nemico del golfo, dei fiumi e dei laghi è la cattiva depurazione, il vettore più pericoloso sono proprio i fiumi con le loro foci tutte gravemente contaminate.
I maggiori responsabili sono i comuni, ma anche le piccole industrie, che scaricano i propri reflui nei corsi d’acqua senza alcun trattamento o con un trattamento inadeguato.

La Campania, infatti, si è classificata seconda, dietro alla Sicilia, nella classifica delle regioni con la minor copertura depurativa, con la media nazionale al 70,4% mentre i capoluoghi campani nel complesso si attestano al 67%, lasciando scoperti quasi due milioni di cittadini.

Negli ultimi dodici mesi la Campania ha fatto registrare cinquecento illeciti nel settore degli scarichi abusivi.
Così si spiega anche il secondo risultato:la percentuale di costa non balneabile a causa dell’inquinamento è di oltre il 17% a fronte di un valore medio nazionale intorno al 4%. Un primato al contrario a cui contribuiscono anche gli scarichi delle numerose abitazioni abusive, che sbucano in regione al ritmo di sedici al giorno, seimila l’anno.

Quella del servizio fognario-depurativo è una questione irrisolta per tutto il paese e, infatti, la Commissione europea ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia per la violazione della direttiva 1991/271/Ce sul trattamento dei reflui urbani:
178 i comuni italiani inadempienti, tra cui Benevento, Napoli, Salerno, Avelline, Caserta ed altri 18 centri, tra cui spicca Ischia.

Il simbolo del disastro campano, però, sono senza dubbio i Regi Lagni, una serie di canali d’acqua che attraversano un bacino di più di mille chilometri quadrati, tra l’area napoletana e quella casertana, la provincia che anche quest’anno si è attestata al primo posto a livello nazionale per percentuale di costa vietata alla balneazione per oltre il 60%.

Tra i maggiori responsabili del disastro ambientale del litorale domizio-flegreo, la Hidrogest, che gestiva diversi depuratori, tra cui quello di Cuma, fino alla recente rescissione del contratto da parte della regione.
Una gestione così fallimentare da finire nel mirino della procura e della guardia di finanza.

Palazzo Santa Lucia riconosceva 250 milioni di euro l’anno per lasciare nel degrado gli impianti e distruggere l’ecosistema della zona.

Secondo la procura di Santa Maria Capua Vetere, la società per aumentare i guadagni avrebbe lesinato sugli interventi di manutenzione, così i depuratori, col passare del tempo, sono diventati inefficienti e inservibili, tanto che l’acqua in uscita risultava più inquinata dell’acqua in entrata.

Per risparmiare, poi, sui costi dello smaltimento dei fanghi, li avrebbe gettati direttamente in mare. I responsabili della Hydrogest avrebbero anche finto di non accorgersi che i comuni di Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa e Casapesenna, tutti ad alta densità camorristica, scaricavano direttamente nei Regi Lagni senza passare per l’impianto.
A inizio agosto una pattuglia di Verdi con il portavoce, Angelo Bonelli, si sono incatenati al depuratore di Cuma: La rescissione del contratto rischia di complicare ulteriormente il problema - sottolineava Bonelli - perchè sono stati interrotti i lavori per nuove vasche di depurazione che la Hydrogest stava costruendo, l’assessore regionale all’Ambiente deve intervenire immediatamente.
Ormai si è ampiamente oltrepassato il livello di guardia, visto che buona parte dei depuratori campani è sotto sequestro o funziona a scartamento ridotto. Invita invece alla ribellione Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania:
Visto che sono proprio i cittadini a pagare con le loro tasse per i servizi di depurazione, invitiamo a un atto di disobbedienza civile e a non versare le imposte finchè la politica non darà un segnale di discontinuità e non dimostrerà di affrontare, davvero, il problema.

Par condicio nelle primarie (decenza, imporrebbero che Oddati si dimettesse da ora dai suoi incarichi di governo).Invece siamo alle comiche finali:Santangelo lo considera il suo “OBAMA”

Agosto 22, 2010 by admin · Comment
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di Sergio Locoratolo
rassegna stampa
fonte
il Corriere del Mezzogiorno

Strano destino quello delle primarie.
Nate come mito fondativo del Pd, dopo un breve transito tra i principi non negoziabili per i democratici di casa nostra, sono ormai degradate a valore derogabile dagli stessi leader di centrosinistra.

Al contrario, proprio il centrodestra che le aveva da sempre snobbate, pare prenderle in considerazione proprio in funzione della competizione elettorale del prossimo anno a Napoli.
Per il momento, tuttavia, è nel centrosinistra che già si conoscono due candidati ufficiali per la corsa a sindaco, Umberto Ranieri e Nicola Oddati, mentre l’ombra di Luigi De Magistris incombe minacciosa senza, però, mai materializzarsi.
Questo il dato di partenza, è probabile, e auspicabile, che questa volta si assista ad una gara vera, non precostruita in casa, né scontata negli esiti come tante volte è in passato accaduto.
Ma se di gara deve trattarsi, allora è opportuno che siano chiare, definite ed unanimemente accettate le regole del gioco.
E tra le regole auree di qualsiasi competizione, ancor più se politica, spiccano il rispetto della par condicio tra i contendenti e la trasparenza delle posizioni in campo.
Se si accetta tale premessa, allora non può non notarsi che la competizione sembra già partire con il piede sbagliato.
È noto a tutti, infatti, che uno dei candidati, Nicola Oddati, ricopra attualmente il ruolo di assessore alla Cultura del comune di Napoli e di Presidente della Fondazione che dovrà organizzare il Forum delle Culture nel 2013.
Ed è perfino banale rilevare che tali posizioni alterano in partenza il principio di parità di trattamento tra i concorrenti.
Certo, non sfugge che Oddati ha dichiarato di volersi dimettere una volta aver vinto le primarie. Un gesto che sarebbe del tutto inutile e, direi, anche offensivo verso l’intelligenza degli elettori.
Poco ci vuole, infatti, ad usufruire, prima, dei vantaggi legati all’utilizzo della carica pubblica ricoperta per ottenere la vittoria alla primarie per poi, dopo, dimettersi con la candidatura in tasca.
Troppo facile.
Le condizioni di parità sostanziale tra i concorrenti devono sussistere al momento della partenza e non al nastro di arrivo.
Logica, buon senso, decenza, imporrebbero che Oddati si dimettesse da ora dai suoi incarichi di governo per gareggiare in regime di parità con gli altri.
D’altro canto, proprio in casa bassoliniana vige un precedente in tal senso.
Valeria Valente qualche mese fa si è dimessa da assessora della giunta Iervolino per poter partecipare alla primarie indette per la nomina a segretario provinciale del Pd di Napoli. Strettamente collegato ai principi della parità, ma con diramazioni in quello della trasparenza e del conflitto d’interessi, è sempre il caso relativo al rapporto intercorrente tra Oddati e la società che ne cura la comunicazione politica per le primarie, la Think thanks. Da notizie di stampa, e dallo stesso curriculum della società, si evince che essa pare abbia svolto e svolga attività per conto del Forum delle Culture, di cui Oddati è presidente. Se ciò fosse confermato, sarebbe necessario che Oddati dichiarasse in anticipo quali e quanti rapporti lo legano a tale soggetto, l’entità e la natura degli stessi, la loro durata. E non sarebbe male se a pretendere qualche risposta fosse per primo il suo partito di appartenenza, il Pd. Sempre che ancora esista.

LA TRISTE EREDITA’ DI BASSOLINO:La beffa dei corsi fantasma: cento milioni in fumo. Pagati per non lavorare, ecco i progetti degli sprechi

Agosto 21, 2010 by admin · Comment
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rassegna stampa-
di Giuseppe Crimaldi
fonte
il Mattino

II carrozzone va avanti da sé, cantava Renato Zero.
E di un vero e proprio carrozzone si parla quando l’argomento investe i corsi di formazione professionale, un calderone gestito in questi ultimi anni dalla Regione Campania nel tentativo di offrire sbocchi alle migliaia di senzalavoro. Fino a qualche tempo fa il progetto si chiamava “Isola”, oggi si definisce “Bros”, ma alla fine cambia poco.

Identica è la forma di assistenzialismo, uguale l’incapacità di offrire reali possibilità di collocamento nel mondo del lavoro.

Un limbo semi-istituzionale nel quale sono state sospese almeno 3000 anime, quelle degli iscritti alle liste dei movimenti per il lavoro di cui abbiamo parlato nella puntata di ieri.

L’esperimento dei corsi di formazione venne avviato nell’ormai lontano 2006.

Giustamente qualcuno ha notato che – oltre a un esborso da interpretarsi come un misero contentino ai senzalavoro – quei 500 euro mensili corrisposti ai 4000 iscritti ai cosiddetti programmi di formazione per quattro lunghi anni non è che abbia portato a grossi risultati.

Di certo non è cambiata l’aspettativa di sistemazione dei disoccupati; ne può dirsi che è mutato il loro tenore di vita. Una cosa appare certa: ed è il fiume di denaro pubblico fatto scorrere con incredibile leggerezza da chi avrebbe invece dovuto programmare e vigilare.

Facendo due conti la somma record che si ottiene è di oltre 96 milioni di euro erogati, ma di fatto inutilmente spesi.
Bella soddisfazione.
Da qualche altra parte si è pure sottolineato come questi generosi stanziamenti monetari finivano direttamente nelle casse delle agenzie private e nelle tasche degli imprenditori coinvolti.

Insomma, se i corsi di formazione nemmeno sono mai decollati la ragione è semplice: perchè non convenivano a nessuno.
Non certo alle agenzie, che nel frattempo hanno incassato le somme dei fondi pubblici e tantomeno ai disoccupati, la maggioranza dei quali, lavorando già al nero, hanno usufruito a titolo di sussidio di 500 euro mensili.
Insomma, sotto il progetto, niente.
Ma, soprattutto, nessun lavoro concreto.
Questa è la cronaca di ciò che è stato.
Oggi il presidente della Regione, Stefano Caldoro, promette un’inversione di rotta. «In questi mesi – dichiara al “Mattino” – abbiamo garantito un intervento straordinario per la cassa integrazione in deroga in difesa di decine di migliaia di persone».
Più nel dettaglio, la Regione Campania sta per varare un “Progetto per il lavoro”, come anticipa al Mattino, nell’intervista , l’assessore Severino Nappi.
Fonti della presidenza di palazzo Santa Lucia confermano che uno dei primi dossier sui quali il nuovo esecutivo regionale si è messo al lavoro è proprio quello relativo all’emergenza occupazionale.

I criteri ispiratori di questo fascicolo partono da un presupposto: la crisi in atto rappresenta la peggiore eredita’ ricevuta dalla vecchia politica.
I dati, fanno sapere ambienti vicini a Caldoro, allarmano tanto più perché la Campania si conferma la maglia nera del Sud “per un decremento, nei dati sull’occupazione, che va un punto in percentuale oltre la media nazionale, portando il dato a più di 200000 disoccupati”.

Quello che preoccupa di più la nuova giunta, tra tutte le scelte effettuate dalla vecchia amministrazione, sono quelle fatte sui principi assistenzialistici: “sprechi”, li definisce una fonte di Palazzo Santa Lucia, per favorire pochi senza prospettive di lavoro reale, “e per di più senza copertura finanziaria pluriennale”.


Se si vuole, non è un battaglia persa!di Domenico Pizzuti: BOLLETTINO N. 2 DI VIGILANZA CIVILE DEGRADO CAMPO NOMADI DI SCAMPIA: INTERVENTI ASIA.

Agosto 20, 2010 by admin · Comment
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In seguito a Bollettino n.1 vigilanza
civile degrado campo nomadi di Scampia in data 18 agosto 2010,
ed a notizie di interventi da parte dell’ASIA
nell’accesso al campo nomadi di Via Cupa Perillo nella
cronaca di Napoli de IL MATTINO a pag. 33, questa
mattina alle ore 11 mi sono recato per una verifica in loco,
ed ho potuto constatare che in seguito ad
interventi effettuati ieri ed oggi ancora in corso è
stato di nuovo ripulito dai vari inerti sversati il
viale di accesso al campo nomadi, e nella rotonda i
rifiuti bruciati sono stati opportunamente accantonati
>su un lato e i sacchetti di immondizia raccolti,
lasciando libero il viale e lo spazio della rotonda.
Notando con soddisfazione questo ulteriore e
doveroso intervento per la salute pubblica e la dignità umana
dei residenti, si tratta da parte dell’ASIA e degli stessi abitanti
di cooperare responsabilmente alla gestione della raccolta dei
rifiuti.
Secondo informazioni raccolte l’ASIA sarebbe
intenzionata a raccogliere con continuità i sacchetti di organici
abbandonati nei pressi dei rifiuti bruciati accantonati.
Naturalmente per una normalizzazione bisogner
collocare con sollecitudine i cassonetti necessari in
riferimento alla popolazione residente. Inoltre, per
evitare ulteriori sversamenti illegali da parte di
napoletani e residenti, come aveva suggerito anche
il documento in data 9 novembre 2009 del “Comitato
cittadini, associazioni e rom insieme” per l’eliminazione dei
roghi tossici al n. 4 si tratta di ” Installare strumenti di video
sorveglianza nel viale di accesso al campo per controllare l’accesso di
coloro che sversano illegalmente materiali ma
anche nei luoghi dove si attivano fuochi”, con assidua
vigilanza territoriale delle polizie deputate.
Ci auguriamo infine per lo scopo dell’eliminazione dei
rifiuti e dei roghi tossici, la continuazione
di una responsabile cooperazione di “Cittadini,
asssociazioni e rom insieme”. Se si vuole, non è
un battaglia persa!
Domenico Pizzuti, “Comitato cittadini, associazioni e
rom insieme”
Napoli, 20 agosto 2010

AL SINDACO JERVOLINO.BOLLETTINO N.1 VIGILANZA CIVILE DEGRADO CAMPO NOMADI DI SCAMPIA.

Agosto 18, 2010 by admin · Comment
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LA SINDACA E’ INVITATA ALLO SPETTACOLO!

IERI ERA ALLE ORE 19.30, SECONDO QUANTO DA ME
PREANNUNCIATO SULLA VIGILANZA CIVILE DELLO STATO DEI RIFIUTI NON
RACCOLTI DA MESI NEL CAMPO NOMADI DI CUPA
PERILLO - NONOSTANTE RIPETUTE DENUNCE ANCHE ALLA PROCURA
DELLA REPUBBLICA DI NAPOLI - CON GRAVE DANNO
PER LA SALUTE DEGLI ABITANTI DEL CAMPO E DEI CITTADINI DI SCAMPIA,

HO NOTATO: 1) SULLA SALITA CHE ERA STATA
RIPULITA SONO STATI SVERSATI DI NUOVI ROTTAMI DI MOBILI E SIMILI;
2) AI BORDI DELLA MAREA DEI RIFIUTI BRUCIATI SI ACCRESCE
LA CINTURA DI SACCHETTI ED ALTRO PER MANCANZA DI CASSONETTI, CHE
QUASI OSTRUISCE IL PASSAGGIO PER AUTO ED ABITANTI;
3) DA QUESTI RIFIUTI EMANA UN PUZZO AMMORBANTE, IN PRESENZA
DI NUMEROSI BAMBINI. SEMBRA ACCERTATO CHE
ALCUNI ROGHI TOSSICI DEGLI ULTIMI GIORNI SI SONO VERIFICATI ANCHE
NELLA CAMPAGNA CIRCOSTANTE IL CAMPO. ED IN CONTEMPORANEA
A QUESTA VISITA DALL’INTERNO DEL QUARTIERE
SI LEVAVA UN FUMO NERO DA CASSONETTI BRUCIATI
PER UN VANDALISMO CHE DA MESI HA PRESO DI MIRA I CASSONETTI
CHE SVENTRATI RIMANGANO ABBANDONATI, NONOSTANTE
RECRIMINAZIONE DEI CITTADINI.

L’INDIGNAZIONE PER SIMILE ABBANDONO E
DEGRADO CRESCE OGNI VOLTA CHE MI RECO AL CAMPO NOMADI,
E DI CONSEGUENZA SCEMA LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI CHE
NON RIESCONO AD ASSICURARE I SERVIZI ESSENZIALI A CITTADINI
RESIDENTI. PREOCCUPANO I CIRCUITI NON VIRTUOSI
PER NON DIRE ALTRO - CHE PRESIEDONO AL FUNZIONAMENTO DI
SERVIZI COME L’ASIA CHE CONTRIBUISCONO
ALL’ IMMAGINE NEGATIVA DI NAPOLI.

SI INVITA L’ ON.LE SINDACO A RECARSI UNA
BUONA VOLTA SUL CAMPO PER RENDERSI CONTO DELLA SITUAZIONE E
PROVVEDERE SECONDO LE SUE COMPETENZE,
ED IL SOTTOSCRITTO CON IL COMITATO “CITTADINI, ASSOCIAZIONI E ROM
INSIEME” E’ DISPONIBILE PER L’ACCOMPAGNAMENTO ED
OGNI COLLABORAZIONE. IN MANCANZA DI RISPOSTE NON CI SONO
PAROLE PER LA LATITANZA DELLO STATO, ANCHE SE NON
RINUNCIAMO ALLA DIGNITA’ ALMENO NOI DI CITTADINI RESPONSABILI.
LA VIGILANZA CIVILE CONTINUA.
DOMENICO PIZZUTI, COMITATO “CITTADINI,
ASSOCIAZIONI E ROM INSIEME
NAPOLI, 18 AGOSTO 2010

Addio a Cossiga, il “Picconatore”Da Berlusconi a Occhetto-zombie

Agosto 18, 2010 by admin · Comment
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- Tante sono le frasi a effetto e le battute brucianti per cui Francesco Cossiga sarà ricordato. Eccone alcune:

“Basta scherzi”
«Adesso gli scherzi sono finiti», 23 marzo 1991 - Intervistato alla Fiera di Roma, Cossiga, presidente della Repubblica, minaccia lo scioglimento delle Camere e annuncia la stagione delle “picconate”.
-
Violante
«Violante è un piccolo Vishinski», luglio 1991 - In risposta all’esponente del Pds.
-
Picconate
«Io ho dato al sistema picconate tali che non possa essere restaurato, ma debba essere cambiato», 11 novembre 1991, alla presentazione del libro «Cossiga, uomo solo» di Paolo Guzzanti.
-
Elezioni del ‘48
«Io facevo parte di una formazione di giovani democristiani armati, armati dall’arma dei carabinieri, per difendere le sedi dei partiti e noi stessi nel caso che i comunisti, perdute le elezioni, avessero tentato un colpo di stato», 11 gennaio 1992, rievocando le elezioni del 1948.
-
Occhetto
Achille Occhetto, segretario del Pds, è uno «zombi con i baffi», che fa rivivere «le cose più abbiette e più volgari del paleostalinismo», 22 gennaio 1992. In risposta al Pds che attacca su Gladio.
-
Berlusconi
«Se Berlusconi è il nuovo De Gasperi, io sono il nuovo Carlo Magno», 18 aprile 1998, in risposta a don Gianni Baget Bozzo che esalta Berlusconi.
-
Folena
«Quando vedo Folena penso sempre a quanto ha perduto la moda e quanto poco ha guadagnato la politica». «Con la sua eleganza, la sua finezza è chiaramente un mancato indossatore», 22 giugno 1998, in polemica con il responsabile giustizia dei Ds.
-
Moro
«Io ho concorso ad uccidere o a lasciar uccidere Moro quando scelsi di non trattare con le Br e lo accetto come mia responsabilità, a differenza di molte anime candide della Dc», 15 febbraio 2001.
-
Calciopoli
«La giustizia sportiva è una buffonata», 6 luglio 2006, su Calciopoli.
-
“Sono cattolico”
«È anche vero che io abbia una origine familiare di grandi tradizioni repubblicane, antifasciste, radicali e massoniche. Ma non sono stato e non potrò mai essere massone perchè sono cattolico», 16 ottobre 2009, sui suoi rapporti con la massoneria.
-fonte-
la stampa


L’eredità di Bassolino:Da Isola a Bros, costa 53 milioni la formazione senza sbocchi

Agosto 17, 2010 by admin · Comment
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rassegna stampa
martedì, agosto 17, 2010
fonte
da il Mattino

Si scrive «Bros», si legge progetto di formazione regionale «Budget individuale reinserimento occupazione e sociale».

Un progetto il cui obiettivo dichiarato è quello di attivare azioni dirette «all’inserimento occupazionale dei soggetti appartenenti alla platea di riferimento attraverso l’assegnazione di doti individuali che consentano un incentivo alla stipula di un contratto di lavoro in una delle forme previste dalla legge in forma capitalizzata e che consentano un accompagnamento o sostegno dei soggetti durante il percorso di inserimento lavorativo».

Destinatari sono quegli stessi senzalavoro che avevano partecipato ai progetti Isola.

E tuttavia qualcosa, nei nuovi meccanismi di formazione lavoro, si è già inceppato.

Nasce proprio dalla mancata corresponsione di due mensilità la rivolta di luglio, a Napoli, che ha riportato in città scenari di guerriglia metropolitana.
Disoccupati arrampicati sui tetti della Regione, a Santa Lucia, sit-in di protesta al centro direzionale, lancio collettivo nelle acque del Porto per attirare l’attenzione di migliaia di persone che – oggi – dicono di sentirsi traditi: dalla politica e dalle istituzioni.

E questa la miccia che potrebbe far deflagrare – tra qualche settimana – la bomba dell’emergenza lavoro a Napoli. «Sono 2 mesi che non percepiamo la retribuzione mensile», hanno sostenuto a fine luglio i senzalavoro.
«La giunta Caldoro, il ministero del Lavoro, sono i massimi responsabili del disagio sociale – queste le parole di fuoco dei disoccupati –
E accusiamo la Questura di aver interrotto ogni linea di dialogo e mediazione, privilegiando la linea della repressione anche in forme eccessive e brutali».

La minaccia di mettere a ferro e fuoco Napoli è esplicita. «Per risolvere il quadro delle tensioni sociali – ragiona l’ex assessore regionale al Lavoro, Corrado Gabriele – occorre che tutte le forze politiche e dello Stato lavorino in sintonia altrimenti subito dopo l’estate la situazione rischia di aggravarsi.

Guardare le proteste solo sotto il profilo dell’ordine pubblico è sbagliato perché capisco queste persone: hanno bloccato sì i traghetti ma non percepiscono soldi da aprile. Occorre prima di tutto non alzare ulteriormente la tensione».

Una platea di persone, su cui tutti i progetti di inserimento sperimentati (prima Isola, poi Bros) non hanno prodotto
alcuna assunzione
a fronte di una spesa totale dal 2006 di 53 milioni di euro.


di Domenico PIZZUTI SCOUT E DONNE DI SCAMPIA INSIEME IN UNA VEGLIA A CIELO APERTO

Agosto 15, 2010 by admin · Comment
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-
Nella vigilia della festività dell’Assunta, nella piazzetta della Villa Comunale di Scampia dove
l’arcivescovo di Napoli Card. C. Sepe quattro anni orsono iniziò il suo viaggio verso la Cattedrale, ha avuto luogo una significativa veglia nella quiete della verde Villa sullo sfondo delle Vele abbandonate ma occupate da famiglie senza casa.

Tre cerchi si sono disegnati al suolo, il primo di una sessantina di scout con le loro azzurre divise provenienti dalle provincie di Brescia, Mantova e Vicenza, un secondo da famiglie del quartiere con i volti scavati delle donne che fanno riferimento all’accogliente <>, Viale della Resistenza, Lotto P., il terzo da lumini accesi che esprimevano le preghiere elevate nel corso della veglia da giovani scout e da mamme presenti che si portavano le loro preoccupazioni e speranze.

C’è chi ha ringraziato per il marito recentemente uscito dal carcere ritenuto innocente, chi per il lavoro del marito e dei figli, chi perché nella chiesa nessuno si senta escluso dall’amore del Padre, e gli stessi giovani scout hanno pregato per le donne e le famiglie del quartiere, per la pace e la salvaguardia del creato su cui con canti e letture era scandita la veglia, animata dagli scout e dai Padri gesuiti del Centro di formazione “Alberto Hurtado”.

Diverse generazioni, diverse provenienze territoriali, diversi linguaggi ma palpabilmente una comunione umana e religiosa si è stabilita al fuori dei sacri recinti in una Villa aperta a tutti nell’incontro e nella preghiera ritmata dai canti.

E’ la prima volta che si celebra questo incontro con clan di scout che nei mesi estivi da anni si portano a Scampia per animare i giochi dei bambini ed incontrare i problemi del quartiere.

In una pizza consumata insieme nell’ambito del Centro Hurtado, diverse madri con cinque figli a carico mi hanno fatto presente senza giri di parole che hanno adempiuto al mandato “Crescete e moltiplicatevi”, ma poi hanno bisogno di un lavoro che manca senza sapere a chi rivolgersi per un sacrosanto diritto.

E’ questa la preghiera elevata a cielo in un vespro agostano dalla Villa di Scampia.

Fini aveva una casetta piccolina a Montecà e quella di Bassolino in Toscana o nei dintorni che fine ha fatto?

Agosto 15, 2010 by admin · Comment
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rassegna stampa
Il mistero di casale Bassolinodi Marco Lillo
fonte-
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Il-mistero-di-casale-Bassolino/2045727&ref=hpsp#commentatutti


TEATRO TRIANON, ECCO TUTTI GLI SPRECHI-(Teatro del Popolo secondo la vulgata bassoliniana)

Agosto 14, 2010 by admin · Comment
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Rassegna stampa- FONTE- IL GIORNALE DI NAPOLI-

LA DENUNCIA
DIODATO: INCASSI PER 450MILA EURO, PER IL CDA SE NE SPENDONO 26OMILA
Teatro Trianon, ecco tutti gli sprechi.
La lettura dei bilanci degli ultimi due anni (2007 e 2008, il 2009 non è stato ancora depositato) della società Trianon Viviani spa, offre uno spaccato diverso e, per certi versi, desolante,della gestione del cosiddetto ‘Teatro del Popolo secondo la vulgata bassoliniana. Lo dichiara in una nota il presidente della commissione Turismo, Lavoro ed Attività Produttive della Regione, Pietro Diodato. Si parte dalla premessa inserita nello Statuto. “La società ha per scopo principale il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziano”, puntualmente violata a causa di perdite continue, che hanno eroso il capitale sociale, poi debiti verso fornitori e banche per una cifra superiore ai due milioni di euro. A fronte di incassi annui per biglietti pari a 200mila euro e per abbonamenti pari a 290mila euro. E’ grave - continua l’esponente del PdL - che vengano fuori voragini debitorie in un teatro che gode di sovvenzioni, contributi, incassi, grazie alla sua composizione societaria che vede nella qualità di soci la Provincia (60%) e la Regione (40%) che sistematicamente rinsaldano i conti. Secondo Diodato la verità è che la gestione, dal cartellone artistico alle spese di funzionamento, è fallimentare, con rappresentazioni che per numero e per qualità, assorbono costi di gran lunga superiori agli incassi. Poi, quanto all’accusa del suo direttore artistico, rivolta a Provincia e Regione, di “voler uccidere il Teatro del Popolo” o, peggio, “il diritto alla cultura per i meno abbienti”, è il caso di far osservare che i suoi emolumenti sono sempre stati salvaguardati dalla gestione (116mila euro oltre quelli delle prestazioni artistiche a noi ignoti), così come quelli per spese varie (150mila euro) e prestazioni a terzi (500mila euro), consulenze e così via. Ma - conclude Diodato - nello stesso momento si legge degli emolumenti per il rinnovo del cda, pari a 216mila euro annui. Infine - conclude Diodato - ironia della sorte, si scopre che il Trianon Viviani spa presso il registro delle imprese è identificato con i codici attività di “proiezione cinematografica” proprio come un film già visto.

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