L’eredità di Bassolino:Da Isola a Bros, costa 53 milioni la formazione senza sbocchi
rassegna stampa
martedì, agosto 17, 2010
fonte
da il Mattino
Si scrive «Bros», si legge progetto di formazione regionale «Budget individuale reinserimento occupazione e sociale».
Un progetto il cui obiettivo dichiarato è quello di attivare azioni dirette «all’inserimento occupazionale dei soggetti appartenenti alla platea di riferimento attraverso l’assegnazione di doti individuali che consentano un incentivo alla stipula di un contratto di lavoro in una delle forme previste dalla legge in forma capitalizzata e che consentano un accompagnamento o sostegno dei soggetti durante il percorso di inserimento lavorativo».
Destinatari sono quegli stessi senzalavoro che avevano partecipato ai progetti Isola.
E tuttavia qualcosa, nei nuovi meccanismi di formazione lavoro, si è già inceppato.
Nasce proprio dalla mancata corresponsione di due mensilità la rivolta di luglio, a Napoli, che ha riportato in città scenari di guerriglia metropolitana.
Disoccupati arrampicati sui tetti della Regione, a Santa Lucia, sit-in di protesta al centro direzionale, lancio collettivo nelle acque del Porto per attirare l’attenzione di migliaia di persone che – oggi – dicono di sentirsi traditi: dalla politica e dalle istituzioni.
E questa la miccia che potrebbe far deflagrare – tra qualche settimana – la bomba dell’emergenza lavoro a Napoli. «Sono 2 mesi che non percepiamo la retribuzione mensile», hanno sostenuto a fine luglio i senzalavoro.
«La giunta Caldoro, il ministero del Lavoro, sono i massimi responsabili del disagio sociale – queste le parole di fuoco dei disoccupati –
E accusiamo la Questura di aver interrotto ogni linea di dialogo e mediazione, privilegiando la linea della repressione anche in forme eccessive e brutali».
La minaccia di mettere a ferro e fuoco Napoli è esplicita. «Per risolvere il quadro delle tensioni sociali – ragiona l’ex assessore regionale al Lavoro, Corrado Gabriele – occorre che tutte le forze politiche e dello Stato lavorino in sintonia altrimenti subito dopo l’estate la situazione rischia di aggravarsi.
Guardare le proteste solo sotto il profilo dell’ordine pubblico è sbagliato perché capisco queste persone: hanno bloccato sì i traghetti ma non percepiscono soldi da aprile. Occorre prima di tutto non alzare ulteriormente la tensione».
Una platea di persone, su cui tutti i progetti di inserimento sperimentati (prima Isola, poi Bros) non hanno prodotto
alcuna assunzione
a fronte di una spesa totale dal 2006 di 53 milioni di euro.