Vi ricordate l’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere per truffa aggravata in danno alla stessa Regione Campania, corruzione e falso per la costruzione di una centrale per biomasse a Pignataro Maggiore ?

Settembre 16, 2010 by admin · Comment
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Ecco quello che scrive Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli oggi,a proposito
di una altra centrale ad Acerra.
-rassegna stampa -
Centrale a biomasse la Ue blocca i fondi “Stato, aiuti inutili”

NON pagate quella centrale.
La commissione europea ha dato una ennesima bastonata sull´uso dei fondi Ue, vietando il finanziamento da 19,5 milioni che la Regione Campania aveva chiesto per la centrale a biomasse di Acerra.
Siamo nell´area dell´ex Montefibre, dove il vecchio impianto della Ngp era stato rilevato per un progetto di centrale elettrica a biomassa da 74,8 Megawatt, alimentato a olio vegetale.
La storia inizia addirittura nel 2004 con l´idea della riconversione.
Nel 2006 il progetto viene affidato alla Fri-El, società che ha rilevato l´area.
Un anno dopo la Regione chiede di contribuire con 19,5 milioni agli 80 milioni totali richiesti dall´investimento.
Le fonti finanziarie individuate sono i fondi Por del 2000-2006, quelli del 2007-2013 e anche i famosi Fas, fondi per le aree sottosviluppate.
Ieri la Ue ha stoppato tutto, ritenendo irregolare questo aiuto di Stato.
Con due accuse che bruciano.
La prima: «Il progetto fu lanciato ben prima della richiesta di contributo, il che indica che l´incentivo finanziario non era necessario a attrarre l´investimento».

La seconda: «Un aiuto a un singolo beneficiario comporta un alto potenziale di distorsione della competizione» e «le autorità italiane non hanno dimostrato che il progetto comporti benefici significativi alla regione e il contributo alla creazione di posti di lavoro e alla produzione di elettricità è scarso».
E dire che nel marzo scorso la Fri-El aveva ottenuto dalla Sace, la finanziaria del Tesoro, una fideiussione bancaria da 15 milioni per avere i certificati verdi dal gestore dei servizi energetici prima dell´effettiva messa in produzione dell´impianto. Impianto peraltro ancora contestato anche dal Comune di Acerra, che ha chiesto una serie di garanzie sul piano dell´impatto ambientale.
Prescrizioni che, come dice il sindaco Tommaso Esposito, «sono state accolte anche dalla conferenza dei servizi».