‘A Tazza ‘e Caffè
Rifiuti, crisi ai Quartieri e Pianura l’Asìa: “Strade pulite entro domani”
rassegna stampa
19 settembre 2010
di Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli
Avanti adagio.
La città continua a convivere col suo residuo di spazzatura, e si registrano ancora disfunzioni che producono effetti alterni in diverse zone della città.
Migliorata la situazione ieri al Vomero, ad esempio.
Cassonetti sommersi da spazzatura invece si ritrovavano ai Quartieri Spagnoli e nella city mentre lo stesso assessore Paolo Giacomelli riferiva di una difficoltà accentuata a Pianura e Soccavo.
La previsione dell´Asìa è di un ritorno alla totale normalità per domattina.
Resterà lo stato di tensione, una sorta di febbriciattola del sistema, dovuta al fatto che comunque le nuove ditte liguri entreranno in azione non prima della seconda metà di ottobre.
Ma, soprattutto, preoccupa la possibilità che il male possa riscoppiare in forma virulenta da qui a qualche mese.
Lo sanno anche alla unità operativa della Protezione civile.
Dove si conferma che le capacità di smaltimento di questi giorni sono intatte e vengono regolarmente smaltite le 1250 tonnellate al giorno di rifiuti che, al netto della differenziata, provengono da Napoli. Giacomelli conferma:
ieri è stato prelevato esattamente quel quantitativo, di cui 800 tonnellate sono andate a Chiaiano, 350 a Terzigno e 100 a Giugliano.
Ma tutto questo reggerà finché ci sarà dove scaricare.
Qui le stime possono cambiare di qualche mese, ma la sostanza è che ira la fine dell´anno e la metà del 2011 potrebbe di nuovo scoppiare l´emergenza: Chiaiano e Terzigno vedranno colmati i loro invasi e per ora nessuno ne ha individuati di nuovi, anzi è stato più volte smentito sia un allargamento di Chiaiano che un secondo sito nel parco del Vesuvio.
Nel frattempo la differenziata resta ferma più o meno dov´è, a 350 tonnellate al giorno, il compostaggio è un mistero, gli altri termovalorizzatori vivono solo sulla carta, di nuovi siti di stoccaggio pare ci siano soltanto quelli di sempre, Acerra e San Tammaro, con ovvio rischio di rivolta delle popolazioni.