COMUNICATO N.2 di Cittadinanza attiva:Signor Prefetto di Napoli dott. Andrea De Martino ci aiuti!
Abbiamo chiesto aiuto al Prefetto di Napoli il 21 settembre scorso in riferimento ad uno snodo fondamentale tra il C.V.E. e la city.
E’ perennemente intasata,dalla mattina alla sera!
Con grave rischio anche per le autombulanze che trasportano malati gravi al vicino Ospedale dei Pellegrini,o in altri nosocomi.
Dal corso vittorio emanuele scendendo per vico trinità delle monache,dove si trova un Istituto scolastico superiore il Serra, il Parco dei quartieri spagnoli del Comune di Napoli;(qui addirittura sono stati TRASLOCATI MISTERIOSAMENTE uffici comunali che si trovavano al PALAZZETTO URBAN,occupato in maniera non chiara non si sa da CHI che avrebbe amicizie a PALAZZO S.GIACOMO) e poi proseguendo verso via s.lucia al monte dove addirittura è allocata una sezione del commissariato di polizia……
e poi via F.Girardi fino a giungere a via Toledo.
Ebbene le strade sopraindicate sono permanentemente piene di automobili posteggiate a destra ed a manca durante la mattina,il pomeriggio,la sera,la notte,s e m p r e.
I proprietari di queste auto sono persone che abitano in zona,ma anche, sembra, dei poliziotti che per arrivare in ufficio lasciano sulla strada le loro auto private(sic).
Poi c’è pure una scuola,l’Istituto Serra,dove professori,genitori ed alunni lasciano auto e motorini posteggiati alla meno peggio.
Davanti al Parco dei quartieri,poi,è quasi impossibile entrare per qualche mamma che vuole portare una carrozzina con il bambino nel suddetto Parco.
Non parliamo poi di qualche pedone,anche turista, che vuole scendere a piedi tutto il tratto fino a via Toledo!
Ci chiediamo:devono intervenire i vigili urbani,la polizia,i carabinieri,la Procura della Repubblica?
Fino ad ora NON E’INTERVENUTO NESSUNO!
Signor Prefetto di Napoli dott. Andrea De Martino ci aiuti!
Cittadinanza attiva partenopea di PEPPONE E DON CAMILLO:comunicato stampa numero 2
L’ALLARME DEI CATTOLICI: CON QUESTO FEDERALISMO NOI SEMPRE PIU’ POVERI
Di Elena Scarici-rassegna stampa -
-FONTE- CORRIERE DEL MEZZOGIORNO - NA
I cattolici partenopei dicono no al federalismo fiscale perchè, sostengono, esso viaggia a due velocità, determinando una ulteriore spaccatura del Paese e un disastroso effetto: chi è povero sarà sempre più povero (il Sud) e chi è ricco sarà sempre più ricco (il Nord).
La posizione è espressa in un documento curato dalla Consulta del laicato cattolico della Diocesi e reso noto ieri sera nel corso del convegno sul tema:Caritas in veritate per un Paese solidale cui hanno partecipato il presidente della Consulta, Mario di Costanze, l’economista Stefano Zamagni, il vice presidente del Cnel (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) Giuseppe Acocella, il moderatore della Curia, don Gennaro Matino. Se è vero, sostengono i cattolici, che per effetto del federalismo, le regioni virtuose verranno premiate, è altrettanto sicuro che nelle altre lo scontro sociale aumenterà drammaticamente.
Tutto questo va evitato per il bene di tutto il Paese. L’Italia è la patria della welfare society dice il documento e solo una miopia culturale e politica ha identificato nello Stato il principale erogatore in settori chiave, quali l’istruzione e la sanit?. Il federalismo fiscale e l’articolazione del potere tra centro e periferia non attuano il principio di sussidiarietà, che invece andrebbe favorito.
Di qui la proposta di un nuovo welfare -cui il federalismo può essere uno strumento.
Napoli, in particolare, aggiungono i laici, potrà tentare il cambiamento passando dal welfare state (l’ente pubblico che in cambio delle tasse da assistenza dalla culla alla bara) alla welfare society (la società nel suo insieme che, con iniziative di valenza pubblica, offre ai cittadini le possibilità di adeguata assistenza).
Insomma i cattolici non ci stanno e sono pronti a dire la loro, consapevoli che è dovere di un buon cristiano la partecipazione alla vita politica. Le motivazioni le sintetizza Mario Di Costanze: è un problema di responsabilità, di fronte all’illegalità diffusa che protegge i furbi e penalizza i deboli e all’evasione scolastica che condanna i bambini alla marginalità sociale, il nostro silenzio sarebbe una colpevole omissione.
Anche il cardinale Sepe ha espresso parole di incoraggiamento per il lavoro della Consulta augurando di individuare strade percorribili per superare lo stato di crisi senza fermarsi alla lamentazione e al vittimismo ma impegnandosi in modo deciso e coraggioso.
Eugenio Montale - Non chiederci la parola
Il 9 ottobre 1940 nasce John Lennon, chitarrista e compositore inglese († 1980)
INVITO AL SINDACO JERVOLINO:BOLLETTINO N. 8 DI VIGILANZA CIVILE DEGRADO CAMPO
-
SALUTE PUBLICA. UN PROBLEMA STRUTTURALE E NON SOLO DEL CAMPO ROM CUI
METTER CAPO DALL’ AMMINISTRAZIONE CITTADINA. UN INVITO AL SINDACO DI
NAPOLI
nomadi per una riunione del Comitato “Cittadini, associazioni e rom
insieme” per un impegno volto ad un coinvolgimento e coscientizzazione
delle famiglie rom nella gestione dei rifiuti anche con un progetto
cooperativo di raccolta differenziata, ed ho potuto di nuovo notare
che la montagna dei rifiuti cresce come una discarica a cielo aperto,
e costituisce un grave pericolo per la salute degli abitanti il campo
e del quartiere. Sono sconfortato dal dover esercitare una
testimonianza di questa grave situazione di degrado per mancanza di
raccolta dei rifiuti di vario genere da parte dell’ASIA nella citta’
napoletana. La disponibilità dei rom, dei cittadini, delle
associazioni democratiche ed operanti sul campo c’è, ma la pazienza
non è infinita.
Di fronte a questo degrado del campo nomadi, che nel mese di agosto è
stato documentato anche con foto su il Mattino in data domenica 8
agosto, la consapevolezza che si sta formando è che la
grave carenza nella raccolta dei rifiuti non è un problema solo dei
campi rom, ma purtroppo dell’intera conurbazione napoletana
per disfunzioni strutturali dell’ASIA a cui bisogna mettere mano per
assicurare un servizio primario per la salute pubblica ed il decoro
della città. Non onora certo l’amministrazione cittadina.
SI RIVOLGE UN INVITO AL SINDACO DI NAPOLI AD ONORARE IL SUO MANDATO
VENENDO A RENDERSI CONTO DI PERSONA DELLA GRAVITA’ DELLA SITUAZIONE ED
A PROVVEDERE. PRIMA DI ALTRE REALIZZAZIONI C’E’ IL FUNZIONAMENTO
DELL’AZIENDA PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI E LA SALUTE PUBBLICA.
P. Domenico Pizzuti s.j., Comitato “Cittadini, associazioni rom insieme”
Veltroni “Serve un sindaco che conosca la città”
rassegna stampa
fonte
la Repubblica Napoli
di Ottavio Lucarelli
Per la successione a Rosa Russo Iervolino «non serve un papa straniero, ma qualcuno che conosca la città».
Walter Veltroni parla in piazza Dante dal palco della Festa Pd del Mezzogiorno. Il tema della serata è la legalità ma, come nei giorni scorsi con Bersani e D´Alema, è inevitabile un commento sulle elezioni comunali di Napoli della prossima primavera.
«In politica e nella società – sostiene Veltroni – non serve cercare fuori ciò che c´è dentro, serve piuttosto il coraggio di fare delle scelte che parlino immediatamente ai cittadini.
Sono stato sindaco di Roma per sette anni e per farlo occorre conoscere tutti i problemi della città».
Sul palco anche Annamaria Torre, figlia di Marcello Torre, il sindaco di Pagani ucciso trent´anni fa dalla camorra su ordine di Raffaele Cutolo. Una serata che il Pd e Veltroni hanno dedicato a Torre e ad Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica assassinato un mese fa.
«Ciò che serve al Mezzogiorno – ha aggiunto l´ex sindaco di Roma – sono le cose che questa parte del Paese chiede da anni. Infrastrutture, investimenti per la formazione e lotta alla criminalità, lotta all´enorme e crescente potere che hanno in tutto il Paese la camorra e la mafia».
Nel corso della Festa il segretario regionale del Pd, Enzo Amendola, ha annunciato una lettera al prefetto in cui si chiede di inviare la commissione di accesso nei Comuni di Afragola e Giugliano.
Nel pomeriggio si era svolta una tavola rotonda sul Mezzogiorno con il presidente della Regione Stefano Caldoro, il leader finiano Italo Bocchino, Adriana Poli Bortone di “Io Sud” e Umberto Ranieri, responsabile del Partito democratico per il Meridione.
Stasera sarà Rosy Bindi a chiudere la Festa alle 19.30 in piazza Dante intervistata dal capo della redazione napoletana di “Repubblica” Giustino Fabrizio.
La giornata comincia alle 10.30 in piazza Dante con un question time sul tema “Quali idee, quale governo per il futuro di Napoli”.
Interventi di Nicola Tremante, Vincenzo Maria Ruggiero, Peppe De Cristofaro, Francesco Borrelli, Salvatore Arnese, Antonio D´Alessandro, Ciro Alfano, Angelo Marino, Giuseppe Maisto.
In calendario anche a piazza Bellini la presentazione dei libri di Antonio Esposito e Luigia Mellillo (“A distanza di offesa”), Ignazio Marino (“Nelle tue mani”), Armando Spataro (“Ne valeva la pena”), Mathieu Sapin e Anne Simon (“Napoli: sguardi d´autore”), Giuseppe Ferraro (“Filosofia fuori le mura”).
�
L’Autunno
BARZELLETTA DEL PREMIER CON INSOPPORTABILE BESTEMMIA
rassegna stampa -
fonte
Avvenire-
Un più alto dovere di sobrietà e di rispetto
–
C i mancava solo la bestemmia dentro la barzelletta del presidente. Un video – puntuale come una maledizione – ce l’ha servita via internet, mentre un altro video – sempre tramite web – ci ha proposto un Silvio Berlusconi che giochicchia con consunti stereotipi sugli ebrei.
Tutto questo ieri, all’indomani della riconfermata fiducia al governo e delle parole pesate e pesanti che il presidente del Consiglio dei ministri aveva pronunciato nelle aule di Camera e Senato, tra l’altro sottolineando la sua ben nota amicizia per Israele e riaffermando l’impegno dell’esecutivo a sviluppare una politica responsabile ed eticamente attenta su tematiche delicatissime, care anche e soprattutto al mondo cattolico.
Si potrebbe ragionare all’infinito sullo strano timer che governa il ‘rilascio’ mediatico – come se si trattasse di mangime per pesci o polli – di battute e gaffe «private» (o semi-pubbliche) del premier. E non sarebbe un ragionare strano o inutile.
Ma il problema principale stavolta non è il timer. Il problema è il deposito di battute e gaffe (vere o presunte).
Il problema è che dal deposito sia affiorata anche un’insopportabile bestemmia (anche se vecchia di mesi e mesi non è, purtroppo, meno tale). C’è una cultura della battuta a ogni costo che ha preso piede e fa brutta la nostra politica.
E su questo tanti dovrebbero tornare a riflettere. E farebbero bene a pensarci su davvero anche coloro che bestemmie di vario tipo e barzellette mediocri (tristemente dilaganti tra pseudo-satira e pseudo-cultura) non le sopportano solo quando spuntano sulla bocca di un avversario, meglio se di Silvio Berlusconi.
Ma su ogni uomo delle istituzioni, su ogni ministro e a maggior ragione sul capo del governo grava, inesorabile, un più alto dovere di sobrietà e di rispetto.
Per ciò che si rappresenta, per i sentimenti dei cittadini
e per Colui che non va nominato invano. (mt)