CHIESA ITALIANA E MEZZOGIORNO 2
CHIESA ITALIANA E MEZZOGIORNO
TERREMOTO DELL’IRPINIA: LA MEMORIA NON E’ INNOCENTE
di Domenico Pizzuti
In occasione del trentennale del sisma del 23 novembre 1980, dal 18 al 25 novembre l’Assessorato ai beni culturali della Regione Campania, in collaborazione con la Provincia di Avellino, L’Ente Provinciale per il Turismo e Banca della Campania, ha promosso un programma di eventi (dibattiti, convegni, laboratori didattici, mostre, ecc. ) “Terrae motus”, come la collezione che il gallerista napoletano Lucio Amelio creò in occasione del terremoto dell’Irpinia coinvolgendo artisti di tutto il mondo a rappresentare il terremoto con proprie opere e che sarà riproposta martedì in una mostra alla Reggia di Caserta. E’ un contributo e tributo ad una commemorazione ed approfondimento culturale dell’evento che sconvolse le terre dell’Irpinia.
Ogni commemorazione di un evento stabilisce una distanza dalla realtà e la sua ricostruzione seleziona alcuni aspetti secondo i valori, gli interessi, i ruoli del proponente. La memoria quindi non è “innocente”, e di fronte ad una catastrofe declina il ricordo dell’evento tramautico e la ricostruzione come superamento della crisi, macerie e ricostruzione, morte e resurrezione.
In questa occasione, al di là delle commemorazioni più o meno ufficiali, si avverte l’esigenza che, con la collaborazione di diversi soggetti, più che la commemorazione vivida di macerie e dolori ispirate alla pietà, la ricostruzione complessiva dell’evento che ha scosso la terra sia a 360 gradi per apprendere qualche lezione dalla storia (ma si vuole?). Importante è il contributo sotto il profilo storico e culturale della ricerca per ristabilire le diverse dimensioni di un fenomeno.
In una lettura politica della tragedia dell’Irpinia, in libro-inchiesta della scuola di giornalismo dell’Istituto Suor Orsola Benincasa, curato da Paolo Mieli (Terremoto e trent’anni di criccche, Edizioni i Libri di Desk), l’ Autore rileva che il sisma del 1980 non è stato solo una tragedia, ma anche un evento simbolico, perché l’Irpinia divenne agli occhi dell’Italia un enorme cratere, che ha inghiottito non solo i paesi dell’Irpinia ma qualcosa come 60.000 miliardi di lire (non più di 10.000 miliardi furono utilizzati nei lavori).
E poco dopo il terremoto la classe politica nazionale fu messa sotto accusa. Secondo il Mieli <
Non per amor di patria, i fenomeni perversi denunciati non appartengono alla natura ed identità di una terra o meglio di una regione perché altrimenti non sarebbe possibile alcun cambiamento, ed il Mieli stesso riconosce che l’intero sistema politico nazionale si rese responsabile della sparizione del denaro pubblico.
Ed il pregiudizio di un Mezzogiorno corrotto difficile poi da estirpare, non può ignorare l’affarismo, la corruzione, l’evasione fiscale, i capitali off shore che segnano anche altre regioni del Paese, non per una misera consolazione che tutti stiamo nella stessa barca da raddrizzare perché non affondi. Ma per una visione storico-critica più universale, che non nasconde ma fondatamente svela per non accreditare stereotipi.
Un ricordo personale affiora poi alla mia memoria, in quell’occasione fu predisposto a cura del teologo Bruno Forte, del Direttore della Caritas regionale don Elvio Damoli e del sottoscritto un libretto rivolto alla popolazioni colpite dal terremoto, perché non pesasse sulle loro sofferenze la pena di un castigo di Dio con il terremoto che talvolta era evocato secondo una mentalità giustizialista di Dio.
BOLLETTINO N.11 VIGILANZA CIVILE DEGRADO CAMPO NOMADI DI SCAMPIA.
Il PREFETTO DI NAPOLI IN VISITA AL CAMPO ROM IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “LA CUMPANIA. PERCORSI GASTRONOMICI INTERCULTURALI”. ANCHE SULLA MONNEZZA GERMOGLIANO FIORI!
Ieri sera, lungo il viale di accesso al campo nomadi via Cupa Perillo, in buona parte liberato dagli inerti sversati illegalmente in attesa di una più generale bonifica, mi sono recato alla Scola Jungla per la presentazione del progetto <
Significativa è stata la presenza non prevista ma gradita del Prefetto di Napoli dott.Andrea De Martino insieme alla dott.ssa Gabriella D’Orso, vice Prefetto per i problemi dell’emigrazione. E’ stata un’ occasione non solo per l’illustrazione da parte dell’Associazione “chi rom e… chi no” e delle associazioni che sostengono il progetto finalizzato a favorire, secondo un range di attività culturali e formative, lo sviluppo di autoimprenditorialità nell’ambito della ristorazione di un gruppo di donne straniere, in particolare rom, e italiane, che presentano difficoltà di integrazione culturale sociale e lavorativa attraverso attività che sviluppano e incoraggiano la partecipazione alla vita collettiva e percorsi di autonomia individuale, ma di un confronto con il Prefetto che ha voluto incontrare chi opera sul campo con progetti mirati.
Nella baracca detta “Scola Jungla”, dopo la presentazione del progetto da parte dell’Avv. Barbara Pierro, il Prefetto ha osservato,<
Non sfugge il significato di questa presenza del rappresentante dello Stato e l’ispirazione del progetto per le finalità delle Istituzioni che lo hanno finanziato, come pure la collaborazione al progetto di una rete partner cittadina e nazionale tra cui l’associazione “Asunen Romalen” tra alcuni abitanti del campo, il Gridas, il PAN – Palazzo Arti Napoli, l’Associazione culturale DAMM e così via.
Viene da dire che anche in mezzo alla “monnezza” purtroppo ancora accumulata nel campo germogliano fiori! Infatti bisogna annoverare che dall’8 novembre è attivo sul campo un camper scuola a nome dell’Associazione Onlus “Arrevutammece”, promossa dai Fratelli delle Scuole cristiane, e realizzata grazie ad una donazione del giornale “La Stampa” di Torino, per una alfabetizzazione alla lingua italiana e a far di conto specialmente di donne del campo. Un mese prima, in data 8 ottobre, all’inizio del viale di accesso al campo è stata inaugurata una Ludoteca <
Napoli 16 novembre 2010
AFFARE RIFIUTI:La Corte dei conti parla di 2 miliardi bruciati nella fase di commissariamento.
Di Maria Pitto-rassegna stampa -
Un miliardo nella spazzatura-
Fonte- PANORAMA
IL DEFICIT DOPO TERZIGNO
Quasi 1 miliardo di euro di deficit per comuni e consorzi: l’emergenza rifiuti in Campania è anzitutto un’emergenza economica denuncia l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano.
Con le proteste che bloccano i camion diretti alle discariche, i costi del servizio sono andati alle stelle.
E vanno a sommarsi ai debiti accumulati nel corso degli anni. I 551 comuni sono in rosso per 600 milioni, gli 11 consorzi di bacino per 358 milioni.
Deficit anche per le province: Da quest’anno sono subentrate nella direzione della seconda fase di smaltimento e sono già in difficoltà finanziarie dice Romano.
La spesa per eliminare le ecoballe ammassate nei siti campani supera il miliardo, 2 milioni servono solo per ricomprare gli automezzi del comune distrutti durante la rivolta.
Senza considerare le cifre record per il lavoro straordinario.
La Corte dei conti parla di 2 miliardi bruciati nella fase di commissariamento.
In Campania, rileva la prefettura, il servizio rifiuti costa 50,32 euro l’anno per abitante, contro i 39,04 euro del resto d’Italia. I conti non tornano.
BOLLETTINO N 10 DI VIGILANZA CIVILE DEGRADO CAMPO NOMADI DI SCAMPIA:
UN MARE DI “MONNEZZA” NON RACCOLTA DA TRE MESI GRIDA AL COSPETTO DI DIO
MA SOPRATTUTTO DEGLI UOMINI. LA PAZIENZA NON E’ INFINITA!
Questa mattina, festa di tutti i santi, alle ore 12 ho percorso
il viale di accesso al campo nomadi di Scampia per una verifica della
situazione. Ho potuto così notare con crescente rabbia ed indignazione
che nel viale di accesso una fila di materiali di varia natura sono
depositati in maniera sistematica: prima materiali di plastica, poi
rottami di televisori, materiali edili, rottami di ferro, vestiario e
così via che fa pensare ad una regia negli sversamenti con la
collaborazione di qualche abitante (non più di 2 o tre). Alla rotonda
si eleva per più di un metro una montagna di rifiuti di varia natura
compresi i sacchetti delle immondizie domestiche che dilagano fino ad
ostruire la strada, ed un altro spazio sulla destra comincia a
diventare luogo di sversamenti.
Se non andiamo errati sono TRE MESI che non avviene la rimozione
dei rifiuti del campo con grave pregiudizio della salute e della
dignità degli abitanti del campo e del quartiere. Ho avuto la
tentazione per la rabbia ed indignazione di invocare la maledizione
di Dio su i responsabili di questa inciviltà, perchè la pazienza non è
infinita!
A questo punto, pur non essendo un responsabile della raccolta dei
rifiuti ma solo un cittadino responsabile ed arrabbiato per non dire
peggio, la tabella di marcia è la seguente:
- Bonifica dell’intera area interessata ai rifiuti, anche sul lato
destro dove scoppiò l’incendio;
- Installazione di capaci cassonetti per la raccolta delle immondizie;
- Raccolta quotidiana delle immondizie per ristabilire un regime
normale;
- Completamento dell’ illuminazione non solo sul viale di accesso;
- Sorveglianza da parte di forze di polizia per controllare e
disincentivare gli sversamenti illegali;
- Strumenti di videosorveglianza solo sul viale di accesso per
disincentivare gli sversamenti illegali.
A queste condizioni possono avere efficacia interventi
programmati dal Comitato di sensibilizzazione degli abitanti del campo
sul tema della salute e della raccolta anche differenziata dei rifiuti
secondo progetti già disponibili che coinvolgano alcuni rom preparati
a questo scopo.
A questa situazione saranno interessati progressivamente i vari
media, per documentare una situazione per cui non ci sono parole, che
disonorano l’amministrazione di questa città e la comunità cittadina
nel primo decennio del XXI secolo.
P. Domenico Pizzuti, Comitato “Cittadini, associazioni rom insieme”