Welfare, ISTITUTI SENZA FONDI APPELLO ALLA IERVOLINO

Gennaio 17, 2011 by admin · Comment
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NAPOLI (Cronaca) - Il direttivo provinciale dell’UNEBA (Unione degli Istituti religiosi e laici di Assistenza Sociale) di Napoli, riunitosi stamane, ha deciso di avviare lo stato di agitazione di tutte le strutture religiose e laiche per la grave situazione economico-finanziaria in cui versano i Centri che operano nel campo dell’assistenza ai circa 3000 minori e 700 anziani di Napoli, determinato dal mancato pagamento di quanto dovuto agli istituti da oltre 24 mesi. Il Direttivo chiede al Comune di Napoli che si provveda con un atto di giustizia al pagamento delle rette di mantenimento dei minori e anziani assistiti. L’UNEBA di Napoli attiverà nei prossimi giorni una campagna di informazione alla cittadinanza e,ogni domenica, in tutte le chiese della città; viene avviata,poi,una mobilitazione da parte delle oltre duemila persone, tra operatori socio-educativi ed assistenziali, insegnanti, collaboratori e personale vario. Il presidente dell’Unione degli enti di assistenza, religiosi e laici (Uneba) di Napoli, Lucio Pirillo, rivolge un appello al sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, al Consiglio Comunale e “a tutte le forze politiche al di là degli schieramenti”, perché intervengano concretamente sulla vicenda sottolineando il pericolo di venir meno delle attività delle strutture religiose e laiche che assistono circa tremila ragazzi e ragazze appartenenti a famiglie povere dell’area a rischio di devianza: prevalentemente figli di detenuti, tossicodipendenti o altre situazioni difficili, provenienti dai rioni napoletani come Scampia, Secondigliano, Sanità, Piscinola, San Giovanni a Teduccio, Barra Ponticelli, Quartieri Spagnoli, Forcella, Pianura, Rione Traiano”.
Pirillo richiama le Istituzioni preposte affinché si assumono le responsabilità come classe politica cittadina nei confronti di minori in difficoltà e di anziani con gravi disagi economici. “Chiediamo che il Comune si impegni a pagare quanto dovuto, non solo alle cooperative sociali, ma anche alle strutture religiose e laiche che operano nel settore delle politiche socio-assistenziali. Altrimenti, inevitabilmente, gli enti religiosi e laici,dovrebbero sospendere le attività, considerato che le banche stanno richiedendo il rientro dei debiti contratti con grave danno per il servizio a tutela di bambini e anziani e per l’intero comparto che dà occupazione a circa duemila persone,tra operatori socio-educativi ed assistenziali”.
”La città - prosegue Pirillo - sarebbe privata di una attività ben radicate sul territorio cittadino,da oltre 30 anni, che rappresenta un efficace mezzo di lotta alla dispersione scolastica e di prevenzione alle devianze,sottraendo per l’intera giornata centinaia e centinaia di minori alle tentazioni della strada e offrendo loro una vasta gamma di attività post-scolastiche”.

fonte
http://www.scrivonapoli.it/detail.php?id=3138

Appello alla responsabilità delle istituzioni del presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo

Gennaio 17, 2011 by admin · Comment
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“SE IL COMUNE DI NAPOLI NON PAGA 20 MILIONI DI EURO GLI ISTITUTI CHE ASSISTONO 3000 MINORI E 700 ANZIANI SARANNO COSTRETTI ALLA CHIUSURA”

DA 24 MESI IL COMUNE NON RIMBORSA COME DOVUTO LE RETTE DI MANTENIMENTO
IL DIRETTIVO PROVINCIALE UNEBA ANNUNCIA LO STATO DI AGITAZIONE

LA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA’ RISCHIA DI COLPIRE ANCHE I 2000 LAVORATORI DEL COMPARTO
Il presidente di Uneba Napoli, organizzazione di categoria che raccoglie decine di enti di assistenza, religiosi e laici, Lucio Pirillo rivolge un appello al sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, al consiglio comunale di Napoli e a tutte le forze politiche al di là degli schieramenti perché intervengano sulla grave situazione economico-finanziaria degli istituti che a Napoli operano nel campo dell’assistenza, prendendosi cura di circa 3000 minori e 700 anziani.
Una situazione di cui gli enti non hanno alcuna responsabilità, tutt’altro: è invece determinata dal mancato pagamento, da parte del Comune, delle rette di mantenimento dovute agli istituti da oltre 24 mesi.
Si tratta di circa 20 milioni di euro di cui il Comune è debitore verso queste realtà del sociale.
“Chiediamo – dice il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo - che il Comune si impegni, con un atto di giustizia, a pagare quanto dovuto. Altrimenti inevitabilmente, gli enti religiosi e laici dovranno sospendere le attività, considerato che le banche stanno richiedendo il rientro dei debiti precedentemente contratti proprio a causa dei ritardi del Comune.
La chiusura delle attività porterebbe grave danno al servizio di tutela di bambini e anziani delle fasce più deboli. Mi riferisco in particolare a circa 3000 ragazzi e ragazze appartenenti a famiglie povere dell’area a rischio di devianza: prevalentemente figli di detenuti, tossicodipendenti o altre situazioni difficili, provenienti da rioni come Scampia, Secondigliano, Sanità, Piscinola, San Giovanni a Teduccio, Barra Ponticelli, Quartieri Spagnoli, Forcella, Pianura, Rione Traiano.
Ma le conseguenze negative della chiusura colpirebbero pure per l’intero comparto, che dà occupazione a circa 2000 persone, tra operatori socio-educativi ed assistenziali, insegnanti, collaboratori e personale vario”.
“Chiedo alle istituzioni - dice Pirillo - che si assumano le proprie responsabilità come classe politica cittadina nei confronti di minori in difficoltà e di anziani con gravi disagi economici”.
Il direttivo provinciale dell’Uneba di Napoli, riunitosi stamane lunedì 17 gennaio, ha deciso inoltre di avviare lo stato di agitazione in tutti gli enti associati, svolgendo una campagna di informazione alla cittadinanza e, ogni domenica, nelle chiese della città, in occasione delle messe.
“Ci stiamo avviando verso una strada senza ritorno, che potrebbe portare alla sospensione di tutte le attività socio-assistenziali - aggiunge Pirillo -. La città sarebbe privata di un’ attività ben radicata a Napoli, presente da oltre 30 anni, e che rappresenta un efficace mezzo di lotta alla dispersione scolastica e di prevenzione alle devianze. Infatti sottrae per l’intera giornata centinaia e centinaia di minori alle tentazioni della strada e offre loro una vasta gamma di attività post-scolastiche. Ma il comportamento dell’amministrazione comunale di Napoli, che non paga quanto dovuto da oltre 2 anni, rende assai difficile la conduzione e il proseguimento di queste attività”.