SE NON ORA QUANDO ? SACERDOTI SUORE E LAICI IN PIAZZA PER DIFEDERE I BAMBINI DI NAPOLI

Febbraio 28, 2011 by admin · Comment
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Da 26 mesi Palazzo San Giacomo non paga le rette e l’assistenza per minori ed anziani.


Chiudono cento semiconvitti (sacerdoti, suore ed operatori scenderanno nuovamente in piazza lunedì 28 febbraio)

Febbraio 27, 2011 by admin · Comment
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di Andrea Acampa
fonte
il Giornale di Napoli

Da oltre due anni il Comune non versa un euro nelle casse dell’Uneba e della Sam.
Da 26 mesi Palazzo San Giacomo non paga le rette e l’assistenza per minori ed anziani.

Ammontano a 55 milioni di euro i debiti dell’amministrazione nei confronti degli operatori che continuano imperterriti il proprio lavoro. Un impegno che, però, nel tempo rischia di essere interrotto dall’ingente mole di debiti, soldi per ora anticipati dalle banche che non ne vogliono più sapere di finanziare le attività di case famiglia, case di riposo e semiconvitti.

Per questo motivo sacerdoti, suore ed operatori scenderanno nuovamente in piazza lunedì prossimo.

La seconda protesta a distanza di quasi un anno per consegnare al sindaco, Rosa Russo Iervolino, le dimissioni di oltre cento minori a rischio.

L’ultimo incontro con il sindaco e l’assessore alle Politiche sociali di Palazzo San Giacomo, Giulio Riccio, risale al 27 gennaio scorso. Da parte dell’amministrazione comunale la garanzia che entro il 15 febbraio sarebbe arrivata una prima tranche di fondi.

Due bimestri per l’esattezza che precedevano un secondo finanziamento ed infine la totale cessione del credito da effettuare entro fine mese. Mancano quattro giorni alla fine di febbraio e non ci sono novità, tutto tace, così i responsabili dell’assistenza di minori ed anziani partenopei hanno deciso di far sentire la propria voce all’esterno di Palazzo San Giacomo.

«Abbiamo atteso in silenzio – commenta amareggiato Lucio Pirillo, presidente dell’Uneba – rimandando nei mesi lo sblocco dei fondi, adesso non possiamo più aspettare, siamo con l’acqua alla gola. Dobbiamo ricevere 25 milioni di euro, il 15 aspettavamo 4 milioni di euro relativi a due bimestri, poi i fondi del 2009, del 2010 e di due mesi del 2011.

Forti della convenzione con il Comune siamo riusciti ad andare avanti, ma ora le banche hanno interrotto il credito».
Eppure i fondi destinati all’assistenza erano inseriti nel bilancio comunale approvato in Consiglio. «Sono soldi del Comune – precisa Pirillo – in questo caso non è solo una questione di liquidità e le colpe non sono del Governo o della Regione».

Due le strutture che hanno chiuso. Una a Barra, l’unica nella periferia est di Napoli, gestita dalle suore del Verolino che anticipavano gli stipendi agli operatori con le loro pensioni e la seconda a Materdei. «Saremo in piazza con lo slogan “Se non ora quando’?”- continua Pirillo – perché non possiamo più andare avanti».

Vantano 30 milioni di euro di credito nei confronti del Comune gli operatori della Sam che da 24 mesi non ricevono soldi. «Siamo sull’orlo del fallimento – confessa Cesare Romano leader della Sam – in questi mesi hanno chiuso 40 strutture e altre 50 stanno per chiudere i battenti. Rischiano di restare senza assistenza 600 minori, mentre perderanno il lavoro 700 operatori».

La crisi sta investendo tutti insomma.

Lunedì, in strada, ci saranno anche i minori a rischio insieme a suore e sacerdoti. Delle 300 strutture campane rischiano in 50 (40 quelle che già hanno smesso di operare), la carenza di fondi e i rischi, ovviamente, si concentrano soprattutto a Napoli con 70 strutture che possono sparire da un giorno all’altro.

“SE NON ORA, QUANDO? DIFENDIAMO I BAMBINI DI NAPOLI”UNEBA NAPOLI E SAM SCENDONO IN PIAZZA LUNEDI’ 28

Febbraio 24, 2011 by admin · Comment
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Per tutto il giorno restano chiusi i centri socio-educativi per 3000 minori.

“Ecco cosa succederà se il Comune di Napoli continuerà a non pagare, malgrado le promesse, i 25 milioni di euro di debiti”

“Se non ora, quando? Difendiamo i bambini di Napoli”.
Sotto questo slogan, che parafrasa quello recente dell’indignazione femminile, scendono in piazza per una manifestazione di protesta operatori, educatori, personale e dei centri socio-educativi, laici e religiosi, associati a Uneba. Con loro anche genitori dei 3000 minori quotidianamente accolti nelle strutture. Come chiarisce lo slogan, si scende in piazza in nome loro: spesso provengono da situazioni economiche e sociali disagiate, e nei centri trovano attenzione educativa: se così non fosse, dove andrebbero?

Si unisce alla protesta anche Sam, la federazione delle case famiglia napoletane.
La manifestazione si svolgerà lunedì 28 febbraio a partire dalle 10, sotto le finestre di Palazzo San Giacomo. Cioè la sede dell’amministrazione comunale di Napoli che da 26 mesi non versa agli enti la retta di mantenimento per i minori accolti. A circa 25 milioni di euro ammonta il debito accumulato dalle strutture

Per dare ancor più forte voce alla loro protesta, i centri socio-educativi sospenderanno la loro attività per l’intera giornata di lunedì 28. Un disagio per le famiglie dei minori quotidianamente accolti, ma, ancora di più, un campanello d’allarme verso l’amministrazione comunale: questo è quel che succederà se le inadempienze e le promesse mancate della giunta Jervolino metteranno le strutture non profit di Uneba così tanto in difficoltà da costringerle a chiudere.
Proprio a causa di questa drammatica situazione i centri Uneba hanno di recente nuovamente proclamato lo stato di agitazione e anche pubblicamente chiesto le dimissioni del sindaco Rosa Russo Jervolino e dell’assessore al sociale Giulio Riccio.

“Quella di lunedì 28, in ogni caso – spiega il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo – è la prima di una serie di azioni di protesta che intendiamo attuare. E nel frattempo continua a crescere il numero di strutture nostre associate che hanno deciso di passare alle vie legali nei confronti del Comune di Napoli, attivando le azioni necessarie per arrivare alla certificazione legale, attraverso l’ingiunzione di pagamento, del debito del Comune verso di loro.

NAPOLI,LE PRIMARIE NON FINISCONO MAI !

Febbraio 23, 2011 by admin · Comment
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Le primarie finiscono davanti al giudice
di Simona Brandolini
23 febbraio 2011
rassegna stampa
fonte - il Corriere del Mezzogiorno-
Ricorso d’urgenza: ufficiali giudiziari nelle sedi di Pd, Sei, Verdi e socialisti

Alla fine le primarie sono finite in Tribunale.
L’avvocato Francesco Saverio Lauro ha citato in giudizio tutto il centrosinistra, il comitato organizzatore e il collegio di garanzia. Ieri nelle sedi del Partito democratico, Sinistra e libertà, Federazione di Sinistra, Verdi e socialisti, infatti, si è presentato un ufficiale giudiziario per notificare un ricorso d’urgenza ex articolo 700.
Motivo?
Conoscere la verità sulle primarie. Rispondere alla semplice domanda: chi le ha vinte? Andrea Cozzolino o Umberto Ranieri.
L’ex presidente dell’Autorità portuale, nonché animatore dell’associazione Libertà e giustizia che ha organizzato l’unico faccia a faccia tra candidati durante la campagna elettorale delle primarie, è tra i molti che si sono sentiti presi in giro dal mancato verdetto e successiva archiviazione.
«Ed essendo avvocato – spiega Lauro -, oltre che uno dei 44 mila fessi che hanno votato alle primarie, ho fatto quello che trovavo giusto: chiedere che venga ripristinata una verità.
Chiunque sia il vincitore e qualsiasi cosa poi accada».
E dunque ha scritto un lungo ricorso d’urgenza, visto che c’è il pericolo, in caso si trovi un candidato nelle prossime ore, che mai verrà verificato cosa è accaduto quel maledetto 23 gennaio.
«La politica a cui sono abituato – spiega con forza – è per il rispetto delle regole, non per il superamento politico delle stesse. Il mio non è un atto ostile, piuttosto amico, soprattutto dei napoletani. So che verrà criticato, ma la mia non è antipolitica, è un’esigenza di trasparenza e la richiesta di un ripristino delle regole».
Non è detto che il giudice accetti le argomentazioni addotte, «ma non importa – prosegue l’avvocato -. Resterà agli atti che un cittadino napoletano si sia sentito in diritto e in dovere di citare un partito affinché facesse ciò che aveva promesso.
E’ vero che sul piano formale le primarie non sono regolamentate, ma sono nello statuto di un partito che ha una sua soggettività. Io chiedo che il giudice ordini di riunire il collegio di garanzia affinché termini ciò che aveva cominciato».
Ovvero l’esame dei ricorsi presentati all’indomani delle primarie da Umberto Ranieri, Libero Mancuso e Nicola Oddati. Un esame interrotto poi dagli opposti integralismi, dalle accuse di brogli a Cozzolino, dalle polemiche e da una resa dei conti infinita che ha portato, e non è la prima volta, al commissariamento del partito provinciale.
«I partiti si erano spogliati della responsabilità di scegliere un candidato – termina Lauro -, dandola ai cittadini. Che hanno risposto. Che la loro scelta, qualsiasi essa sia, passi in cavalleria mi è sembrato profondamente antidemocratico».

CAPODANNO CINESE A NAPOLI

La missione fallita dello Stato sociale:Napoli capitale delle mamme-bambine che non hanno nemmeno 18 anni.

Febbraio 20, 2011 by admin · Comment
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di Antonio Galdo
-rassegna stampa -
il mattino- 19-02-2011
Primato nazionale di gravidanze sotto i 18 anni -
La percentuale delle minorenni è l’1,9 di tutte le partorienti:
più alta rispetto alla media italiana, dell’1,5 per cento e ancora di più di quella della Campania, ferma all’1,1 per cento.

Il dato emerge dal rapporto che Il Mattino ha consultato e che sarà pubblicato nel «Profilo di comunità 2010-2012» realizzato dal Centro interistituzionale di Asl e Comune.

Sono madri per caso,
per ignoranza,
forse per noia.
Un bebè al giorno nasce così, tra le braccia di mamme poco più che adolescenti.

Sono 639 le madri in Campania al di sotto dei 18 anni, censite in un anno (nel 2008) attraverso i rilevamenti effettuati sulla base dei certificati di assistenza al parto.
Una su tre vive a Napoli,
dove si segnala il «baby boom»: 197 nascite.
Boom nei quartieri delle periferie, zero nascite a Chiaia e Posillipo.

A Posillipo e al Vomero le baby-mamme non esistono, le statistiche non ne contano neanche una.
È come se il malessere sociale comprendesse, quasi in modo automatico, una sfida, costruita sull’impasto della rassegnazione e dell’indifferenza, alla maternità, al naturale e meraviglioso desiderio che le donne posseggono dalla nascita.

È come se queste ragazze fossero condannate a un destino di precarietà, di incertezza, di perdita di senso, trascinando nel buio di una vita fragile quanto povera di prospettiva anche i loro figli.
Più che un parto, si sceglie una maledizione.
Il dolore piega la gioia, la sofferenza delle madri condanna allo stesso destino, una buia successione, anche chi viene dopo.

In secondo luogo il primato delle baby-mamme segnala la frana delle istituzioni di base della convivenza civile, la scuola e la famiglia.

Pensate: otto partorienti su dieci non sono sposate, soltanto il 21 per cento studia, e il 10 per cento ha abbandonato la scuola dopo la licenza elementare.

Così l’idea di famiglia sfuma nella nebbia di una maternità che non ha bisogno di punti di riferimento, di bussole.
Non c’è neanche il desiderio di disporre del proprio corpo a piacimento, oppure il sogno di condividere con un’altra persona la più straordinaria avventura che un uomo e una donna possono realizzare insieme.
Non esistono più sentimenti, passioni.
C’è solo un vuoto che, meccanicamente, si riempie attraverso un atto compiuto nella più totale irresponsabilità.
E, come è facile intuire, in una drammatica solitudine.
Quanto alla scuola, le baby-mamme dimostrano la sua abdicazione, il venire meno delle sue funzioni formative nel nome di un relativismo che colpisce al cuore le ragazze, troppo piccole anche solo per essere accusate di una colpa.
La vera colpa, piuttosto, è la nostra, di chi le ha viste, le vede tutti i giorni, e le lascia sole, alla deriva di una vita che si spegne troppo presto, prima ancora di iniziare.

NAPOLI:Primarie, troppe spese: al Santobono solo 15mila euro

Febbraio 18, 2011 by admin · Comment
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18 febbraio 2011

di Adolfo Pappalardo
fonte
il Mattino

Sia chiaro sono comunque 15mila euro (per la precisione 15.359 e 40 centesimi).

Ma la cifra che i partiti di centrosinistra hanno deciso di donare all’ospedale Santobono è lontana dai quasi 44mila incassati il 23 gennaio.

Perché tra rimborsi, spese di manifesti e affissioni e un rimborso rapina (sì, c’è anche questa voce) sono stati spesi 27,733mila euro e 60 centesimi.

E pensare che nella stragrande maggioranza dei casi sono state usate sedi di partito o associazioni che non hanno preteso un euro.

Nero su bianco, è quanto emerge dal bilancio consuntivo presentato dal comitato organizzatore, su insistenza dei Verdi.

In totale i1 23 gennaio sono stati incassati 43mila euro.
Mille in meno rispetto al numero dei votanti (44.048).
E quindi è lecito ipotizzare come nessuno sia andato oltre la cifra minima per votare fissata dal regolamento in un euro e che qualcosina sia andata persa per strada.
Torniamo al bilancio.
La voce più consistente è rappresentata dalla campagna informativa:

3mila e 850 euro sono andate via per la stampa dei manifesti e 3mila per le affissioni.

Mentre oltre mille euro sono stati usati per il sito internet e la web radio.
Corposa anche la spesa della macchina organizzativa:
930 euro come contributo sedi e 2500 euro per allestire il quartier generale del Palapartenope.

E sempre in questo capitolo c’è la voce «rimborso rapina»: 480 euro.
Probabile che il comitato abbia deciso di ripianare i danni subiti da alcuni elettori (in un seggio dell’Avvocata furono costretti a consegnare denaro, cellulari ed oggetti di valore ad un rapinatore).

Quasi 3mila euro (2mila e 710 euro, per la precisione) sono stati usati per stampare le schede e i registri mentre 2,2mila euro sono stati necessarie per l’acquisto delle scatole e per le contestate ricevute di voto che hanno alimentato le accuse e i veleni sui voti comprati.

Duemilacento euro sono andati via per collaborazioni e, tra le altre cose, 400 euro per carta e toner, 800 per i telefoni e 1500 euro per spese last minute.

Bilancio pubblicato nelle stesse ore in cui il centrosinistra rimane ancora alle prese con il nodo candidato sindaco.

È ormai chiaro: i vertici nazionali del Pd puntano tutte le carte sul magistrato Raffaele Cantone che rimane fermo sulle sue posizioni.

Anche ieri ha ribadito la sua decisione chiarendo di non aver mai chiesto di conoscere in anticipo i nomi dei candidati nelle liste.
Stamane intanto il commissario del Pd Andrea Orlando incontrerà (convocazione alle ore 8.30) i consiglieri regionali e i parlamentari democrat napoletani per fare il punto della situazione.
Mentre ieri sera ha incontrato i presidenti delle sezioni democrat. «Basta liti, polemiche sulle primarie», dice da quest’inizio settimana, in ore considerate calde e soprattutto cruciali.
Ci vorrebbe una moratoria alle iniziative e l’abbandono a qualsiasi riferimento sulle primarie, è il ragionamento.
Eppure ieri Umberto Ranieri, arrivato secondo dopo Andrea Cozzolino alle consultazioni di gennaio, nell’annunciare un incontro per lunedì pomeriggio presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, sembra rinfocolare le polemiche.
Perché spiega come «Il mio impegno per Napoli non termina qui.
Della difficile battaglia per contribuire a liberare Napoli da clientele e favoritismi, da una politica che ha trasformato i diritti in favori, c’è bisogno come il pane.
Incoraggiato da tanti napoletani animati da una forte passione civile, mi sento personalmente impegnato a condurla».

A NAPOLI LE PRIMARIE DELLE TASSE !I conti di sedici anni di emergenza rifiuti

Febbraio 17, 2011 by admin · Comment
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Saranno i campani a pagare per gli sprechi che si sono accumulati in sedici anni di emergenza rifiuti.

I Comuni che hanno accumulato debiti nei confronti della Protezione civile per le emergenze rifiuti in strada potranno far pagare ai propri cittadini bollette più care,aumentando l’accisa sull’energia elettrica:lo stabilisce il decreto milleproroghe approvato dal Senato.
I Comuni della Campania dovranno restituire 360 milioni di euro

Il Comune di Napoli ha accumulato fino al 2007
87 milioni di debiti,
poi ha firmato un accordo per restituirli in dieci anni facendoli sottrarre ai trasferimenti erariali.

Se questa amministrazione o quella che sarà eletta a maggio decidesse di aumentare l’accisa si calcola che ogni napoletano sarebbe costretto a sborsare quasi mille euro ( in dieci anni) per ripianare il debito.
Tutte le spese andranno, infatti, a incidere sulla Tarsu.

PRIMARIE A NAPOLI,Bersani:”passo dopo passo”

Febbraio 13, 2011 by admin · Comment
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Ranieri fa un passo a destra,
Cozzolino fa mezzo passo indietro,
Roberto Saviano passa,
Lucia Annunziata passa via,
Raffaele Cantone non è passato,
De Magistris fa un passo avanti,
Libero Mancuso fa un passo a sinistra,
Inconstante fa un passo sotto,
Paolo Mancuso fa un passo sopra,
Oddati fa piccoli passi,
Andrea Orlando passa per caso,
Rosy Bindi si ferma al passo carrabile,
Veltroni fa un passaggio in India,
Bersani fa un passo,
D’Alema passa e dice amen.
Cominciano a passeggiare
Salvatore Piccolo, Peppe Russo, Teresa Armato, Tonino Amato, Lello Topo, Ciro Cacciola, Eugenio Mazzarella,Pasquale Ciriello , Francesco Borrelli, Leonardo e Berardo Impegno, Francesco Barra Caracciolo, Amedeo Lepore,ecc.

Sostiene… Peppone: noi del “93″ risponderemo:presente !

“QUEL GUAZZABUGLIO DELLE PRIMARIE” di Enrico Ricciuto

Febbraio 12, 2011 by admin · Comment
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rassegna stampa
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CORRIERE DEL MEZZOGIORNO NA
12 febbraio

Quel guazzabuglio delle primarie
Caro direttore, da lettore del Corriere del Mezzogiorno, ho condiviso le sue riflessioni sulla questione delle primarie tenutesi il 27 gennaio scorso, ma, il contenuto della intervista a Raffaele Cananzi, presidente della commissione di garanzia, di cui il sottoscritto, in qualità di rappresentante del Partito Socialista ha fatto parte, mi impone o, meglio, mi autorizza a raccontarle i fatti di cui sono stato protagonista.

Il giorno successivo a quello del voto, nella sede del Pd, la commissione di garanzia si riunì per esaminare i ricorsi relativi ai gravi e documentati casi di brogli relativi al voto.
Mentre la commissione era riunita per l’esame dei ricorsi, intorno alle ore 20.30, un gruppo di facinorosi presentatisi con cartelli a favore del candidato Cozzolino, interruppe i lavori, che furono aggiornati all’indomani.

Martedì la commissione continuò i lavori stabilendo di completarli per giovedì 31 gennaio.

In tale data, essendo ormai completata l’istruttoria, il sottoscritto per il Partito Socialista e i rappresentanti di Sinistra e Libertà e della Federazione della Sinistra, chiesero che si deliberasse in ordine ai ricorsi.
A questo punto, il rappresentante del Pd, comunicandoci la decisione del commissariamento del suo partito, ci invitò a sospendere le riunioni, in quanto qualunque decisione fosse stata presa, sarebbe stata sostanzialmente inutile.

Il sottoscritto, che ha sempre creduto e crede ancora nella serietà delle primarie e nel diritto dei cittadini al risultato, quiunque esso sia, si dimise dalla commissione, dichiarando che la volontà di non decidere, di fronte a ciò che era stato riscontrato, fosse offensiva della propria dignità e di quella degli elettori.
Leggendo le dichiarazioni del presidente Cananzi di ieri:In sede politica si sia affermata la volontà di andare oltre i due candidati…
Noi non dobbiamo indicare il vincitore in astratto delle primarie, ma il candidato a sindaco di Napoli… Il risultato non era lo scopo del contributo sono ancora più convinto di avere fatto la cosa giusta.

E’ ovvio che nessun cittadino, nessuna persona che ha creduto e partecipato alle primarie potrebbe accettare questi ragionamenti, che, sono convinto, rafforzerebbero le convinzioni di intellettuali come Saviano e Cacciari sulle irregolarità verificatesi.
Non è così che si rispettano i partecipanti alle primarie.
Il Partito Socialista ha più volte invitato il presidente Cananzi, telefonicamente e per iscritto di riunire la commissione di garanzia per deliberare. Tuttavia, a oggi, ciò non avviene.

Enrico Ricciuto
Rappresentante del Partito Socialista nella commissione di garanzia per le primarie

CONFUSIONE:’laRete’,Leoluca Orlando,la Primavera di Palermo,il ruolo dei Padri Gesuiti e il Movimento “Napoli per Napoli”

Febbraio 7, 2011 by admin · Comment
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Gentile Direttore del corriere del mezzogiorno (Napoli),
leggiamo
con meraviglia che “la costruzione della “rete” napoletana è appena
iniziata. Il giovane giornalista che Domenica 6 Febbraio sul‘Corriere
del Mezzogiorno’ ha evocato, gratuitamente e con giudizi impropri,
‘laRete’ , Leoluca Orlando, la Primavera di Palermo e il ruolo dei
Padri Gesuiti non ricorda che il Movimento de “la Rete” è stato
presente a Napoli in tre consiliature comunali, ha avuto in Campania
quattro parlamentari nazionali e poi assessori e consiglieri comunali,
come in ogni Regione d’Italia.

In pubblicazioni recenti sugli anni ’
90 ci si è dimenticati, anche da parte di autorevoli Autori, di
sottolineare il ruolo de “la Rete” in quegli anni. E, invece, negli
anni ’90 quasi quotidianamente la cronaca cittadina (vedi, tra l’altro,
“Napoli anno zero” ed. Intra Moenia) ne riportava l’attività politica
certamente non gradita al tempo dai massimi responsabili dei Partiti,
che, dopo 18 anni, hanno prodotto elementi che, simili a loro, citando
Max Weber, “non hanno avuto, oggettivamente e di fatto, nel senso più
intimo la vocazione per la politica”, come dimostra il panorama
politico di oggi.

E’ assolutamente improprio ricordare un’esperienza
di altissima qualità, un’iniziativa di rinnovamento della politica di
livello nazionale per presentare un Movimento “Napoli per Napoli”,
appena apparso in una manifestazione cittadina pre-elettorale e al quale
auguriamo di ben lavorare. Del resto, lo stesso Movimento neonato
limita il proprio impegno all’ambito cittadino, come risulta dalla
sigla; nasce in un altro contesto storico e non si richiama né potrebbe
richiamarsi alla “Rete” di Leoluca Orlando e quindi stupisce l’
accostamento proposto e il tentativo di operare paragoni.

E poi “la Rete” di Orlando,
Galasso,
Dalla Chiesa,
Fava,
Novelli,
Mancuso,
Caponnetto
non era un movimento di cattolici,
né di cattolici integralisti.
Lo dimostra il lavoro in tre Legislature.
La laicità, propria del cristianesimo e dei cattolici,
veniva vissuta dai cristiani
presenti come grande valore.

Resta, in alcuni ex ed attuali dorotei
ed in ex ed attuali inciucisti,
democristiani e comunisti,
una grande…
invidia per una storia, che andrebbe semplicemente esaminata e
rispettata per ciò che ha espresso, per chi la ha rappresentata e
vissuta, per la sua laicità e per il suo rigore etico, per come si è
sviluppata e per come ha deciso di terminare…una straordinaria
esperienza di lievito culturale, in una realtà, quella di sinistra e di
destra, troppe volte affaristica, incolta e provinciale.
Non solo al Sud.

Noi consigliamo, in futuro, di scegliere un termine di paragone
qualitativamente diverso .
Il richiamo evocato esporrebbe “Napoli per Napoli” a brutte figure.

Con cordialità,
Arnaldo Capezzuto, già coordinatore cittadino di Napoli
Francesco de Notaris, già coordinatore regionale e Senatore
Lucio Pirillo, già Consigliere Comunale e
Assessore prima Giunta Bassolino

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