Minori a rischio:il comune di Napoli non paga le rette da quattro anni.Solo promesse….. mancate!
Opera Don Guanella Presentato il libro Gesù diede la vita per molti
La conversazione metropolitana con L. Pirillo in Napoli anno zero. Ma la conversazione su cattolici e politica a Napoli soprattutto negli ultimi quindici anni è anche oggettivazione di un percorso non puramente autobiografico per i riferimenti alla vicende politico-sociali ed ecclesiali napoletane che affondano le loro radici ben prima della rottura dell’unità politica dei cattolici evocata all’inizio dell’intervista. Volendo offrire qualche elemento interpretativo della vicenda non puramente autobiografica evocata lungo il cammino che si snoda nella conversazione, soccorre in primo luogo il riferimento alla “traiettoria” come intesa dal sociologo francese Pierre Bourdieu. L’analisi critica dei processi sociali scarsamente analizzati che agiscono nella costruzione di quell’artificio retorico che è la “storia di vita”, porta a evidenziare il concetto di traiettoria come serie di posizioni occupate successivamente da un stesso agente in uno spazio che è in divenire e soggetto a trasformazioni incessanti. Appare perciò appropriato, sotto il profilo denotativo del genere della conversazione metropolitana nel volume analizzato, quanto scrive il Bourdieu: <> (Ragioni pratiche, Il Mulino, Bologna 2009, p. 79.) Ciò equivale a dire che una traiettoria è comprensibile solo a condizione di aver costruito in precedenza gli stadi successivi del campo in cui si è svolta e quindi l’insieme delle relazioni oggettive che hanno unito l’agente considerato all’insieme degli altri agenti che si inseriscono nello stesso campo. Basta leggere il libro nella sua struttura di frammenti e promemoria scanditi per periodi storici significativi per convincersi dell’adeguatezza della categoria di “traiettoria”, insieme a quelle di viaggio e percorso. Nello stesso tempo l’esperienza evocata di cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura, a Napoli naturalmente, richiama una “generazione politica” modellata dagli eventi politico-culturali del ’68 ed ecclesiali del Concilio Vaticano II, una pelle che non si può scrollare di dosso. Ma non altrettanto per le generazioni dei decenni successivi fino ai nostri giorni di indifferenza diffusa nei confronti della politica da parte di giovani generazioni. Si può anche individuare una “subcultura politica”, per intendersi quella del cattolicesimo sociale e democratico, quasi un’eredità di persone e gruppi non spenta ma neanche egemone per profondi cambiamenti economici, sociali e culturali, ma anche religiosi nelle società occidentali che richiede nuovi paradigmi di analisi per capire il presente. Insieme ad altre analisi sociologiche il riferimento può essere al sociologo francese Alain Touraine, La globalizzazione e la fine del sociale. Per comprendere il mondo contemporaneo, Il Saggiatore, Milano 2008, che ipotizza un nuovo paradigma, fondato sul soggetto e sui <>, dove le donne e le minoranze oppresse possano finalmente ricoprire il ruolo sociale che spetta loro. Infine il “rapporto fede-politica”, come incarnazione del dono della fede nelle vicende della convivenza umana a livello locale, nazionale, planetario o globale nell’assunzione dei problemi delle folle e generazioni umane che costituiscono la nostra umanità. Dopo quindici anni dalla fine della rottura dell’unità politica dei cattolici, che sotto il profilo partitico hanno approdato a diverse formazioni politiche, che apre la conversazione di C. Castiglione con L. Pirillo, a mio avviso sulla base anche della presenza silenziosa e subordinata al capo di cattolici in aggregazioni partitiche o elettorali si avverte l’esigenza di una ricomposizione o di convenire su alcune modalità politiche di risposta ai problemi, da quelli della vita a quelli della sicurezza, dell’accoglienza ed integrazione degli immigrati per animare le “politiche” delle diverse formazioni. E conseguentemente di promuovere sedi di elaborazione politico-culturali specialmente nel Mezzogiorno, che rompa una buona volta il silenzio e l’invisibilità del laicato cattolico che voglia essere fedele ad una fede che fecondi la convivenza umana. Mentre episodi di rifiuti non raccolti in città e dintorni sono Ieri sera, giovedì 12 luglio, dietro segnalazione di alcuni A ciò si aggiunge la rottura di una conduttura dell’acqua non Non ho parole di fronte a questo ripetuto spettacolo negli Continuando nella denunzia come cittadino del mondo, se E’ chiaro anche al sottoscritto che occorre d’urgenza una BONIFICA, Domenico Pizzuti, Comitato Associazioni, cittadini e rom insieme Una tragedia che lascia scioccati. Per l’ennesima volta ci troviamo a Come è possibile che nessuno si sia accorto di quanto stava accadendo Chiediamo nuovamente al governo e alle istituzioni comunitarie di Il Centro Astalli chiede inoltre un’accelerazione in merito Il Centro Astalli auspica a tale proposito l’adesione del nostro Associazione Centro Astalli
Uneba Napoli: convegno:QUALE WELFARE A NAPOLI ? saluti e introduzione
LA TRAIETTORIA DI UN VIAGGIO METROPOLITANO di Domenico Pizzuti
Cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura è certo ricco di metafore - dal viaggio sotterraneo alla città senza sole - evocative di un viaggio nella memoria, scandito in vari frammenti di periodi storici lungo le stazioni della nuova metropolitana di Napoli per uscire finalmente alla luce del sole sul viadotto che da Colli Aminei porta a Piscinola-Secondigliano.
Minori a rischio:il comune di Napoli non paga le rette da quattro anni.Solo promesse mancate!
NAPOLI,Quale welfare territoriale ?
BOLLETTINO N. 28 DI VIGILANZA CIVILE DEGRADO CAMPI NOMADI DI SCAMPIA:RIFIUTI ED ABBANDONO ANCHE A CAMPO NOMADI DI VIA CUPA PERILLO
di nuovo al centro dell’attenzione della carta stampata ma non solo,
ed ogni volta si parla di misure per risolvere l’emergenza come se
non fosse compito dell’ASIA e dell’amministrazione comunale, MONTAGNE
DI RIFIUTI NON RACCOLTI GRIDANO AL CIELO nel campo nomadi di via Cupa
Perillo.
cittadini del rione, mi sono recato per una visita che spetterebbe
alle pubbliche istituzioni, ed ho notato per la strada che porta al
campo una fila di rifiuti di vario genere che partono in prossimit
del primo campo per crescere come un serpente che si ingrossa fino
alla rotonda dove costituisce un mare anche di cumuli combusti. Consta
che DA MESI questi rifiuti non sono raccolti, e sulla parte destra
sono anni se non DECENNI – come mi diceva un’abitante del campo rosa
che rifiuti di vario genere incombono sulle baracche del lato
destra.
riparata sul lato sinistro della rotonda che crea pozzanghere, e
rifiuti ed acqua impediscono il passaggio anche di automezzi.
anni, e provo un senso di vergogna per una città che non riesce a
risolvere problemi primari della convivenza, perche come titolava una
mia lettera al Roma pubblicata in data 5 luglio “I ROM HANNO GLI
STESSI DIRITTI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI”.
strutturalmente l’azienda ed il Comune non sono in grado di
provvedere, si affidi il compito a comitati o associazioni di
cittadini e sarebbe anche educativo affidarlo agli stessi abitanti del
campo. Forse sarebbe meno costoso!
In attesa di un vostro monitoraggio in loco, siamo disponibili per
ogni tutile collaborazione.54 morti in mare, in viaggio verso l’Europa: l’ennesima tragedia che ripropone interrogativi le cui risposte non possono più attendere
contare il numero di morti nel Mediterraneo, nel tentativo disperato
di giungere in Europa.
Le 54 vittime al largo della Tunisia suscitano un profondo dolore,
acuito dalle tragiche circostanze in cui si è verificato il naufragio.
E fanno emergere ancora una volta interrogativi a cui non è più
pensabile non dare risposta.
Così P. Giovanni La Manna (presidente Centro Astalli) commenta la
notizia delle morti in mare avvenute nei giorni scorsi.
su quell’imbarcazione carica di disperati in cerca di salvezza, in un
tratto di mare su cui ogni giorno molte navi fanno rotta?
Ancora una volta il Centro Astalli ricorda l’importanza e il vincolo
dei principi della navigazione: non si lascino imbarcazioni in
difficoltà senza il soccorso dovuto dagli obblighi del mare oltre che
dal più elementare senso di umanità.
mettere in campo tutti gli sforzi necessari per garantire a queste
persone viaggi sicuri e accoglienza, in un sistema di condivisione
delle responsabilità da parte dell’UE.
>Ribadiamo inoltre l’urgenza dell’immediato ripristino di Lampedusa
come luogo di accoglienza e primo soccorsoe e l’abrogazione della
dichiarazione in vigore di “porto non sicuro”.
all’applicazione della risoluzione deI Parlamento Europeo su un
“programma congiunto di reinsediamento di rifugiati”. Tale
provvedimento, in vigore nel 2013, stabilisce che l’Unione Europea
sostenga il trasferimento di rifugiati riconosciuti dalle Nazioni
Unite da paesi di prima accoglienza verso gli stati dell’Unione.
Si tratta di un meccanismo che permette l’arrivo regolare di
rifugiati sulla base di quote annuali che i singoli governi mettono a
disposizione.
Paese al programma di reinsediamento UE. Stabilire quote significative
di accesso sarebbe una decisione coraggiosa e un primo passo verso
l’apertura di canali d’ingresso protetti nell’Unione Europea per chi
scappa da guerre e persecuzioni e non può trovare protezione nei paesi
di primo asilo.
via degli Astalli 14a
Centro Astalli
Roma, Rm 00186
ItalyUNEBA Napoli - Intervista all’Ass D’Angelo alla Giornata della Solidarietà 2012
UNEBA Napoli - Istituto Montecalvario 2° corso di educazione ambientale 2012