Bassolino e San Gennaro

Settembre 19, 2009 by admin
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Rassegna Stampa
di Fabio Ciaramelli da il Corriere del Mezzogiorno

Se le indicazioni del­la Curia napoletana non cambieranno, anche oggi la teca contenente il sangue di San Gennaro, ad avvenuta liquefazione, sarà offerta al bacio dei devoti. E tra costoro ci sarà per l’ennesi­ma volta Bassolino, sem­pre puntuale da più di quindici anni all’appunta­mento con San Gennaro, come ha ricordato egli stesso qualche giorno fa.
Nessuno ci avrebbe più fat­to caso, se non ci fosse sta­ta la paura dell’influenza A e il conseguente dibattito sui rischi di contagio attra­verso il bacio di massa alle sacre reliquie.

In effetti, la partecipa­zione di Bassolino alla ma­nifestazione più tradizio­nale della religiosità popo­lare napoletana è un fatto assodato, e ormai certa­mente metabolizzato dal­l’opinione pubblica cittadi­na e nazionale. C’è tuttavia una notevolissima diffe­renza di significato tra il gesto compiuto una quin­dicina d’anni fa, tra lo stu­pore generale, da un sinda­co post-comunista e la sua ripetizione odierna.
Non c’è dubbio che, allora co­me ora, quell’omaggio a una tradizione estranea al­la propria storia costitui­sca da parte di Bassolino un segnale e un messag­gio lanciati alla città. Ma in questi lunghi anni d’esercizio e consolida­mento d’un capillare siste­ma di potere sono proprio il valore di quel segnale e il contenuto di quel mes­saggio ad essere profonda­mente mutati.

Il Bassolino della prima ora che bacia­va l’ampolla di San Genna­ro (o che baldanzosamen­te saliva i tanti gradini del­la scala dei pompieri per portare i fiori alla statua dell’Immacolata a piazza del Gesù) era un leader po­litico che sceglieva di an­dare incontro ai sentimen­ti, all’emotività, alle passio­ni di vasti settori cittadini, individuando, con una semplificazione senz’altro eccessiva, le tradizioni reli­giose come costitutive del­l’identità popolare.
Non tutti i collaboratori e soste­nitori di Bassolino ne era­no entusiasti; alcuni mani­festarono perplessità e dis­senso. Ma il messaggio era chiaro: il bacio a San Gennaro da parte di Basso­lino era un segnale o un tentativo di unificazione delle diverse parti o anime di Napoli.

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