Don Manganiello: Comune non paga e ci prende in giro
Il caso La protesta all’inaugurazione della Giornata nazionale per l’infanzia
Assistenza, preti e suore oggi in piazza
A rischio almeno tremila bambini
RASSEGNA STAMPA
fonte-corriere del mezzogiorno-
NAPOLI - Lancia un ultimo e accorato grido disperato l’Uneba (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale), a nome dei propri associati, e lo rivolge questa volta ai politici che prenderanno parte alla Conferenza nazionale sull’infanzia e sull’adolescenza che comincia oggi a Napoli alla Stazione Marittima. E proprio stamattina gli esponenti dell’Unione, guidati da padre Aniello Manganiello, parroco che lavora con i ragazzi al rione Don Guanella, saranno lì per denunciare ancora una volta la gravissima crisi economica in cui versano i sessanta istituti riuniti dall’Uneba, che assistono, in forma semiresidenziale, circa tremila ragazzi a rischio e 600 anziani, a causa del mancato pagamento delle rette di mantenimento da parte del Comune di Napoli.
PADRE ANIELLO: BASTA PAROLE - «Saremo lì con un cartellone con la scritta: ‘Basta parole’ per dire che siamo stanchi di aspettare. A cosa servono queste conferenze - dice padre Aniello - solo a sprecare denaro pubblico mentre poi non si risolvono i veri problemi della gente, non si danno risposte. Proprio ieri - continua don Aniello - l’assessore Riccio ha fatto sapere all’Uneba che avrebbe cominciato a saldare il debito che ormai ammonta a venti milioni di euro. È dal primo settembre che ci stanno prendendo per i fondelli, se non hanno i soldi o non sono in grado di gestire la cosa pubblica, vadano a casa, non abbiamo bisogno di amministratori incapaci, non è un disonore ammettere di non essere capaci, anzi».
I BAMBINI POVERI DI NAPOLI SENZA RETTA DA UN ANNO - I ragazzi assistiti dall’Uneba appartenengono a famiglie povere, prevalentemente figli di detenuti, tossicodipendenti, provenienti da Scampia, Secondigliano, Sanità, San Giovanni a Teduccio, Barra, Ponticelli, Quartieri Spagnoli.
Gli istituti svolgono attività scolastica con relativo pranzo e merenda, laboratori sportivi dalle 8 alle 17.30. Le rette non vengono corrisposte dal Comune dal settembre 2008. Tutto ciò ha messo in crisi l’intero settore tanto che non si riesce a comprare l’indispensabile per il quotidiano. Non solo. Le banche, con le quali gli istituti sono fortemente indebitati, chiedono il rientro dalle esposizioni. Il personale dipendente è da mesi senza stipendio, mettendo in sofferenza anche le loro famiglie.
L’APPELLO A BERLUSCONI - L’Uneba lo scorso settembre denunciò il rischio che venisse bloccata l’assistenza con una manifestazione di piazza che coinvolse oltre duemila persone e vide la partecipazione anche di A lato manifestazione di religiosi contro il Comune; oggi il bis davanti ad esponenti del governo.
Nei giorni scorsi il presidente dell’Uneba, Lucio Pirillo si era rivolto a Berlusconi e alle istituzioni locali perché: «E una questione che riguarda tutta la città, che va oltre gli schieramenti partitici, un problema che attiene alla responsabilità dell’intera classe politica napoletana nei confronti di minori in difficoltà e di anziani con gravi disagi economici» .
Elena Scarici
18 novembre 2009