LAURO/BASSOLINO: QUANDO A NAPOLI COMANDAVA UN DON

Gennaio 20, 2010 by admin
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BASSOLINO : SUA DELEGITTIMAZIONE STUDIATA DALLA DC A TAVOLINO
NAPOLI
- La vita pubblica e privata, il mito che egli stesso ha contribuito a creare, le esuberanze e gli errori di Achille Lauro, il ritratto di un uomo che ha segnato la storia di Napoli a partire dal secondo dopoguerra. Presentato oggi a Napoli alla libreria Guida di Port’Alba “‘O Comandante”, un libro del giornalista Carlo Maria Lomartire.

Alla presentazione c’erano, tra gli altri, l’autore e il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino,. Uomo politico, armatore, presidente della squadra di calcio del Napoli, proprietario del quotidiano ‘Il Roma’, fondatore dell’emittente televisiva privata Canale 21, sindaco di Napoli, populista, monarchico, anticomunista e ‘qualunquista’, quando Achille Lauro, per i napoletani ‘don Achille’, diventa primo cittadino, entrano in Giunta i suoi fedelissimi e vengono rilasciate licenze edilizie e migliaia di persone sono assunte senza la necessaria copertura finanziaria. Il municipio è sull’orlo della bancarotta e a nulla servono le richieste di Lauro di una ‘legge speciale’ per Napoli, perché nel frattempo da Roma è arrivato l’ordine di ‘distruggerlo’.

La delegittimazione della sua figura “venne studiata a tavolino”, afferma Bassolino. “Poi arrivò un risultato elettorale inatteso - aggiunge il governatore - la vittoria del partito monarchico in Sardegna. Da quel momento la Dc mise in moto la potenza dello Stato contro Lauro”. Il libro non poteva tralasciare poi gli anni di Lauro e il film di Dino Risi ‘Le mani sulla citta”.

“Lauro, però, è stato molto altro - dice l’autore - mi è sembrato una cosa ideologicamente forzata perché fenomeni come quelli dell’edilizia sono esistiti prima e dopo Lauro”.

Tutte le città, per Lomartire, “hanno bisogno di leader, di un progetto. Mi domando, però, come mai, a Napoli, così spesso e in epoche storiche differenti, speranze fortissime producano delle frustrazioni”. Il riferimento è anche alla figura del governatore campano Antonio Bassolino del quale Lomartire afferma: “Il suo è un percorso significativo. Tutti gli sforzi e le idee iniziali, come ad esempio il famoso Rinascimento napoletano, hanno portato, però, a uno sbocco frustrante”.

“L’armatore non è stato uomo di partito - sottolinea Lomartire - ed era espressione di una politica di destra, Bassolino è invece cresciuto all’interno del partito, su posizioni differenti”.

A tracciare differenze e similitudini con Achille Lauro è lo stesso Bassolino evidenziando come, per certi versi, “la storia si ripete”. “Come lo sciopero dei netturbini e lui, di tasca propria, a pagare molti arretrati”. “Tutti e due - riflette Bassolino - siamo stati sindaci di una città come Napoli in momenti difficili, il dopoguerra e quello che è stata quasi una guerra tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni ‘90”, cioé Tagentopoli. “La vicenda di Lauro - conclude il governatore - si muove su questi due binari: da un lato il legame con Napoli, dall’altro la vicenda nazionale quando lui comprende che da solo non ce la fa se da Roma non mettono in campo risorse e interventi”.
fonte
ANSA


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