(PERCHE’ NESSUNO INTERVIENE ?)LA DENUNCIA… MANIFESTO DEGLI INTELLETTUALI : NO ALMURO DELLA VERGOGNA

Giugno 19, 2010 by admin
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IL MATTINO

Da Masullo a Sgarbi sotto accusa la possibile realizzazione di opera per il Forum delle Culture 2013
Contro il muro della vergogna.
Questo l’incipit del manifesto-denuncia di un ampio gruppo di intellettuali contro l’accordo governo-enti locali per la costruzione di un muro tra i due pontili, lungo 900 metri e alto 3, per la conservazione della colmata a mare di Bagnoli da destinare ad Agorà del Forum delle Culture 2013 e, successivamente, a suolo edificatorio per redditizie speculazioni.

Chi sono i firmatari?
Tanti e fanno parte del mondo culturale cittadino e nazionale, scrittori, ambientalisti, architetti, docenti, magistrati e molto altro: Lidio Aramu, Eduardo Benassaj, Michele Buonuomo, Piero Craveri, Lidia e Silvia Croce, Luciano D’Alessandro, Fernando De Blasio, Mario De Cunzo, Giovan Battista de’Medici, Francesco De Notaris, Vittorio Di Pace, Benedetto De Vivo, Raffaella DiLeo, Pietro Diodato, Guido Donatene, Francesco e Carlo lannello, Luigi Labruna, Giovanni Lubrano Di Ricco, Alberto Lucarelli, Paolo Macry, Gerardo Maretta, Aldo Masullo, Gerardo Mazziotti, Mario Migliore, Antonio Palma, Giulio Pane, Ulderico Pomarici, Gerardo Ragone, Raffaele Raimondi, Maria Grazia Santanelli, Alfredo Sbriziolo, Vittorio Sgarbi e Michele Serio.

Tutti denunciano l’accordo tra i ministeri dell’Ambiente, dello Sviluppo e delle Infrastrutture e le amministrazioni locali - Comune, Regione e BagnoliFutura che viola, secondo i firmatari, la Variante per l’area occidentale del 28 aprile 1998 che prescrive la demolizione dei pontili esistenti sul litorale di Coroglio.
Di più il muro violerebbe un’altra legge, quella che prevede l’obbligo di ripristinare la morfologia naturale della costa.
Il muro sarebbe anche da ostacolo al vincolo paesistico dell’agosto 1999 e in buona sostanza sarebbe in palese e inammissibile contrasto con il Piano urbanistico attuativo che prevede la rimozione della colmata a mare per ripristinare la originaria spiaggia esistente fino agli anni ‘60.

I firmatari lanciano un appello, prima che si dia inizio ai lavori
sollecitano
la Procura della Repubblica, alla quale si sono rivolti nel maggio 2009, a obbligare l’amministrazione comunale a rimuovere la colmata a mare utilizzando i 45 milioni di euro di cui dispone e che sono sufficienti per rimuovere la colmata e ripascimento con nuova sabbia e per detossicizzare i fondali

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