di Domenico PIZZUTI SCOUT E DONNE DI SCAMPIA INSIEME IN UNA VEGLIA A CIELO APERTO
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Nella vigilia della festività dell’Assunta, nella piazzetta della Villa Comunale di Scampia dove
l’arcivescovo di Napoli Card. C. Sepe quattro anni orsono iniziò il suo viaggio verso la Cattedrale, ha avuto luogo una significativa veglia nella quiete della verde Villa sullo sfondo delle Vele abbandonate ma occupate da famiglie senza casa.
Tre cerchi si sono disegnati al suolo, il primo di una sessantina di scout con le loro azzurre divise provenienti dalle provincie di Brescia, Mantova e Vicenza, un secondo da famiglie del quartiere con i volti scavati delle donne che fanno riferimento all’accogliente <
C’è chi ha ringraziato per il marito recentemente uscito dal carcere ritenuto innocente, chi per il lavoro del marito e dei figli, chi perché nella chiesa nessuno si senta escluso dall’amore del Padre, e gli stessi giovani scout hanno pregato per le donne e le famiglie del quartiere, per la pace e la salvaguardia del creato su cui con canti e letture era scandita la veglia, animata dagli scout e dai Padri gesuiti del Centro di formazione “Alberto Hurtado”.
Diverse generazioni, diverse provenienze territoriali, diversi linguaggi ma palpabilmente una comunione umana e religiosa si è stabilita al fuori dei sacri recinti in una Villa aperta a tutti nell’incontro e nella preghiera ritmata dai canti.
E’ la prima volta che si celebra questo incontro con clan di scout che nei mesi estivi da anni si portano a Scampia per animare i giochi dei bambini ed incontrare i problemi del quartiere.
In una pizza consumata insieme nell’ambito del Centro Hurtado, diverse madri con cinque figli a carico mi hanno fatto presente senza giri di parole che hanno adempiuto al mandato “Crescete e moltiplicatevi”, ma poi hanno bisogno di un lavoro che manca senza sapere a chi rivolgersi per un sacrosanto diritto.
E’ questa la preghiera elevata a cielo in un vespro agostano dalla Villa di Scampia.