Dopo aver letto P.Pizzuti S.J. di Francesco Denotaris

Febbraio 6, 2011 by admin
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Caro Padre, Lei ne avrà viste tante di Associazioni allo
“statu nascenti”! E’ un buon testimone, non di quelli che si comprano
in tribunale per qualsiasi testimonianza. Me ne accorgo dai giudizi,
dalle osservazioni, che pone in occasione della presentazione del
Movimento di opinione “Napoli per Napoli”. I promotori sono
personalità degne di stima e che motivano ogni attenzione.
Nascono, talvolta, questi Movimenti in occasione di elezioni perchè cittadini
pensosi e insoddisfatti mettono insieme idee, convincimenti comuni,
desiderio di respirare aria nuova e cercano consenso per iniziative
comuni.
Non sempre, purtroppo, “salgono” in politica (non si scende in
politica…) e si offrono al giudizio degli elettori. E’ anche vero
che ognuno ha una vocazione, ha sensibilità, ha aspirazioni tali da
giocarle in ambiti che non sempre sono quelli classici di una
competizione elettorale. Ed è giusto che sia così perchè ognuno deve
offrire il proprio contributo rispettando la propria vocazione.
Come Lei osserva, i partecipanti appartenevano a “categorie della borghesia
di stampo professionale, imprenditoriale, accademico…” insofferenti
e insoddisfatti per “i mali e la gestione della città“.

Ritengo che queste aggregazioni siano un arricchimento per la nostra Città e
certamente non vanno etichettate, come accade troppo spesso, ed ancora
una volta concordo con Lei nel dire “non corretta la definizione data
dalla stampa del movimento come espressione del volontariato civile e
cattolico”.
Se così fosse saremmo in presenza di un depauperamento
della potenzialità che il Movimento ha e che, comunque, ha
intercettato già tanti concittadini, direi anche non cattolici.
Sommessamente Le confesso che non si contano i concittadini
giustamente critici che, al momento del voto, rinforzano i peggiori.

Caro Padre, ho letto il Suo intervento e ci sarebbe molto da dire
anche sulla domanda che Ella pone in conclusione.
Ma come entrare nella modernità?
Mi permetta dire una banalità; se non riportiamo i bambini a scuola,
tutti a scuola, se non compiamo un grande sforzo per
risanare il nostro patrimonio edilizio, se non daremo un lavoro
dignitoso e vero a tutti, se non daremo una casa a chi non la ha, se
non garantiremo salute e assistenza a chi ne
ha diritto, se tutti insieme non ci libereremo dalla mentalitÃ
camorristica (vedi discorso di Benedetto XVI in Piazza del Plebiscito)
sarà sempre più difficile, forse impossibile parlare di Napoli “nel
contesto europeo”. E dico di Napoli, della Città tutta intera con i
suoi abitanti.

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