Sos convitti, appello a Napolitano di Aurora Barra

Marzo 4, 2011 by admin
Filed under: UNEBA, politica e cattolici 

fonte-il roma-

rassegna stampa                             

 

Dopo la manifestazione davanti Palazzo San Giacomo, Uneba Napoli continua a far sentire la propria voce e questa volta lo fa dinanzi al prefetto.

«Se il Comune di Napoli continuerà a ritardare i pagamenti ai centri socio-educativi, le strutture saranno costrette a sospendere l’attività:

rischiamo di ritrovarci, da un giorno all’altro, con tremila minori per strada. E spesso si tratta delle strade dei quartieri e delle situazioni sociali più a rischio».

Questa è la preoccupazione che Lucio Pirillo, presidente Uneba Napoli ha espresso al prefetto partenopeo Andrea De Martino nell’incontro chiesto dall’associazione dopo la protesta di lunedì. 

All’incontro con il prefetto erano presenti anche il sindaco Rosa Russo Iervolino, l’onorevole Schifone, il capo gruppo del Pd Antonio Borriello e gli assessori Giulio Riccio e Michele Saggese, oltre a dirigenti di tre istituti di credito, Banco di Napoli, Banca Popolare Etica e Monte dei Paschi di Siena.

«Il sindaco Iervolino e l’assessore Riccio – riferisce Pirillo - ci hanno spiegato che il motivo del ritardo dei trasferimenti è dovuto a problematiche scaturite dall’approvazione del decreto mille proroghe, per cui i finanziamenti statali dovrebbero arrivare entro la fine di marzo e

di conseguenza il promesso pagamento di almeno 2 dei 26 mesi delle rette arretrate sarà previsto entro maggio». «Intanto – continua Pirillo – le banche, esclusa la Banca Popolare Etica, hanno concordato di continuare le anticipazioni e aumentare il castelletto fino al pagamento comunale ma solo dopo aver valutato la situazione caso per caso».

Nel frattempo l’assessore alle politiche sociali vedrà se si può pagare un altro bimestre con fondi finanziari poiché fino a maggio si rischierebbe la chiusura di molti centri educativi.

«L’unica strada fattibile – sostiene Pirillo – è la cessione del credito che permette una elargizione finanziaria per oltre un anno».

«Ringraziamo prefetto, giunta e banche per la disponibilità - continua Pirillo - ma allo stesso tempo ribadiamo che la situazione a cui gli enti sono giunti a causa dei mancati pagamenti del Comune resta  drammatica.

Se anche, come promesso, un bimestre ci verrà pagato a maggio, da qui ad allora si sarà comunque accumulato un altro bimestre di arretrato. 

Siamo arrivati al punto che gli enti non hanno più fondi in cassa e le suore che vi operano anticipano le loro pensioni per permettere di comprare da mangiare per i ragazzi».

«In queste condizioni - dice Pirillo a nome degli enti - non siamo in grado di garantire che potremo portare avanti il servizio che svolgiamo per tremila minori.

Già nei prossimi giorni potrebbero registrarsi disagi, con enti costretti a sospendere le attività». 

«La situazione è insostenibile.

Serve un intervento straordinario delle istituzioni a tutti i livelli:

Comune, Regione e Stato, così ci appelliamo anche alla sensibilità del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che da cittadino di Napoli ben conosce la situazione.

Infine chiediamo al consiglio comunale di Napoli di trovare al più presto una soluzione che consenta almeno di dare respiro alla gestione giorno per giorno degli enti». 

Per valutare la situazione e decidere il da farsi gli enti associati Uneba Napoli si riuniscono domani, venerdi 4 marzo,in assemblea presso il centro don Guanella.

 

«Siamo soddisfatti – dichiara Chiara Giordano, presidente dell’associazione Onlus Campania in Movimento – della disponibilità mostrata dal prefetto di Napoli De Martino, che finalmente dopo mesi di appelli e proteste fatte, ha deciso di farsi garante con le banche per trovare una soluzione concreta contro la chiusura definitiva delle case famiglia e dei semiconvitti che non venivano pagate da olte 24 mesi.

Per ora, mi auguro, si sia scongiurato il pericolo, che oltre 3000 minori finissero per strada.

Tutto questo però non basta, la situazione resta gravissima, e malgrado l’impegno momentaneo dell’ass. alle politiche sociali Giulio Riccio, la sua gestione resta fallimentare, poiché ha messo in ginocchio tutto il terzo settore, nel rispetto di chi aveva realmente bisogno procedere con piani seri che guardassero al futuro, nel rispetto di chi aveva realmente bisogno di assistenza, e che invece è stato ignorato e lasciato solo per lunghi anni.

Chiediamo un’indagine ispettiva sulla gestione dei fondi».

 

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