Uneba Napoli - Campi estivi 2011 e difficoltà economiche
BOLLETTINO N. 23 DI VIGILANZA CIVILE DEGRADO CAMPO NOMADI DI SCAMPIA: UNA CARTOLINA IN CONTROTENDENZA SUI RIFIUTI ANCORA NON RACCOLTI. VENGA GIOVANE PRESIDENTE DELL’ ASIA PER UN SOPRALUOGO.(p.s.la risposta di Raphael Rossi )
Ieri sera 17 agosto di questa splendida estate alle ore 18.00 mi
sono recato al campo nomadi di via Cupa Perillo per la consueta
volontaria e supplente vigilanza civile sullo stato dei cumuli di
rifiuti non rimossi, a presidio della salute degli abitanti del campo
e di quelli del quartiere e di civiltà universalistica nella
prestazione dei servizi essenziali alla vita da parte
dell’Amministrazione comunale e dell’ASIA.
Ho potuto constatare con soddisfazione che alla rotonda circa una
metà della montagna dei rifiuti era stata rimossa, specie quelli di
natura organica, il resto è stato accumulato al lato sinistra della
strada in attesa di completamento dell’opera per la parte più vicina
alle abitazioni, Siamo contenti della cartolina che la città, liberata
in gran parte dai rifiuti, ha esibito per il Ferragosto, ed invitiamo
il manager Raphael Rossi Presidente dell’ASIA a riprendere di persona
l’altra cartolina in controtendenza del serpente di inerti di ogni
genere, tra cui predominano i neri peneumatici, che dalla salita al
campo nomadi arrivano alla rotonda. Una grande discarica a cielo
aperto continuamente alimentata da sversamenti abusivi di napoletani e
non.
Non essendo un consulente, ma un cittadino osservante e che ha
cuore il bene pubblico, sotto pongo gratuitamente alcuni obiettivi da
tener presenti:
1. Completamento della bonifica sia della rotonda che degli
sversamenti abusivi lungo la salita. Inoltre anche sulla destra della
rotonda lungo la strada a destra esistono montagne di rifiuti che
giacciono da anni!
2. Installazione della video- sorveglianza della strada di accesso
al campo, richiesta primariamente in un documento del novembre 2009,
per scoraggiare il deposito di rifiuti da parte di indigeni ed
allogeni, da parte del “Comitato cittadini, associazioni e rom
insieme”
3. Instaurazione di un regime di normalità con installazione di
capaci contenitori per la raccolta dei rifiuti organici, o meglio
estensione della raccolta differenziata al campo di via Cupa Perillo,
con sensibilizzazione delle famiglie e coinvolgimento di alcuni
operatori del campo. Anche in vista del prossimo inizio dell’anno
scolastico frequentato in buona parte dai ragazzi del campo.
L’invito ad un sopraluogo è rivolto anche al vice-sindaco,
competente per la materia, da realizzare nella maniera più adeguata da
concordare.
Facciamo in modo che la bonifica del campo dai rifiuti e la
sistemazione abitativa secondo progetti da realizzare secondo le
migliori esperienze italiane ed europee, consenta di esibire una
cartolina anche di un campo nomadi modello a Napoli.
Domenico Pizzuti, Comitato “Cittadini, Associazioni e rom
insieme”
–
Nell’apprezzare l’impegno civico e sociale che profonde
quotidianamente e nel ringraziarla per la nota inviata a dimostrazione
di una concreta disponibilità alla collaborazione ( le Istituzioni e
gli addetti ai lavori devono produrre profitto sociale, ma per i
rifiuti resta indispensabile la collaborazione dei cittadini ) Le
preciso che da appena 30 minuti sono state completate le attività di
bonifica presso il campo sito in Circunvallazione Esterna e già domani
si ritorna ad operare nei pressi del campo di Cupa Perillo.
In effetti siamo fuori dall’emergenza rifiuti da pochi giorni (seppur
grazie ad un ancor fragile equilibrio) e dopo un anno di gravi
difficoltà di smaltimento e giacenze in strada. Finalmente, quindi,
possiamo dedicarci anche alle bonifiche ed alla ripresa delle attivit
ordinarie.
Per tutte quelle che sono le proprie competenze ASIA operer
profondendo il massimo sforzo affinchè la bonifica del campo dai
rifiuti consenta di esibire una cartolina anche di un campo nomadi
modello a Napoli, tuttavia la speranza è anche quella di ottenere una
sempre maggiore collaborazione per valorizzare il senso civico ed
eliminare comportamenti illeciti come gli scarichi abusivi. Queste
azioni incivili oltre che illegali, danneggiano la nostra bella Citt
e richiedono costosi interventi straordinari di raccolta; costi che,
come al solito, graveranno sul bilancio di ASIA, quindi sulle casse
comunali e di conseguenza sui cittadini.
Raphael Rossi
INFORMAZIONE SULLA VISITA DELL’ ASSESSORE SERGIO D’ANGELO AL CAMPO NOMADI DI VIA CUPA PERILLO ED INCONTRO CON ALCUNE ASSOCIAZIONI(DI DOMENICO PIZZUTI)
Ieri 4 luglio, alle ore 11, per iniziativa dell’Assessore alle Politiche sociali Sergio D’Angelo e per mia sollecitazione e di “Chi rom…e chi no” di incontro per essere informati sullo stato di attuazione dei progetti di sistemazione abitativa del campo nomadi non autorizzato di via Cupa Perillo, l’Assessore ci ha convocati per questa sua visita.
Dopo una rapida visita al campo sia nella parte destra che sinistra con il contorno di cumuli di spazzatura, ci siamo fermati nella baracca “Scola Jungla” di “Chi rom… e chi no”. Erano presenti insieme al Dirigente del Comune di Napoli Moscati e di Anna Maria Di Stefano, Biagio e Marco di “Chi rom… e chi no”, la Presidente dell’Opera nomadi di Napoli, il sottoscritto in rappresentanza del “Comitato campano con i rom”, rappresentanti dell’Asl ed altri. Hanno introdotto brevemente l’incontro Marco, il sottoscritto, e la Presidente dell’Opera nomadi sull’ impostazione delle politiche per i rom, ed i vari problemi di sistemazione del campo e soprattutto sulla riapertura dopo anni di una interlocuzione delle associazioni con le istituzioni locali e sulla partecipazione dei rom ai progetti a cui sono interessati.
L’Assessore ha raccolto questa attesa di partecipazione attiva alle politiche pubbliche riguardanti i rom, cogliendo diversi punti di vista espressi, ed ha ricondotto il problema di sistemazione non solo abitativa del campo alla problematica più generale del quartiere Scampia con la volontà di coinvolgere a breve tutti i soggetti interessati a questi sviluppi in una sorta di Stati generali. Ha informato che tra la fine di luglio e settembre sarà indetto il bando per la realizzazione del progetto di sistemazione abitativa, che non ci ha illustrato, essendo arrivati nelle Casse comunali il finanziamento di 7 milioni di euro. Ha ipotizzato una politica del doppio binario, quello amministrativo-burocratico per l’attuazione del progetto comunale di sistemazione abitativa e quello partecipativo con le associazioni manifestando la disponibilità ad interventi migliorativi del progetto (fino al 30% del budget) ed all’assunzione di manodopera rom nella realizzazione del progetto.
Iniziato questo disgelo comunicativo e partecipativo, occorre prepararsi ad un prossimo incontro che informi preventivamente sul contenuto del bando e sul progetto di sistemazione abitativa preparato dal Comune di Napoli su cui c’è stato finora copertura.
Domenico Pizzuti
Uneba Napoli progetto ambiente - Instituto Bimbopoli
UNEBA Napoli, una città più pulita
I bambini del semiconvitto S.Antonio a Miradoris - Le suore Francescane di S.Antonio - Educatori e Operatori per :
UNA CITTA’ PULITA
NAPOLI 28 maggio 2011,piazza MIracoli : DIFFERENZIAMOCI !
EDUCAZIONE AL RISPARMIO ENERGETICO E AL RICICLO DEI RIFIUTI
WELFARE: UNEBA NAPOLI, “LE SUORE PAGANO CON LORO PENSIONI IL CIBO PER I RAGAZZI”
rassegna stampa-
fonte-SIR-Servizio Informazione Religiosa
Se il Comune di Napoli continuerà a ritardare i pagamenti ai centri socioeducativi, le strutture saranno costrette a sospendere l’attività: rischiamo di ritrovarci, da un giorno all’altro, con 2 o 3 mila minori per strada. E spesso si tratta delle strade dei quartieri e delle situazioni sociali più a rischio”.
E’ questa la preoccupazione che Uneba Napoli ha presentato ieri sera al prefetto di Napoli Andrea De Martino, in un incontro chiesto dall’associazione dopo la protesta di laici, religiosi e famiglie dei centri Uneba sotto palazzo San Giacomo, sede dell’amministrazione comunale, di lunedì 28 febbraio. “Il sindaco Jervolino – riferisce oggi il presidente di Uneba Napoli, Lucio Pirillo – ci ha promesso il pagamento di almeno 2 dei 26 mesi di rette arretrate entro maggio.
Mentre l’assessore Riccio e le banche hanno concordato di continuare la discussione sulla cessione del credito, oltre a dirsi disposte a valutare, caso per caso, di concedere ulteriore credito agli istituti”. “La situazione a cui gli enti sono giunti a causa dei mancati pagamenti del Comune resta drammatica – evidenzia Pirillo -. Se anche, come promesso, un bimestre ci verrà pagato a maggio, da qui ad allora si sarà comunque accumulato un altro bimestre di arretrato”.
“Siamo arrivati al punto che gli enti non hanno più fondi in cassa – dichiara Pirillo -. E le suore che vi operano anticipano le loro pensioni per permettere di comprare da mangiare per i ragazzi”. “In queste condizioni – dice Pirillo a nome degli enti – non siamo in grado di garantire che potremo portare avanti il servizio che svolgiamo per 3000 minori di Napoli.
Già nei prossimi giorni potrebbero registrarsi disagi, con enti costretti a sospendere le attività”. Di qui l’ennesimo, pressante appello di Uneba Napoli: “La situazione è insostenibile. Serve un intervento straordinario delle istituzioni a tutti i livelli: Comune, Regione, Stato.
Ci appelliamo in particolare alla sensibilità del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che da cittadino di Napoli ben conosce la situazione”. “Chiediamo al Consiglio comunale di Napoli di trovare al più presto una soluzione che consenta almeno di dare respiro alla gestione giorno per giorno degli enti”, prosegue Pirillo.
Sos convitti, appello a Napolitano di Aurora Barra
fonte-il roma-
rassegna stampa
Dopo la manifestazione davanti Palazzo San Giacomo, Uneba Napoli continua a far sentire la propria voce e questa volta lo fa dinanzi al prefetto.
«Se il Comune di Napoli continuerà a ritardare i pagamenti ai centri socio-educativi, le strutture saranno costrette a sospendere l’attività:
rischiamo di ritrovarci, da un giorno all’altro, con tremila minori per strada. E spesso si tratta delle strade dei quartieri e delle situazioni sociali più a rischio».
Questa è la preoccupazione che Lucio Pirillo, presidente Uneba Napoli ha espresso al prefetto partenopeo Andrea De Martino nell’incontro chiesto dall’associazione dopo la protesta di lunedì.
All’incontro con il prefetto erano presenti anche il sindaco Rosa Russo Iervolino, l’onorevole Schifone, il capo gruppo del Pd Antonio Borriello e gli assessori Giulio Riccio e Michele Saggese, oltre a dirigenti di tre istituti di credito, Banco di Napoli, Banca Popolare Etica e Monte dei Paschi di Siena.
«Il sindaco Iervolino e l’assessore Riccio – riferisce Pirillo - ci hanno spiegato che il motivo del ritardo dei trasferimenti è dovuto a problematiche scaturite dall’approvazione del decreto mille proroghe, per cui i finanziamenti statali dovrebbero arrivare entro la fine di marzo e
di conseguenza il promesso pagamento di almeno 2 dei 26 mesi delle rette arretrate sarà previsto entro maggio». «Intanto – continua Pirillo – le banche, esclusa la Banca Popolare Etica, hanno concordato di continuare le anticipazioni e aumentare il castelletto fino al pagamento comunale ma solo dopo aver valutato la situazione caso per caso».
Nel frattempo l’assessore alle politiche sociali vedrà se si può pagare un altro bimestre con fondi finanziari poiché fino a maggio si rischierebbe la chiusura di molti centri educativi.
«L’unica strada fattibile – sostiene Pirillo – è la cessione del credito che permette una elargizione finanziaria per oltre un anno».
«Ringraziamo prefetto, giunta e banche per la disponibilità - continua Pirillo - ma allo stesso tempo ribadiamo che la situazione a cui gli enti sono giunti a causa dei mancati pagamenti del Comune resta drammatica.
Se anche, come promesso, un bimestre ci verrà pagato a maggio, da qui ad allora si sarà comunque accumulato un altro bimestre di arretrato.
Siamo arrivati al punto che gli enti non hanno più fondi in cassa e le suore che vi operano anticipano le loro pensioni per permettere di comprare da mangiare per i ragazzi».
«In queste condizioni - dice Pirillo a nome degli enti - non siamo in grado di garantire che potremo portare avanti il servizio che svolgiamo per tremila minori.
Già nei prossimi giorni potrebbero registrarsi disagi, con enti costretti a sospendere le attività».
«La situazione è insostenibile.
Serve un intervento straordinario delle istituzioni a tutti i livelli:
Comune, Regione e Stato, così ci appelliamo anche alla sensibilità del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che da cittadino di Napoli ben conosce la situazione.
Infine chiediamo al consiglio comunale di Napoli di trovare al più presto una soluzione che consenta almeno di dare respiro alla gestione giorno per giorno degli enti».
Per valutare la situazione e decidere il da farsi gli enti associati Uneba Napoli si riuniscono domani, venerdi 4 marzo,in assemblea presso il centro don Guanella.
«Siamo soddisfatti – dichiara Chiara Giordano, presidente dell’associazione Onlus Campania in Movimento – della disponibilità mostrata dal prefetto di Napoli De Martino, che finalmente dopo mesi di appelli e proteste fatte, ha deciso di farsi garante con le banche per trovare una soluzione concreta contro la chiusura definitiva delle case famiglia e dei semiconvitti che non venivano pagate da olte 24 mesi.
Per ora, mi auguro, si sia scongiurato il pericolo, che oltre 3000 minori finissero per strada.
Tutto questo però non basta, la situazione resta gravissima, e malgrado l’impegno momentaneo dell’ass. alle politiche sociali Giulio Riccio, la sua gestione resta fallimentare, poiché ha messo in ginocchio tutto il terzo settore, nel rispetto di chi aveva realmente bisogno procedere con piani seri che guardassero al futuro, nel rispetto di chi aveva realmente bisogno di assistenza, e che invece è stato ignorato e lasciato solo per lunghi anni.
Chiediamo un’indagine ispettiva sulla gestione dei fondi».
Uneba Napoli dal prefetto De Martino: preoccupati per il futuro, serve agire subito con pagamento degli arretrati e cessione del credito
Appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
“Il sindaco Jervolino – riferisce il presidente di Uneba Napoli Lucio Pirillo – ci ha promesso il pagamento di almeno 2 dei 26 mesi di rette arretrate entro maggio. Mentre l’assessore Riccio e le banche hanno concordato di continuare la discussione sulla cessione del credito , oltre a dirsi disposte a valutare, caso per caso, di concedere ulteriore credito agli istituti”.
Di qui l’ennesimo, pressante appello di Uneba Napoli.
“Ringraziamo prefetto, giunta e banche per la disponibilità – continua Pirillo – ma allo stesso tempo ribadiamo che la situazione a cui gli enti sono giunti a causa dei mancati pagamenti del Comune resta drammatica. Se anche, come promesso, un bimestre ci verrà pagato a maggio, da qui ad allora si sarà comunque accumulato un altro bimestre di arretrato.
Siamo arrivati al punto che gli enti non hanno più fondi in cassa. E le suore che vi operano anticipano le loro pensioni per permettere di comprare da mangiare per i ragazzi”
“La situazione è insostenibile. Serve un intervento straordinario delle istituzioni a tutti i livelli: Comune, Regione, Stato. Ci appelliamo in particolare alla sensibilità del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che da cittadino di Napoli ben conosce la situazione”.
“In queste condizioni – dice Pirillo a nome degli enti – non siamo in grado di garantire che potremo portare avanti il servizio che svolgiamo per 3000 minori di Napoli. Già nei prossimi giorni potrebbero registrarsi disagi, con enti costretti a sospendere le attività”.
VENERDI 4 marzo alle 17 gli enti associati Uneba Napoli si riuniscono in assemblea presso il centro don Guanella per valutare la situazione e decidere il da farsi.
Una delegazione di Uneba Napoli va a rappresentare la drammatica situazione nell’incontro serale di mercoledì 1 marzo al prefetto di Napoli Andrea De Martino.
Come annunciato, lunedì 28 febbraio si è svolta la manifestazione di protesta dei centri socio educativi associati ad Uneba Napoli, assieme alla rappresentanza della Sam, sotto Palazzo San Giacomo, sede dell’amministrazione comunale di Napoli, per protestare contro l’enorme ritardo nel pagamento delle rette e le promesse mancate a danno dei minori di cui le strutture si prendono cura.