LE DUE NAPOLI Scritti di Domenico Pizzuti Un gesuita sociologo - UN ANNO DOPO
Cinema: Gomorra sconfitto dalla ‘Classe’
Cinema: Gomorra sconfitto dalla ‘Classe’ |
Agli Indipendent Spirit Awards, gli Oscar cinema indipendente |
(ANSA) - LOS ANGELES, 22 FEB - Gomorra, non ce l’ha fatta. E’ stato sconfitto dal film francese ‘La Classe’ agli Indipendent Spirit Awards. Il film di Matteo Garrone ispirato al libro di Roberto Saviano, nominato agli Independent Spirit Awards, gli Oscar del cinema indipendente, nella categoria migliore film straniero e’ stato battuto da La classe, il film francese nominato anche agli Oscar. |
Innamoramento e amore di Francesco Alberoni
proviamo ad analizzarci, aiutandoci ad osservare cosa ci insegna Francesco Alberoni con il suo libro Innamoramenti e amori. Spesso parliamo d’amore ma lo confondiamo con l’innamoramento. Si tratta di due esperienze molto diverse. L’innamoramento coinvolge la nostra sfera emotiva, facendoci battere il cuore, annebbiare la mente, soffrire o gioire con entusiasmi e depressioni improvvise. Amare non è una capacità che tutti hanno ma, come tutte le cose della vita, dobbiamo imparare ad amare perchè è una funzione da esercitare, in altre parole non dobbiamo cercare l’amore solo con la preoccupazione di essere amati, perchè otterremo risultati che ci potrebbero deludere, perchè nessun uomo sa amare, ma deve impare ad amare ogni cosa che incontra nella sua vita. Tutto ciò che ci circonda è amore e dobbiamo viverlo con amore, perchè tutto viene da Dio. |
Quando ci innamoriamo, per molto tempo continuiamo a dire a noi stessi di non esserlo. Passato il momento in cui ci si è rivelato l’evento straordinario, noi ritorniamo nella vita quotidiana e pensiamo che sia stato qualcosa di effimero. Con nostra meraviglia però ci ritorna in mente e crea un desiderio, uno struggimento che si placa soltanto sentendo la voce o rivedendo quella persona.Diciamo a noi stessi che era una infatuazione e che non ce ne importa nulla. Se però quel desiderio riappare, e riappare di nuovo e ci si impone, allora siamo innamorati.(…) Quando siamo innamorati non possiamo raggiungere e tenere lo stato di tranquillità serena. Il nostro amore non è nelle nostre mani, ci trascende, ci trascina e ci costringe a mutare. Per riuscire a trasformare questa cosa in serenità quotidiana occorre distruggerla. E molte persone, uomini e donne, non hanno pace fino a che non hanno trasformato l’essere splendente del loro amore in qualcosa di controllabile, circoscritto, definito. Tutto ciò che serve per raggiungere l’amato e farsi amare da lui è essenziale. Il resto non conta nulla. E’ molto bello mangiar bene se fa piacere all’amato, ma da soli non ce ne importa nulla. Per incontrare lui, per stare con lui, siamo disposti a fare viaggi più faticosi, a non mangiare e a non dormire, e non ci costa fatica, anzi siamo felici e tutte le cose che nella vita quotidiana ci sono insopportabili le facciamo senza accorgercene. Ciascuno dà secondo le sue possibilità e ciascuno riceve secondo i suoi bisogni. Non c’è nessuna contabilità fra ciò che do e ciò che ricevo. Ciascuno fa all’altro dei doni: le cose che gli sembrano belle, qualcosa che parli di sé, che lo ricordi all’amato. Ma anche cose che piacciono all’altro, che l’altro ha nominato o ha guardato. Il dono spesso è un atto improvviso, un gesto spontaneo che simbolizza il dono di sé, la propria disponibilità, totale. Ma il dono non aspetta un altro dono, non aspetta di essere ricambiato. Facendo il dono il conto è subito pari: basta che l’altro lo apprezzi, che sia contento. La gioia dell’altro vale più di qualsiasi oggetto. Così fra i due c’è un farsi dei doni, ma senza scambio. Quando incomincia una contabilità dei doni, un “io ti ho dato e tu no” allora l’innamoramento sta per finire. Quando ciascuno esige contabilità, del dare e dell’avere, allora è finito completamente. (…) Quando una persona si innamora di un’altra suscita sempre in lei un risveglio, una, emozione. Chi ama tende a trascinare l’amato nel suo amore. Se anche l’altro è disposto all’innamoramento ne può nascere un incontro e addirittura un innamoramento.
Può però avvenire che l’altra persona abbia già qualcuno che le interessa ed allora la poesia d’amore dell’innamorato risveglia sì il suo amore, ma per l’altro. Essa viene trasportata su un piano superiore di sentimenti, ma il destinatario di questi sentimenti non è chi li ha evocati. (…) Anche se lo si desidera intensamente, non ci si può innamorare. Però, se lo si vuole, si può fare innamorare qualcuno di noi perché si trova sempre chi è preparato all’innamoramento, pronto a gettarsi nel tutto e nel nulla di una vita nuova. Ciò è possibile se, nel momento adatto, una persona si presenta a lui mostrandogli che lo capisce in profondità,, se si dichiara disposta a condividere con lui il rischio del futuro restandogli accanto spalla a spalla, dalla sua parte, per sempre.
Qualunque persona può far innamorare un’altra che attendeva la chiamata se gli fa udire la voce che lo chiama per nome e gli dice che il suo tempo è venuto. (…) L’innamoramento è un succedersi di prove. Innanzitutto quelle che poniamo a noi stessi. Essere innamorati è anche un resistere all’amore, un non voler cedere al rischio esistenziale del mettersi completamente nelle mani dell’altro. Noi perciò cerchiamo la persona amata, ma desideriamo anche di farne a meno. Spesso, nei momenti di felicità, ci diciamo “ecco che ho raggiunto il massimo che mai potrò ottenere, ora posso perderla e tornare così come ero portandone con me solo il ricordo; ho ottenuto quanto ho voluto, ora basta”. Ottenere il massimo possibile e poi farne a meno, questa è la fantasia della sazietà. In un certo senso riusciamo ad abbandonarci totalmente solo perché pensiamo che quella sia l’ultima volta. In tal modo però ci mettiamo alla prova perché, dopo il distacco, ci accorgiamo che il desiderio ritorna e che continuiamo ad amare, a desiderare disperatamente e abbiamo bisogno di un’altra “ultima volta”. E l’ultima volta” diventa così un nuovo inizio e la necessità di un nuovo inizio. Negli atti dell’altro cerchiamo le prove che ci ama.; prima che sulle margherite, il “m’ama, non m’ama” è cercato nei comportamenti dell’altro: “se fa così vuol dire che… se non fa così vuol dire che…” Ma il significato non è mai limpido. Può arrivare in ritardo trafelato, e cosa significa? Che si era dimenticato di me oppure che ha fatto fatica ad arrivare da me e perciò il suo ritardo è una prova d’amore? D’altra parte, anche quando la prova è negativa basta una sua spiegazione, un suo sguardo, una sua carezza per farcela dimenticare, per rassicurarci. (…) Se la gelosia appare nell’innamoramento, allora significa che uno dei due, in realtà, non vuol innamorarsi o non è innamorato. La gelosia è scoprire che l’amato dipende, per la realizzazione dei suoi desideri, da qualcosa che un altro possiede e noi no; che l’altro, non noi, dispone di qualcosa che ha valore per lui. Se questo qualcosa per lui è importante e se quella persona gli è indispensabile, se preferisce lui a me, allora vuol dire che non mi ama. Avrà affetto per me, tenerezza, gli piacerà la mia compagnia, ma non mi ama. L’innamorato, dapprima cercherà di lottare, di conquistarlo col fascino, col canto, con ogni cura e dedizione, cambiando se stesso in ogni modo ma, quando ha capito che l’altro non l’ama, non può che impugnare la spada del distacco. La forza che gli resta gli consente di tagliarsi le mani che si protendono verso l’amato, di accecarsi gli occhi che lo cercano ovunque. A poco a poco, per non desiderare chi ha amato, dovrà trovare in lui ragioni per disinnamorarsi, dovrà cercare di rifare ciò che ha vissuto investendo di odio tutto ciò che è stato. L’odio sarà il suo tentativo di distruggere il passato, ma è un odio impotente. (…) Come facciamo a sapere che siamo innamorati ? Perché ci innamoriamo di nuovo, perché ci ri-innamoriamo continuamente della stessa persona. Quando siamo innamorati ci sono dei periodi in cui abbiamo l’impressione che non ci importa nulla di quella persona. Vogliamo farne a meno, talvolta la incontriamo e non ci dice nulla, ci è indifferente. Poi ci riappare. Quel viso indifferente diventa l’unico viso, quella voce l’unica voce; la sua mancanza diventa intollerabile, la sua presenza una gioia infinita. Tutto di lei ci commuove, tutto di lei è nostalgia e appagamento. (…)
PREGHIERE
(Una bella preghiera per chi è perseguitato)
è troppo tardi per lasciarTi fare, Ti sei battuto troppo.
Non eri neppure ragionevole, esageravi, Ti doveva capitare.
Hai trattato la gente per bene da razza di vipere.
Hai detto loro che il loro cuore era simile a sepolcri imbiancati
pieni d’ogni marciume sotto belle apparenze,
Hai abbracciato i lebbrosi putridi,
Hai parlato sfrontatamente con volgari stranieri,
Hai mangiato con peccatori notori, e hai detto che avrebbero preceduto
gli altri nel regno dei cieli,
Ti sei compiaciuto con i poveri, i pidocchiosi, gli storpi,
Non sei stato un uomo osservante dei regolamenti religiosi,
Hai voluto interpretare la Legge e ridurla
ad un solo piccolo comandamento: amare.Adesso si vendicano.
Hanno fatto dei passi contro di Te presso le autorità,
e vengono provvedimenti.
Signore, io so che se cercherò di vivere un po’ come Te sarò condannato.
Ho paura.
Già mi si segna col dito;
Alcuni sorridono, altri scherniscono, alcuni si scandalizzano
e parecchi miei amici mi stanno per tradire.
Ho paura di fermarmi per istrada,
Ho paura di ascoltare la saggezza degli uomini,
Mormora: bisogna andare avanti adagio, non si deve prendere tutto
alla lettera, è meglio scendere a compromessi con l’avversario…
Eppure, o Signore, so che Tu hai ragione.
Aiutami a lottare,
Aiutami a parlare,
Aiutami a vivere il Tuo Vangelo,
Fino alla fine,
Fino alla follia,
La follia della Croce.
Comune, ecco la nuova giunta
I miei quattro ex assessori erano degli sfrantummati
«Romeo afferma di essere una sorta di consulente globale del Comune di Napoli? Nego recisamente che rivestisse questo ruolo. Aveva rapporti con quattro soli assessori che non esito a definire “sfrantummati”, ad eccezione del solo Felice Laudadio che considero una persona di estrema professionalità e correttezza».
ECCO LA NUOVA GIUNTA:SEI VOLTI MA IL PD SI SPACCA
«La nuova giunta c´è» e in serata arrivano i nomi dei sei nuovi assessori. L´editore Diego Guida, l´ex direttore dell´igiene urbana a Roma Paolo Giacomelli e quattro professori universitari: la sociologa Enrica Amaturo, l´economista Riccardo Realfonzo, Marcello D´Aponte, ordinario di Diritto del lavoro pubblico a Scienze Politiche della Federico II, Pasquale Belfiore, ordinario di Composizione architettonica alla Seconda università. Degli assessori in carica salta solo Gennaro Mola (Pd) che lascia la nettezza urbana.
Una lista firmata dopo una serie di no. A cominciare dal deputato pugliese del Pd Francesco Boccia che, nei piani di Rosa Russo Iervolino, avrebbe dovuto rappresentare con la delega al bilancio il motore della nuova amministrazione comunale. E invece Boccia ha detto no. «No - ha spiegato - perché il Pd su questa vicenda è sfilacciato in Campania ai diversi livelli». Censurando la frattura che a Napoli separa il Pd dei segretari veltroniani Nicolais e Iannuzzi dal partito di Bassolino costruito attorno agli assessori di Comune e Regione.
Sabato la Iervolino si è schierata con questi ultimi: «Bassolino qui deve governare con me e, comunque, fino a cinque minuti fa tutti lo osannavano». Ieri mattina ha ricevuto Nicolais e Iannuzzi e nel pomeriggio dal bunker del Municipio ha telefonato a raffica ricevendo qualche sì e tanti no, oltre che da Boccia, anche dalla professoressa di sociologia Paola De Vivo e da Giuseppe Errico della Cgil mentre già da due giorni aveva rifiutato Domenico Tuccillo, coordinatore della segreteria del Pd.
Una giornata ricca di contrasti. Alle 13.20 nel cortile di Palazzo San Giacomo la Iervolino annuncia che tutto è a posto e che entro ventiquattr´ore presenterà la nuova squadra rigenerata dopo le falcidie dell´inchiesta Romeo. «Veltroni? La telefonata di sabato sera è stata più che sufficiente». Dal municipio sono appena usciti i segretari del Pd Luigi Nicolais e Tino Iannuzzi che, invece, telefonano a Veltroni e diffondono un comunicato tutt´altro che in linea con le frasi del sindaco. Comunicato in cui si insiste sulla necessità di un «rinnovamento della squadra della giunta nel rispetto della responsabilità e dell´autonomia e delle scelte del sindaco». Un rinnovamento «sostanziale nel programma e nel governo della città».
In serata il no dell´economista Francesco Boccia: «Il mio partito non parla la stessa lingua ai diversi livelli. Darò comunque una mano al sindaco sulle dinamiche finanziarie da attuare». Quindi la lista diffusa alle 22. Restano tutti i bassoliniani, salta solo Gennaro Mola.
Appalti Napoli: Iervolino, la Giunta c’e’
Nomi saranno resi noti gia’ domani
(ANSA) - NAPOLI, 4 GEN - Il sindaco di Napoli Iervolino ha lasciato Palazzo San Giacomo dopo l’incontro con i vertici locali del Pd annunciando: ‘La Giunta c’e”.Per il 1/o cittadino l’incontro ha fatto registrare un ’sostanziale passo avanti’ e i nomi della nuova squadra potrebbero essere resi noti gia’domani. Iervolino ha ribadito che non azzerera’ la sua Giunta ma e’ disposta a un forte rinnovamento concordato e ha detto di non attendersi oggi un’altra telefonata di Veltroni, ‘e’ stata sufficiente quella di ieri’.
Appalti Napoli: riunione a Palazzo San Giacomo
Incontro sindaco- vertici locali Pd su rimpasto Giunta
(ANSA) - NAPOLI, 4 GEN - Incontro a Palazzo S.Giacomo a Napoli tra il sindaco Iervolino e i vertici locali del Pd sul rimpasto della Giunta dopo il caso Romeo. Il sindaco, che ieri aveva minacciato le dimissioni, ha definito positivo l’incontro con il segretario provinciale Nicolais e il segretario regionale Iannuzzi. Il Pd ribadisce la necessita’ di un rinnovamento della squadra della Giunta nel ‘rispetto della responsabilita’ e dell’autonomia e delle scelte del sindaco’, hanno commentato Nicolais e Iannuzzi.