NAPOLI ANNO ZERO
Filed under: napoli anno zero, prersentazione del libro "napoli anno zero"
SONO CARMINE CASTALDI EX DELEGATO ALFA-SUD E RESPONSABILE SINDACALE DELLE 150 ORE PER LA ZONA FLEGREA DAL 1975 ALL’80.
ALLA PAGINA 21 DEL TESTO IL DOTTOR LUCIO PIRILLO FA RIFERIMENTO AL SUO INGRESSO NEL SINDACATO DOVE HO AVUTO IL PIACERE DI CONOSCERLO DI COLLABORARE CON LUI E DI APPREZZARE LE SUE DOTI DI DIRIGENTE SINDACALE
E DI UOMO, UNA PERSONA SQUISITA CON GRANDE SENSO DI RISPETTO UMANO,
IL PERIODO TRASCORSO CON LUI NEL SINDACATO E’ STATA UNA ESPERIENZA MOLTO BELLA .
ERA IL MOMENTO DELL’UNITA’ SINDACALE E FORSE IL MOMENTO MIGLIORE PER I LAVORATORI PERCHE PROPRIO IN QUEL TEMPO SI SONO OTTENUTI GRANDI RISULTATI SUL PIANO DEI DIRITTI DEI LAVORATORI.
MA, E’ DA UN PO DI TEMPO CHE STIAMO FACENDO PASSI INDIETRO VELOCEMENTE PERDENDO QUELLO CHE AVEVAMO CONQUISTATO CON LA LOTTA.
PARLAVO QUALCHE GIORNO FA CON UN FROF. UNIVERSITARIO DELLA CRISI ECONOMICA E SULL’INPOVERIMENTO CRESCENTE DEI LAVORATORI SULLA PERDITA DEL POTERE DI ACQUISTO, IO CERCAVO DI DIMOSTRARE CHE LA CRISI, NON AVENDOLA DETERMINATA LA CLASSE OPERAIA NE’ IL CETO MEDIO NON POTEVANO ESSERE QUESTE CATEGORIE A PAGARNE LE CONSEGUENZE.
LUI RITENEVA CHE LA CAUSA CHE AVEVA CONTRIBUITO ALLA CRISI ERA STATO IL SINDACATO.
LA COSIDERAZIONE ERA IL RISULTATO DI ESPERIENZE E DI INCONTRI AVUTI NEGLI ANNI 85-95 CON RAPPRESENTANTI SINDACALI CGIL-CISL-UIL NELL’AMBITO UNIVERSITARIO. ESSI ERANO DIVENTATI ARROGANTI E VIOLENTI, ED AVEVANO ASSUNTI IN TALUNE OCCASIONI MOMENTI DI ESASPERATE INTRATTABILITA’.
LA COSA PEGGIORE ERA QUELLA DI AVER MESSO I LAVORATORI DELLE FABBRICHE NELLE CONDIZIONI DI CHIEDERE SEMPRE AUMENTI SALARIALI. PER CUI ERA INEVITABILE CHE SI ARRIVASSE AD UNA SCELTA DA PARTE DEGLI IMPRENDITORI, QUELLA DEI LICENZIAMENTI ATTRAVERSO LE RISTRUTTURAZIONI
O IL TRASFERIMENTO DI LAVORAZIONI IN ALTRA PARTE DEL MONDO DOVE C’E’ MANODOPERA A BASSO COSTO .
SE I LAVORATORI AVESSERO RIDOTTO LE LORO PAGHE POTEVANO LAVORARE TUTTI. E’ QUESTO IL PENSIERO NON SOLO DI QUESTO PROFESSORE MA, DI TANTI CHE LA PENSANO COME LUI ,
LA RISPOSTA CHE HO DATO IO E’ QUESTA:
AVEVA PROPRIO RAGIONE MARX , QUANDO DICEVA CHE IL CAPITALISMO AVEVA PRONTO UN ESERCITO DI DISOCCUPATI DI RISERVA DA SOSTITUIRE NEL CASO CHE GLI OCCUPATI AVESSERO CHIESTO DI PIU’.GLI ANNI PASSANO MA LA STORIA SI RIPETE.
NEL 700 E NELL’800 C’ERA L’IMPORTAZIONE DEGLI SCHIAVI .E OGGI? E’ FORSE CAMBIATO QUALCHE COSA? CHE FORSE IL CAMBIAMENTO STA NEL NON VEDERE LE CATENE ! QUANTO SIAMO CIECHI !.
VEDI OGGI QUANTI IMMIGRATI CHE LAVORANO IN NERO.
CHI NE TRAE VANTAGGIO?
NEGLI ANNI 70 ERO UN METALMECCANICO, DIPENDENTE DELL’ALFA-SUD ALFA-ROMEO , MA LA MIA ESTRAZIONE ERA ARTIGIANA UN ARTISTA DEL LEGNO SCULTORE E INTAGLIATORE , TRAPIANTATO IN FABBRICA PERCHE’ L’ARTE NON HA MAI RIEMPITO LA PANCIA , MA IN COMPENSO TANTI ELOGI E SODDISFAZIONI.
IL RISULTATO IN CAMBIO LA CATENA DI MONTAGGIO, UN LAVORO ALIENANTE,
RIPETITIVO, E UMILIANTE.
NEL 1974 ELETTO DELEGATO A RAPPRESENTARE NEL CONSIGLIO DI FABBRICA DELL’ALFA CIRCA 500 OPERAI DEL REPARTO SELLERIA .
CON IL NUOVO CONTRATTO DEI METALMECCANICI ARRIVANO AUMENTI SALARIALI, MIGLIORI CONDIZIONI DI LAVORO ED UNA CONQUISTA STRAPPATA AI PADRONI, LA POSSIBILITA’ DEI LAVORATORI DI TORNARE A SCUOLA E DI RIAPPROPRIARSI DELLA LICENZA MEDIA 150 ORE.DI LAVORO RETRIBUITE DALLE AZIENDE , E DI 200 ORE CHE IMPEGNAVA L’OPERAIO, IN TUTTO 350 ORE NELL’ARCO DELL’ANNO SCOLASTICO.
LA GESTIONE AFFIDATA ALL’FLM IL SINDACATO UNITARIO DEI METALMECCANICI,
UN GRUPPO DI DELEGATI DI FABBRICA TRA CUI ANCHE IO, COORDINATI PRIMA DA LUIGI PAPPACODA, POI DA RAFFAELE SERRAPICA, DA LUCIO PIRILLO NEL 1978 E DA PADRE ROLANDO PALAZZESCHI,.
POI.
ERA NON SOLO IL RIAPPROPRIARSI DEL PEZZO DI CARTA MA , DI AVERE STRUMENTI DIDATTICI CHE CONSENTIVANO DI DIFENDERSI MEGLIO DALLA CLASSE DOMINANTE..
IL MOTTO ERA “SAPERE UGUALE A POTERE”..
CONTRO FORME SPESSO DISCRIMINANTI E COERCITIVE.
SAPENDO CHE LA NOSTRA GENERAZIONE QUELLA DEGLI ANNI 1940, VENIVA DALLA GUERRA , DALL’ARRETRATEZZA E DALLA MISERIA, E QUELLA PIU’ EVIDENTE DI UN ANALFABETISMO PAUROSO CON TASSI PIU ELEVATI AL SUD ITALIA.
LA FLM HA CONTRIBUITO CON LE 150 ORE E CON CHI HA AVUTO LA SENSIBILITA’ DI CONDIVIDERE IL RISPETTO DI QUEGLI ACCORDI PER UN INNALZAMENTO CULTURALE DELLA CLASSE OPERAIA DELLE CLASSI EMARGINATE E DEL SOTTO PROLETARIATO ,
POICHE’ LE 150 ORE FURONO APERTE ANCHE A TUTTE LE CATEGORIE..
IN QUESTA ESPERIENZA E’ STATA FONDAMENTALE LA PRESENZA DI LUCIO PIRILLO, QUALE RESPONSABILE COORDINATORE REGIONALE DELL’FLM PER LE 150 ORE.
IL LAVORO CHE HA SVOLTO , NELLE TRATTATIVE A LIVELLO PROVINCIALE ,REGIONALE
E NAZIONALE PER IL RISPETTO DEGLI ACCORDI PER L’AMPLIAMENTO DEI CORSI DEI LAVORATORI PER L’ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO DEI DOCENTI PRECARI, RESTA UN SEGNO INDELEBILE NEI LAVORATORI..
VOGLIO RINGRAZIARE LUCIO PER AVERMI CITATO NEL SUO LIBRO E DI ESSERE STATO
UN SUO COLLABORATORE.
VOGLIO RINGRAZIARLO NON SOLO PER L’IMPEGNO POLITICO, MA ANCHE PER LA DETERMINAZIONE DI UNA RICERCA DI GIUSTIZIA DI LIBERTA’ E DI EGUAGLIANZA.
QUESTI VALORI DI UN UOMO DETTATI DALLA FEDE CRISTIANA
COLGO L’OCCASIONE PER SALUTARE E RINGRAZIARE IL PROFERRORE NINO FERRAIUOLO CHE IN QUELL’EPOCA ERA DIRIGENTE DEL PCI E CHE SOSTENNE QUELL’ESPERIENZA A NOME DEL PARTITO.
RINGRAZIO E SALUTO IL COMPAGNO E PROFESSORE ROCCO CIVITELLI ANCHE LUI SOSTENITORE DELLE 150 ORE, IN QUEL PERIODO SEGRETARIO REGIONALE DEL SINDACATO SCUOLA CGIL .
E TUTTI QUELLI CHE HANNO CONTRIBUITO ATTRAVERSO LE LOTTE OPERAIE ,
AL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DEI LAVORATORI.
RINGRAZIO ANCORA LUCIO PIRILLO PER AVERMI DATO LA POSSIBILITA’ DI INTERVENIRE ALLA PRESENTAZIONE DEL SUO LIBRO, UNA TESTIMONIANZA STORICA DELL’IMPEGNO POLITICO CHE SI EVINCE DALLA DETTAGLIATA E PRECISA CRONOLOGIA DEI FATTI ELENCATI.
GRAZIE LUCIO
.
NAPOLI ANNO ZERO COMINCIA : Fede e politica: riflessioni dal cuore di una notte ricca di stelle…di Antonio E. Piedimonte
Filed under: napoli anno zero, prersentazione del libro "napoli anno zero"
Pensieri e ricordi dal buio che avvolge la Napoli dell’anno zero, nel bel mezzo della conflagrazione finale. Conversazione tra un giornalista e un intellettuale cristiano sulle vicende degli ultimi quindici anni all’ombra del Vesuvio (ma non solo), dalla rottura dell’unità politica dei cattolici al medioevo bassoliniano, senza dimenticare le radici degli anni Cinquanta e Sessanta ma anche le macerie lasciate dalle sei giunte guidate dal senatore comunista Maurizio Valenzi.
Un’intervista-dialogo tra Corrado Castiglione, cronista del Mattino, e Lucio Pirillo, ex presidente delle Acli e assessore comunale nel 1993-94, che è stata raccolta, insieme ad alcuni importanti contributi esterni e alla prefazione di Leoluca Orlando, nel volume Napoli anno zero (edizioni Intra Moenia), appena giunto in libreria.
Duecento pagine che aprono una preziosa finestra sul mondo cattolico, quello delle associazioni e del volontariato, ma anche sul ruolo della Chiesa partenopea.
Il curatore - che giornalisticamente nasce nel settimanale diocesano Nuova Stagione - confessa di amare Michel Houellebecq, e dunque quella singolare posizione, peraltro molto partenopea, sospesa tra il disincanto e la disperata necessità di sperare contro ogni speranza. Per questo cita un verso dellautore che è a sua volta una citazione (san Paolo):
La notte è inoltrata e il giorno si avvicina. Spogliamoci dunque dell’opera delle tenebre e indossiamo le armi della luce.
Una metafora, quella del buio, già usata dal cardinale Sepe qualche anno fa: E notte nello scenario della città (Napoli, ndr), le tenebre non lasciano comprendere
Né è dato calcolare quando giungerà l’aurora liberatrice.
E così, passando con agilità dal profeta Isaia (A che punto è la notte?) ed Eduardo De Filippo (Adda passà a nuttata ), la domanda è sulle stelle che brillano ancora, ovvero sulla speranza. Pirillo, da buon cattolico vede segni di speranza e tuttavia non ha timore di parlare delle origini del buio:
Penso che il ceto politico campano debba confessarsi in senso agostiniano: cioè riconoscere le responsabilità della sua storia di governo, alla quali risale in gran parte il mancato sviluppo culturale e civile del territorio.
Cè un filo spiega che lega destra e sinistra, il notabilato tradizionale e progessista di Gava e Valenzi fino al recente compromesso di sistema costruito da Bassolino e Iervolino.
Alcuni all’interno dello stesso Pd hanno parlato di dittatura rossa. Ed ancora: A Napoli e in Campania, come diceva in un altro secolo Antonio Gramsci, dobbiamo ancora uscire dalla prigione delle ideologie.
L’impressione è che Pirillo - da alcuni anni presidente provinciale dellUneba (unione delle istituzioni di assitenza sociale) voglia dar voce al diffuso e radicato malcontento del mondo cattolico verso le amministrazioni locali.
Di certo l’intellettuale non risparmia bordate contro la sindaca, anche se, va sottolineato, non si non si tratta di spari contro la croce rossa ma di legittimi e opportuni appunti, sempre precisi e circostanziati.
Così, dopo l’elezione della Iervolino i cattolici partecipano a questa rinuncia al contraddittorio e prosegue il pensiero unico; senza che nessuno dei tanti problemi venga avviato a soluzione:
dal dilagare delle piccole grandi illegalità al mancato sviluppo delle aree ex industriali dismesse da Bagnoli a Napoli Est.
Mentre cresce il silenzio della Chiesa (tranne rare eccezioni come la lettera dei parroci di Secondigliano) e, soprattutto, mentre intorno gli imprenditori e la cosiddetta società civile (dai liberi professionisti ai docenti universitari) cercano di non disturbare il manovratore.
Anche perché cresce un altro fenomeno, che diventa palpabile con la rosa di consulenze, contributi e prebende varie.
Il libro, dopo una sezione fotografica (che appare eccessiva), offre poi alcuni importanti contributi, come la lettera sulla miseria del cardinale Corrado Ursi, i ricordi di padre Vincenzo Perna e
Marta Losito (la docente morta l’anno scorso), le testimonianze di Ludmila Mandlova (sulla Primavera di Praga) e Mario Cercola (sulle Quattro giornate), il documento anticamorra dei vescovi campani nel 1982, le parole di Giovanni Paolo II a Napoli, l’omelia del cardinale Sepe al suo ingresso in diocesi, l’omelia di Benedetto XVI in piazza Plebiscito.
E, soprattutto, quattro articoli firmati da Luigi Maria Pignatelli (giornalista, teologo, missionario), uno dei quali, quello scritto dopo la strage di Torre Annunziata, si chiudeva così:
I camorristi di Stato hanno difeso con i denti le posizioni acquisite. Torre Annunziata è il frutto, uno dei tanti frutti nefasti, della camorra pubblica.
Era il 6 settembre 1984.
L’anno zero a volte sembra davvero non finire mai.
Antonio E. Piedimonte
fonte
il corriere del mezzogiorno
Oggi 16 Marzo c/o caffè letterario ci sarà la presentazione del libro “Napoli anno zero”
Filed under: napoli anno zero, prersentazione del libro "napoli anno zero"
Lunedì 16 marzo ore 18,30
c/o il caffè letterario INTRA MOENIA p.zza Bellini 70
presentazione del libro “Napoli anno zero. Cattolici e politica dal ‘68 ai giorni della spazzatura” edizioni Intra Moenia
intervengono Lucio Pirillo, Corrado Castiglione, Leoluca Orlando e Carlo Verna.
Il pamphlet “Napoli Anno Zero Cattolici e politica dal ‘68 ai giorni della spazzatura” (Edizioni Intra Moenia), da appena una settimana nelle librerie, nasce a bordo di un vagone della Linea 1 della Metrò dell’Arte, divenuto un po’ simbolo delle speranze di Napoli. Una conversazione metropolitana con Lucio Pirillo, a cura del giornalista del Mattino Corrado Castiglione. La prefazione è di Leoluca Orlando, parlamentare, che nel ‘93, come Bassolino, fu protagonista di una stagione di rinnovamento etico della politica passata alla storia come la stagione dei sindaci. Il viaggio-intervista tra i mali e le difficoltà di Napoli, fra spinte neo-rinascimentali e improvvise ricadute neo-medievali, insegue il sogno di uno sviluppo e di un riscatto civile, ma ricostruisce anche le tracce di una presenza dei cattolici impegnati in politica.
per maggiori info: Roberta Borga, ufficio stampa edizioni Intra Moenia 081 5571190
Napoli anno zero
Conversazione metropolitana con Lucio Pirillo
Cattolici e politica dal ’68 ai giorni della spazzatura
Questa lunga intervista curata dall’amico Corrado Castiglione mi ha permesso di attraversare gli ultimi sedici anni di storia politica a Napoli e in Campania. Dalla rottura dell’unità politica dei cattolici nel ’93 alla ricostruzione della memoria storica (che affonda le radici negli anni Sessanta e più indietro nel secondo lustro degli anni Cinquanta): chi c’era, dove stava e con chi? Per una ridefinizione della questione cattolica a Napoli ieri, oggi e domani.Di fronte le emergenze nuove e quelle croniche del territorio, a partire dalla prima giunta di Antonio Bassolino, sindaco tra rinascimento e medioevo, tra le politiche del welfare e lo sviluppo sostenibile, tra questione morale, società civile e classe dirigente. Fino alla fine della spinta propulsiva di quella stagione e al sorgere di nuove e più complesse problematiche.
a cura di Claudio Castiglione – prefazione di Leoluca Orlando
ISBN 978-88-95178-60-8 – 14,5X21 – pp. 216 – € 12,00
Target: Mondo politico e istituzionale.
edizioni Intra Moenia
Via Costantinopoli, 94 – 80138 Napoli – Tel. 081.290988 – Fax 081.4420177
e-mail: info@intramoenia.it – Sito internet: www.intramoenia.it