Primarie del Pd a Napoli: la lezione di Caravaggio che nessuno comprende di Antonio Marfella
Dal 2006, da quando ho scelto di illustrare e spiegare al popolo campano il disastro ambientale più grande e più negato della Storia di Italia – Terra dei Fuochi - sin dal primo momento ho scelto, per illustrare la incapacità di “lettura del contesto” politico – igienico- ambientale del governo, il quadro di Caravaggio “Le 7 Opere di Misericordia corporale” del 1607.
Il “profeta” Caravaggio non solo descrive in maniera meravigliosa e universale nel tempo e nello spazio i concetti di una salvezza carnale e concreta dell’uomo pur se di elevatissima spiritualità, ma anticipa di ben 50 anni (1607- 1656) anche le immagini della terribile pestilenza che ucciderà a Napoli ben 3 cittadini su 4, le cui cause erano ben illustrate nel quadro, ma che nessuno comprese, sia i gentiluomini cattolici committenti, sia soprattutto il Governo dell’epoca: il profondo degrado socio economico e soprattutto igienico sanitario della tumultuosa Napoli di inizio Seicento.
Una somma esplosiva che sarà la base della terribile pestilenza del 1656 e che toglierà definitivamente Napoli dal novero delle grandi capitali europee.
Chi comprese questo terribile messaggio per salvare Napoli, agendo sull’urbanistica e sull’igiene? Nessuno! Come oggi nessuno vuole capire e comprendere la realtà tragica che sta provocando tanti morti nella Terra dei Fuochi, dove pure esistono già precise relazioni tecniche giudiziarie che esplicitamente parlano di “peste” in arrivo (Perizia Balestri, RESIT 2010) entro il 2064.
A Napoli, oggi, si stenta a comprendere che la malavita organizzata non si combatte solo con le armi spuntate di un processo penale che fa paura solo ai poveri, ma con le armi dello sviluppo armonico di una città tra le più suggestive, vivaci e amate nel mondo da secoli.
Il potere logora chi non ce l’ha, ma corrompe inesorabilmente chi ne ha troppo o per troppo tempo. E non esiste droga più potente del potere connesso all’esercizio di un mandato politico, che spinge colui che ha potere a fare di tutto per non perderlo.
Ho scelto di accettare da indipendente per il Psi la candidatura a sindaco alle primarie del centrosinistra per valorizzare il principio di primarie aperte sul territorio e non solo via web. Ritengo che questo sia un prezioso strumento di democrazia reale e non virtuale in una Italia che tende all’oligarchia e al populismo.
Intendo dimostrare anche che la politica oggi a Napoli non vuole ascoltare e confrontarsi con la società civile competente ed autonoma, ma vuole solo utilizzare la sua immagine allo scopo di evitare trasparenza e pubblico confronto nella propria azione politica.
Esattamente come la Napoli spagnola dipinta dal “profeta” Caravaggio nel 1607, ci stiamo avviando verso un disastro epocale e continuiamo a danzare e a “fare politica” su pacchetti di voti e clientele, senza minimamente affrontare con visione profetica e coraggio il futuro prossimo alle porte: droghe, rifiuti speciali, degrado socio economico e lavoro in schiavitù senza dignità.
“Il profeta non vede il futuro, vede il presente. Il profeta è per eccellenza uomo del presente, coinvolto nella religione e nella politica, nella società e nei drammi del suo tempo” . “Quando in Politica non c’e’ profezia, il vuoto che lascia viene occupato solo dal clientelismo”.
Questo uccide il centrosinistra a Napoli da troppo tempo profezia e politica si intrecciano: rappresentano l’una (la profezia) il presupposto della azione dell’altra (politica).
Nel corso di questa campagna elettorale continuamente richiamo alla necessità di eleggere un sindaco come Giorgio La Pira, capace di dare anima ed unità all’intero centrosinistra. La Pira, facendo un valido piano regolatore a Firenze nei primi anni sessanta, pose le basi non solo della “salvezza” urbanistica di Firenze al contrario del disastro di “mani sulla città” di Napoli . Quel piano regolatore a Firenze ha costituito il punto di partenza, sinora senza ritorno , dei ben 3.6 anni di speranza di vita media a testa che oggi perdiamo a Napoli per motivi sostanzialmente urbanistici (sviluppo disarmonico del porto, dell’hinterland, dell’impiantistica dei rifiuti, del lavoro “a nero” inteso come sviluppo e non come offesa alla dignità umana del cittadino e del lavoratore).
Quello che indicano chiaramente i dati dei sondaggi sulle primarie del centrosinistra, a mio parere, è che a Napoli per fortuna, i “pacchetti di voti” e le clientele contano nel complesso ancora di meno di una proposta politica fatta con anima e sangue. Troppo soffriamo e paghiamo ogni giorno per la politica delle lobby e delle clientele .
Bene o male, questo incarna il sindaco in carica De Magistris. Questo vogliono urlare i cittadini intenzionati a votare M5s “a prescindere” persino dal candidato sindaco. Questo è anche il senso della mia candidatura come indipendente della società civile che vuole rappresentare, e ci sta riuscendo, un significativo “valore aggiunto” per il Psi a Napoli .
Se quei punti di valore aggiunto “ideale” si potessero sommare a quello di un centrosinistra finalmente riunito e non separato dalla “società civile “competente, onesta e soprattutto indipendente che io rappresento, allora forse l’intero centrosinistra potrebbe competere con una certa credibilità e possibilità di successo in queste elezioni.
Napoli non eleggerà mai un sindaco senza anima: troppo abbiamo già pagato. Questa è la forza oggi di De Magistris, migliorato dal suo periodo di “sindaco di strada”, come io da tempo sono “medico di strada”, come a suo tempo e in ben altro contesto, un Cardinale arcivescovo del valore di Carlo Maria Martini, salutava la sua Milano definendosi umilmente “vescovo di strada”.
L’unica mia profezia, che si materializzerà tra poco, sarà quella che, per evitare di dimostrare quanto grave vuoto di anima e di politica vera ci sia per Napoli all’interno del Pd, i principali competitors non avranno avuto neanche una volta il semplice coraggio di confrontarsi tutti insieme e con un semplice e umile “Nessuno”, profeta temporaneo della politica partenopea, come il sottoscritto in attesa delle “idi di marzo” del Pd napoletano, al termine di queste “primarie senza primarie” del centro sinistra a Napoli .
Sono tutti Ciclopi della Politica: altro che brogli!
rassegna stampa - ilfattoquotidiano.it - febbraio 2016